La corsa per creare vaccini contro il Covid-19 accelera grazie agli iter privilegiati concessi dalle autorità sanitarie, spinte dalla necessità di frenare la seconda ondata della pandemia. Con la fretta, però, aumentano i pericoli che eventuali effetti indesiderati emergano solo dopo la distribuzione di massa. Intanto, grazie al suo enorme potere negoziale, Big Pharma prima si è fatta finanziare la ricerca dai contribuenti e poi di fatto ha scaricato i rischi sui governi. Se ci saranno segnalazioni di sospette reazioni avverse, alcune gravi sarà lo Stato a garantire eventuali indennizzi. Ne parliamo con il giornalista Nicola Borzi.
Tre settimane fa abbiamo ospitato da questi microfoni il giornalista Nicola Borzi uno dei primi che ha scritto, delle morti per Coronavirus nelle Residenze Sanitarie per Disabili in un articolo intitolato “Coronavirus, nel Bresciano la strage silenziosa delle disabili psichiche” sulla strage di 22 donne internate presso l’Istituto psichiatrico Bassano Cremonesini di Pontevico. Con Nicola Borzi abbiamo approfondito cosa fosse successo dentro l’istituto psichiatrico in che modo era stata affrontata l’emergenza covid, quali le responsabilità. Abbiamo evidenziato i limiti dell’attuale modello di gestione dei corpi che dovrebbe portare a mettere in discussione un intero sistema di strutture segreganti, umilianti della dignità personale, lontanissime da qualsiasi logica di inclusione. Strutture in cui vengono costrette centinaia di persone per abbattere i costi, attraverso metodi e pratiche messe in campo sostanzialmente per far smettere le persone di essere un “fastidio improduttivo”. Torniamo da questi microfoni per continuare a dare spazio all’inchiesta di Nicola Borzi perché nel suo ultimo articolo “Disabili psichici e coronavirus, emergono altre morti taciute” emergono ulteriori decessi nelle strutture psichiatriche: si tratta di 17 persone sulle 325 internate nel Centro Sacro Cuore, una residenza sociosanitaria per disabili psichici a San Colombano al Lambro (Milano) di proprietà della Provincia lombardo-veneta dell’Ordine ospedaliero San Giovanni di Dio – Fatebenefratelli.