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movimenti lgbtiq

Turchia: repressione di Erdogan su universitar* e comunità LGBTQI

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Decine di giovani sono stati fermati dalla polizia turca in diverse manifestazioni a Istanbul, nell'ambito delle proteste in corso da un mese contro la nomina a rettore della prestigiosa Università del Bosforo di un docente vicino al presidente. La retata è stata preceduta da quattro arresti di studenti del movimento LGBTQI avvenuti nel fine settimana scorso: due studenti della Boğaziçi finiti in carcere e altri due agli arresti domiciliari per "insulto ai valori religiosi" per un’opera d’arte che raffigura simboli arcobaleno LGBTQI accanto all’immagine di un sacro sito islamico.  Ne parliamo con il giornalista Murat Cinar.

Mariasilvia Spolato, pioniera del lesbismo politico

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Mariaslvia Spolato (25 giugno 1935 - 31 Ottobre 2018) è stata la prima lesbica visibile in Italia, la prima militante a essere scesa in una piazza in occasione dell'8 marzo 1972 manifestando apertamente per la liberazione omosessuale. In questo redazionale ne approfondiamo la figura.

Mariaslvia Spolato, "I movimenti omosessuali di liberazione", Samonà e Savelli, 1972

Per leggere i numeri on line della rivista Fuori! consulta:

http://www.wikipink.org/index.php/Fuori!_(rivista)

In ricordo di Luki Massa

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Nella notte tra lunedi 5 e martedi 6 settembre, ci ha lasciato Luki Massa, compagna lesbica, femminista, separatista. Giovanissima è tra le fondatrici del Gruppo lesbico separatista Il Tiaso di Bologna, (tra i primi in Italia, nasce nel 1979), da allora rimane sempre una lesbica politica attiva in molti percorsi. Nel 1983 è tra le organizzatrici del Convegno lesbico nazionale che si svolge a Bologna, fonda poi con altre un altro collettivo a metà anni Ottanta, "Lei Lesbica". Per molti anni fa parte di "Visibilia" e quindi dell'organizzazione del Festival di cinema lesbico Immaginaria di cui sono state allestite dodici edizioni a partire dal 1993.

Luki Massa è stata studiosa di storia e cultura lesbica, in particolare di immaginario nel cinema lesbico. Sceneggiatrice e regista, tra le sue produzioni: Rapido finale con passione, 1999, è stato proiettato e premiato in numerosi festival europei, americani e canadesi. Que sera sera, 2003. Split, 2007, premio come migliore sceneggiatura al Festival International du Film Lesbien & Féministe de Paris. Attivista politica lesbica, fondatrice di Fuoricampo Lesbian Group, ha partecipato all'organizzazione di numerosi eventi in Italia e all’estero. In particolare si è occupata dell'organizzazione del Festival Internazionale di Cinema Lesbico Immaginaria dal suo inizio 1995 fino al 2002 and di live phonesex chat girls. Organizza insieme a Fuoricampo, Some Prefer Cake rassegna di corti a tematica lesbica. E' consulente e programmatrice di DIVErGenti Film Festival, festival di cinema a tematica trans. Web designer e grafica, si dedica anche alla fotografia. Ha esposto proprie opere in mostre personali e collettive in Italia, Spagna e Francia. Tra le pubblicazioni, Atelier des arts: pour un laboratoire lesbien du théâtre et des arts in Espace lesbien n°4, a cura di J. Julien e B. Boucheron, Bagdam édition, Toulouse 2004. Cinema lesbico. Da oggetti della rappresentazione a soggetti, in WE WILL SURVIVE! Lesbiche, gay e trans in Italia a cura di P. Pedote e N. Poidimani, Mimesis, Milano 2007. Fra i saggi raccolti in opere collettive : Motore>Azione! Tre decenni di regia lesbica in La storia che non c'era, il movimento delle lesbiche in Italia.

Presentazione del libro "La Fabbrica dell'Orgoglio" di Massimo Prearo

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Movimento non si nasce, lo si diventa. La fabbrica dell’orgoglio propone una lettura della svolta riformista del movimento di liberazione omosessuale, per comprendere una sequenza cruciale della storia dei movimenti LGBT.

