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Porpora Marcasciano

9 marzo: Valery Alexanderplatz al cinema Aquila

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Con la regista Silvia Maggi presentiamo il film Valery Alexanderplatz che verrà proiettato domenica 9 marzo alle ore 19 al Cinema Aquila, via L'Aquila, al Pigneto, in un'iniziativa organizzata dalla Libreria Tuba con dibattito con Valerie Taccarelli stessa e Porpora Marcasciano. A seguire ESSERE VALERIE di Simone Cangelosi. L'iniziativa ha un prequel, incontro e dibattito  sabato 8 marzo alle ore 21, alla Libreria Tuba in via del Pigneto 29A. 

Tuba, libreria femminista assai nota e frequentata al Pigneto,  presenta – a seguito della proiezione dei cortometraggi ‘Valery Alexanderplatz’ di Silvia Maggi e ‘Essere Valerie’ di Simone Cangelosi – un incontro con Valerie Taccarelli  e Porpora Marcasciano, le massime rappresentanti del movimento trans in Italia. Porpora Marcasciano, già Presidente del MIT (Movimento Identità Transessuale) e attuale Consigliera del Comune di Bologna è anche quest’anno candidata al Premio Nobel per la Pace. Valerie e Porpora saranno pronte a rispondere alle domande del pubblico presente. Modera Cristina Petrucci di Tuba Bazar.

E’ la stessa libreria Tuba a presentare con eloquenza l’evento da loro organizzato presso il Nuovo Cinema Aquila. “Negli ultimi tempi un dibattito ormai globale investe le soggettività trans, lo spettro della cosiddetta ideologia gender viene demonizzato, i primi giorni della seconda presidenza Trump hanno messo al centro azioni di cancellazione delle persone trans, dalle politiche di inclusione, alle riviste scientifiche di ambito medico, allo Stonewall National Munument, il monumento che celebra la rivolta da cui sono nati i movimenti lgbtiq+, dove è stato cancellato ogni riferimento alle persone trans e queer; anche nel nostro paese il dibattito sul gender prende di mira le persone trans. Eppure, incredibilmente, in mezzo a tanto rumore, rimangono fuori da questo dibattito i vissuti delle persone trans, le loro esperienze di vita, la loro voce. I due film che vi proponiamo danno invece la parola alle persone trans, accendono una luce sul vissuto di una di loro, Valerie, che con altre, ha attraversato gli ultimi cinquant’anni di storia sempre lottando per la libertà di essere se stessa.”

VALERY ALEXANDERPLATZ di Silvia Maggi (Germania/Italia, 28’)

Cortometraggio sperimentale girato tra Berlino Mitte e la famosa Alexanderplatz, racconta la vita dell’attivista trans italiana Valérie Taccarelli. La storia inizia con Milva, la celebre diva italiana, e la sua canzone più nota, Alexanderplatz. Pochi sanno, però, che questa canzone è in realtà un adattamento di Valery, brano di Alfredo Cohen pubblicato nel 1978. Valery era un’adolescente trans di 15 anni, oggi conosciuta come Valérie Taccarelli.

“Valery Alexanderplatz” è scritto, diretto e montato da Silvia Maggi Con Valérie Taccarelli. Registrazione sonora e sound design: Stellan Veloce. Color grading: Sally Shamas. Finanziato dal Bezirkskulturfonds Mitte.

ESSERE VALERIE di Simone Cangelosi (30’)

“Pochi anni fa, quando abbiamo cominciato a pensare di raccogliere le voci della militanza del movimento lesbico, omosessuale e trans in Italia abbiamo pensato di proporlo per prima a Valérie Taccarelli. Alcuni di noi hanno avuto il privilegio e la fortuna di incrociare Valérie sulla propria strada già oltre trent’anni fa, nel contesto dei movimenti studenteschi a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Abbiamo pensato a lei perché consapevoli che la sua voce, i suoi racconti di sé e  delle lotte a cui ha contribuito, un pezzo di storia recente della politica e della società italiana, sono sempre fuori dal discorso comune, sono eccentriche, cariche di  una intelligenza per gli aspetti politici, nel senso più ampio, dell’umano fuori dal comune. Per questo la ringraziamo.” Archivio OUT-TAKES, Bologna

Porpora Marcasciano e "L'aurora delle trans cattive"

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Presentiamo l'ultimo lavoro di Porpora Marcasciano, edizioni Alegre. Un libro che dà visibilità alla storia trans, una storia che "non nasce nei salotti buoni, tantomeno al chiuso di sedi associative, ma nella strada, nelle baracche, nelle carceri e nei manicomi". Una storia che si fa politica nella visibilità e soggettività. Un libro che ci porta in tre città Napoli, Roma e Bologna attraversate dalla fine degli anni 60 ad oggi; nei locali che aprivano quando la città si addormentava, sotto i lampioni e nelle case delle veterane. Un libro in cui Porpora Marcasciano ha voluto nominare tutte quelle trans che hanno fatto la storia in questo paese, che sono evidentemente tante ma che le nuove generazioni tendono a dimenticare. La maggior parte non ci sono più, la vita per chi lotta è sempre dura e l'eroina e l'aids ci hanno messo del loro. Parla anche ad alcune femministe e al movimento gay perchè la politica è fatta anche di confronto per la crescita. 

Brindisi: trans chiusa nel reparto maschile del CIE perché sprovvista di documenti

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In Italia da 17 anni, dopo aver perso il lavoro, e con esso, da tre anni, il permesso di soggiorno, Adriana è finita prigioniera al Cie di Brindisi. Adriana, trans brasiliana, è però detenuta nel reparto maschile e ha cominciato da otto giorni lo sciopero della fame per essere trasferita.

 

Grazie al MIT (Movimento Identità Transessuale) la voce di Adriana è riuscita ad uscire dalle mura del CIE. Ne parliamo con Porpora Marcasciano del MIT.

 

Nella foto: rivolta al Cie di Brindisi

 

Le Iene, l'UNAR ed il letame mediatico

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Domenica scorsa un servizio andato in onda sulla trasmissione "Le iene" (Mediaset) ha denunciato una presunta inversione di fondi pubblici dall'UNAR, l'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, nei confronti di associazioni LGBT dedite allo sfruttamento della prostituzione. A seguito del can can mediatico - immediatamente dopo la messa in onda del video Lega, Fratelli d'Italia e Movimento 5 stelle hanno chiesto, più o meno esplicitamente, lo scioglimento dell'ufficio - il responsabile dell'UNAR si è dimesso, denunciando la falsità delle accuse e la mancata solidarietà da parte del Governo. Queste dimissioni comportarenno lo stop ad una serie di iniziative, peraltro finanziate da fondi europei, molto importanti, prima fra tutte la creazione di una casa per rifiguiati e richiedenti asilo trans, progetto pilota in Italia.

Porpora Marcasciano, del MIT, ci spiega nel dettaglio come il servizio delle Iene non sia altro che una montagna di letame costruita ad arte su input dei soliti noti (destra più o meno esplicita, Vaticano e compagnia cantante) per abbattere un ufficio che, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta per molti un'anomalia da eliminare al più presto