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stazione tiburtina

Ennesimo sgombero alla stazione tiburtina a Roma

Data di trasmissione
Durata 8m 27s

La mattina del 14 luglio l’insediamento di
piazzale Spadolini, situato sul retro della stazione Tiburtina, è stato
oggetto di un’ennesima operazione di sgombero, alla presenza di
diversi attori istituzionali: il Comune di Roma, la Prefettura, la
Questura, il Municipio, Grandi Stazioni Rail e Rete Ferroviaria.

Da anni presso il Piazzale trovano un rifugio di fortuna più di un centinaio di persone. Si tratta per lo più di migranti forzati in
transito,con alle spalle vissuti traumatici di detenzione e torture in Libia, arrivati da
poche settimane in Italia con l’intento di proseguire il viaggio verso
i paesi del Nord Europa. Tra questi sono presenti spesso anche molti
minori non accompagnati. Non mancano poi i migranti, richiedenti asilo e
rifugiati presenti in Italia da diversi anni, che non trovano
accoglienza nei centri del Comune di Roma.

La sindaca Raggi - a pochi mesi dalle prossime elezioni - ha
pubblicizzato l’operazione come un’azione volta a riqualificare e
restituire decoro all’area della stazione, che versa da anni in
condizioni di estremo degrado. Da subito, ampie fioriere hanno preso il posto delle persone, senza che a queste ultime sia stata offerta alcuna alternativa alla strada. E d’altra parte, l’assenza di una visione
del fenomeno del transito dei migranti e di quello dell’esclusione
sociale delle persone più vulnerabili che vivono nella nostra città
così come di misure atte ad affrontarli in modo efficace e sistematico
hanno rappresentato una costante degli ultimi anni, caratterizzati più
da sgomberi privi di efficacia che da politiche sociali.  Di fatto, i
posti nel sistema di accoglienza di Roma Capitale continuano a diminuire
perchè invece di aprire nuove strutture vengono chiuse quelle
esistenti, come è accaduto nel caso del centro di accoglienza di Via
Assisi – parte del circuito dell'emergenza sociale - poche settimane
fa.

Di tutto questo abbiamo parlato con Anita Carriero, del progetto camper di Medici per i diritti umani.