Oggi, sabato 16 marzo, 20 anni di Medici per i diritti umani, dibattito Palestina: l'urgenza del cessate il fuoco e della giustizia internazionale, a seguire concerto della Piccola Orchestra di Torpignattara.
Dalle 17 a Spin Time, via Santa Croce in Gerusalemme 55
La mattina del 14 luglio l’insediamento di piazzale Spadolini, situato sul retro della stazione Tiburtina, è stato oggetto di un’ennesima operazione di sgombero, alla presenza di diversi attori istituzionali: il Comune di Roma, la Prefettura, la Questura, il Municipio, Grandi Stazioni Rail e Rete Ferroviaria.
Da anni presso il Piazzale trovano un rifugio di fortuna più di un centinaio di persone. Si tratta per lo più di migranti forzati in transito,con alle spalle vissuti traumatici di detenzione e torture in Libia, arrivati da poche settimane in Italia con l’intento di proseguire il viaggio verso i paesi del Nord Europa. Tra questi sono presenti spesso anche molti minori non accompagnati. Non mancano poi i migranti, richiedenti asilo e rifugiati presenti in Italia da diversi anni, che non trovano accoglienza nei centri del Comune di Roma.
La sindaca Raggi - a pochi mesi dalle prossime elezioni - ha pubblicizzato l’operazione come un’azione volta a riqualificare e restituire decoro all’area della stazione, che versa da anni in condizioni di estremo degrado. Da subito, ampie fioriere hanno preso il posto delle persone, senza che a queste ultime sia stata offerta alcuna alternativa alla strada. E d’altra parte, l’assenza di una visione del fenomeno del transito dei migranti e di quello dell’esclusione sociale delle persone più vulnerabili che vivono nella nostra città così come di misure atte ad affrontarli in modo efficace e sistematico hanno rappresentato una costante degli ultimi anni, caratterizzati più da sgomberi privi di efficacia che da politiche sociali. Di fatto, i posti nel sistema di accoglienza di Roma Capitale continuano a diminuire perchè invece di aprire nuove strutture vengono chiuse quelle esistenti, come è accaduto nel caso del centro di accoglienza di Via Assisi – parte del circuito dell'emergenza sociale - poche settimane fa.
Di tutto questo abbiamo parlato con Anita Carriero, del progetto camper di Medici per i diritti umani.