Attraverso un’analisi delle politiche di movimento (liberazionista, istituzionalista, frocialista, civica e civile, ecc.), si mettono in luce le dinamiche di affiliazione e i regimi di appartenenza che, tra il 1974 e il 1985, hanno contribuito a “movimentare” lo spazio dell’attivismo omosessuale. Lo studio dei rapporti di forza e delle interazioni conflittuali tra i gruppi, i collettivi e le associazioni, del confronto e dello scontro tra diversi progetti e visioni della mobilitazione invita a un’interpretazione multidimensionale delle modalità di produzione e di circolazione delle politiche dell’omosessualità. L’ipotesi centrale è che, lungi dal costituire la debolezza del movimento, la sua costitutiva dimensione conflittuale rappresenta il motore della fabbrica della mobilitazione.

L’autore propone una genealogia di questo momento politico di trasformazione e di rifondazione dell’azione collettiva lesbica, gay, bisessuale e transgenere e pone dunque le basi di una riflessione sul divenire movimento della militanza LGBT.

 

Omonazionalismo nel Bel Paese?

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Chiacchierata con Gianmaria Colpani, autore dell'articolo "Omonazionalismo nel Bel Paese?". Partendo dalle analisi di scuola americana (Puar) sull'omonazionalismo cerchiamo di capire come estendere il ragionamento alle specificità italiane. Puo' un paese che non prevede alcuna forma di riconoscimento di diritti alle soggettività LGBTIQ, essere iscritto nelle forme discorsive e di potere dell'omonazionalismo? E se si in che modo agiscono queste retoriche?

Profondo Rosa trasmissione del 12/11/2015

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Comincia un nuovo ciclo di Profondo Rosa. Parleremo del libro "Le politiche dell'orgoglio" con il curatore Massimo Prearo,
http://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846743077
nelle puntate successive, seguendo alcuni saggi pubblicati sul libro parleremo di Omonazionalismo e omonormatività, Intersezionalità, Patologizzazione e depatologizzazione della transessualità, intersessualità.

Inauguriamo inoltre una nuova rubrica settimanale: Bollettino delle crociate. Questa rubrica seguirà i movimenti no gender (sentinelle in piedi, manif pour tous, pro-⁠vita vari...) e le lotte contro questi.

Soggettività lgbtiq /capitale / produzione_6

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Sesta puntata del nuovo ciclo di trasmissioni dedicato ad indagare i nessi tra soggettività lgbtqi, cioè le soggettività che si sottraggono alla norma eterosessuale, capitale e produzione.

Chiacchierata in studio sui tema della biopolitica, della femminilizzazione della produzione e sulla sua generalizzazione, sul lavoro materiale e immateriale, sul lavoro sessuale e sullo sfruttamento dei corpi.

Appunti di viaggio - Presentazione del nuovo ciclo di trasmissioni

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"Quella che i borghesi - nel loro accecamento ideologico - chiamano natura, non e' che la cicatrice di una mutilazione sociale [...] Cio' che nella civilta' appare come natura e', in realta', agli antipodi della natura: e' la pura e semplice oggettivazione. Quel tipo di femminilita' che si richiama all'istinto e' proprio cio' a cui ogni donna deve costringersi con la violenza; con violenza maschile" T.W.Adorno - Minima Moralia A partire da Giovedi 6 ottobre 2011 alle ore 18,30, sugli 87.9 FM di RadiOndaRossa, comincia un nuovo ciclo di trasmissioni di ProfondoRosa http://profondorosa.noblogs.org La prima parte della trasmissione (40 minuti circa) sara' dedicata (come al solito) all'analisi critica delle forme di potere e di contropotere nelle societa' contemporanee. Analizzeremo le intersezioni fra razza, genere, eteronormativita' e classe, cercando di fare un'analisi critica della costruzione e dell'imposizione di un modello di umanita' universale e violento: quella del maschio, bianco, occidentale, eterosessuale, atto alla produzione e alla riproduzione. La costruzione dell'identita' universale, quella del maschio, bianco, occidentale, eterosessuale, si costituisce, per opposizione, rispetto all'altro. Le dicotomie normale/anormale, bianco/nero, maschile/femminile, umano/animale, produttivo/improduttivo, costituiscono degli assi, attraverso i quali vengono costruiti saperi e verita', che, a loro volta, costruiscono, selezionano e trattano l'uguale e il differente. E' attraverso la costruzione della differenza che si costituisce l'identità. E' attraverso l'esclusione, l'allontanamento, la persecuzione (al limite dello sterminio) della differenza che si costituisce l'umanita'. La natura (costruita culturalmente) diventa cosi' una ''autenticita' originaria'', diventa verita'. I saperi diventano direttamente poteri, trasformandosi in linguaggi e in precetti, in tecniche di costruzione, educazione, gestione ed amministrazione di identita' normalizzate, di corpi docili, di corpi ammaestrati, atti alla produzione e alla riproduzione. Contemporaneamente vengono allontanati, per opposizione, e annientati i corpi eccedenti la normalita': i corpi delle donne, quelli dei/delle migranti, quelli degli omosessuali e delle lesbiche, quelli dei mostri, quelli delle/dei trans. Il corpo esiste soltanto in quanto corpo del potere, corpo della produzione, corpo medicalizzato, corpo del sapere. Il bios, gli esseri viventi (uomini, donne, piante, animali) vengono costruiti, trattati, gestiti, amministrati, in quanto funzionali alla produzione e alla riproduzione. Attraverso le biotecnologie le piante e gli animali, nel migliore dei casi, vengono selezionate e costruite per ottenere delle varieta'/razze piu' resistenti ai parassiti e ai virus, oppure diventano pezzi di ricambio per le nostre macchine viventi, chimere in divenire. I mostri esistono secondo una funzione precisa: l'aumento della produttivita', l'aumento della longevita', la tensione all'immortalita'. Un'eugenetica capitalista guida la gestione degli esseri viventi al lavoro. Cio' che non puo' essere gestito, cio' che e' anormale, cio' che non parla il linguaggio del potere deve essere annientato. Il corpo non po'≤ essere il luogo dell'esperienza, della conoscenza, dello scambio, della relazione, del godimento, dell'infunzionalita': quando lo diventa e' un corpo sovversivo, e' un corpo osceno. Sulla base di questa analisi, cercheremo di mettere a fuoco le politiche di gestione e di trattamento delle donne, degli omosessuali e delle lesbiche, dei/delle trans, dei/delle migranti, nelle societa' contemporanee, ma anche le pratiche di autodeterminazione, di sovversione dell'esistente, attuate dalle soggettivita' ''eccentriche''. Analizzeremo ad esempio il concetto di decoro, le varie forme che assume il potere maschile sui corpi delle donne, la divisione delle donne in sante e puttane, i concetti di ''pinkwashing'' e di ''democrazie sessuali'', strettamente correlati alle politiche securitarie, all'esistenza dei CIE, alla gestione delle emergenze. Contemporaneamente, sullo sfondo delle questioni legate all'identita', analizzeremo le forme di resistenza al presente, di autodeterminazione, di autoproduzione di discorsi e di saperi, di riappropriazione di spazi, in un periodo, come quello attuale di crisi politica ed economica, di implosione dei movimenti, di sclerotizzazione degli spazi di azione rivoluzionaria. Per l'analisi faremo riferimento, fra gli altri, ai seguenti testi: Rosi Braidotti - Madri, mostri, macchine (Manifestolibri, 1996) Anna Maria Rivera - La bella, la bestia e l'umano (Ediesse, 2010) Roberto Marchesini - La fabbrica delle chimere (Bollati Boringhieri, 1999) Donna Haraway - Manifesto Cyborg (Feltrinelli, 1999) Augusto Ponzio - Elogio dell'infunzionale (DeriveApprodi 1997) Anna Simone - I corpi del reato (Mimesi 2009) Isabella Piretti - Schengenland (Ediesse, 2011) Jasbir Puar - Terrorist Assemblages: Homonationalism in Queer Times (Duke U. P. 2007) Vorremmo inoltre allargare il dibattito, proponendo la costruzione di alcune puntate ad altre trx della radio e redattrici e redattori. La seconda parte della trasmissione (circa 20 minuti) sara' dedicata (come al solito) alle storie di vita: le soggettivita' LGBTIQ si raccontano a viso aperto, a partire dalla materialita' delle proprie vite.

Fuori e dentro le democrazie sessuali: Autodeterminazione e Liberazione

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Presentazione del convegno ''Fuori e dentro le democrazie sessuali'' che si terrà a Roma il 28 e 29 maggio 2011.

http://www.facciamobreccia.org/content/view/510/102/

Insieme ad alcune compagne del martedi autogestito da femministe e lesbiche, del CLR e di Silenzio Assordante, si discute del tavolo su ''Autodeterminazione Liberazione''.