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centri sociali

Il CSOAT Auro e Marco insieme a Bass Connection a sostegno di Radio Onda Rossa

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Prendendo come spunto la serata a sostegno di ROR, il sabato 21 dicembre al CSOAT Auro e Marco, abbiamo parlato al telefono con una compagna del centro sociale che ci ha raccontato cosa significa creare e sostenere uno spazio occupato, autogestito e transfemminista a Spinaceto. Lei ha anche segnalato l'importanza della presenza del collettivo Bass Connection al interno dell'Auro e Marco per creare una sinergia tra il CSOAT e la sound system culture.

Nuovo Cinema Palazzo: Corrispondenze dal corteo

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Corrispondenze dal corteo a San Lorenzo contro lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo. Piazza dei Sanniti blindata, il quartiere occupa le strade del quartiere, fa un'occupazione simbolica e poi torna a Piazza dei Sanniti, dove la polizia fa 2 cariche. Nella seconda, più pesante, vengono fatti 3 fermi.

XM24 nello spazio! nuova occupazione in Bolognina

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Nuova occupazione in Bolognina, xm24 prende uno spazio dopo lo sgombero di agosto.

Assemblea pubblica alle 18 in via ferrarese 199

 

di seguito il comunicato

XM24 nello Spazio

Si arrenda chi ci vorrebbe estinte, esiliate o dimenticate: avremo forse poco senno, ma infinita è la nostra fantasia!

Oggi XM24 riapre un luogo chiuso ed abbandonato da decenni. Quella che era la Caserma Sani inizia una nuova vita come luogo di autogestione, solidarietà ed aggregazione. All’abbandono degli spazi pubblici ci opponiamo riappropriandoci degli spazi che ci servono per vivere e respirare.  

Per 17 anni XM24 ha prodotto socialità e cultura autogestita in via Fioravanti 24. Uno Spazio Pubblico Autogestito che è stato anche punto di partenza di lotte sociali che hanno attraversato Bologna e l’intero paese. Un luogo dove tante attività hanno potuto sottrarsi alla logica del profitto, un luogo di sperimentazione umana e politica. 

Una scelta radicale, libertaria, partigiana, che dell’autogestione ha fatto pratica quotidiana, dando vita dal basso a esperienze e laboratori fuori dalla cosiddetta “normalità” e  altrimenti impensabili. Scuola di italiano, palestra, ciclofficina, sala prove, proiezioni, spazio di controinformazione, concerti e festival di musica indipendente, illustrazione e delle più svariate arti che forse altrove non sarebbero mai nate: una fucina di immaginari contro il Nulla che avanza.

Oggi, in un quartiere aggredito da gentrificazione e speculazione, non siamo disposte a rinunciare ad uno spazio autogestito antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista.

Lo sgombero

Il 6 agosto la giunta manovrava una ruspa “democratica” per sgomberare XM24, incassando l’imbarazzante appoggio di Matteo Salvini. Di fronte alla resistenza creativa e determinata di attiviste e solidali, e per rimediare al danno di immagine dovuto all’endorsement salviniano, l’assessore Matteo Lepore firmava un foglio in cui si impegnava a trovare, entro e non oltre questo 15 novembre, una nuova casa (“uno spazio adeguato”) a XM24, a partire da 4 spazi già individuati.

L’Odissea per lo spazio 

Durante la trattativa, incontro dopo incontro, l’amministrazione ha però scartato ognuno dei luoghi proposti, senza neppure motivare adeguatamente. «Un’istruttoria su ogni spazio? Macché, l’istruttoria c’est moi!», diceva l’assessore. Così, sulla carta (quella firmata il 6 agosto) l’amministrazione riconosceva «l’importanza della progettualità politica, sociale e culturale dello spazio pubblico Xm24», ma nella pratica faceva una, e una sola, proposta: uno spazio in via Zanardi 378, a 50 minuti a piedi da Fioravanti 24, là dove XM24 non desse  «troppo fastidio a chi vive la città» (così, testualmente, l’assessore Lepore). 

Una proposta che dimostra la volontà di non rispondere alle reali esigenze di XM24; un «daspo» che abbiamo subito considerato inaccettabile: le migliaia e migliaia di persone che hanno attraversato XM24 – e che hanno manifestato con e per XM24 il 29 giugno – sono a pieno titolo persone che vivono la città, e non – come pensa l’amministrazione – corpi a essa estranei, da espellere e “daspare”.

Vogliamo poi ricordare che non ci sarebbe stata nessuna questione XM24 se l’ex mercato – uno stabile che era ed è nella piena disponibilità del comune – non fosse stato sgomberato per volontà di questa amministrazione col pretesto del cohousing.

Oggi

Gli spazi pubblici in realtà ci sono, anche in Bolognina. Ma spesso sono sottoposti a ricatti mascherati da bandi. Altre volte sono ostaggio di finti percorsi partecipati che ignorano l’importanza delle esperienze già esistenti. La lotta per gli spazi è collettiva, va ben oltre Bologna ed è ampia e profonda. Insieme all’Altra Città consideriamo questa battaglia parte di una battaglia complessiva, immersa nella “crisi” sociale, economica ed ecologia mondiale, contro porti chiusi, populismo, neoliberismo, paura e repressione.

Occupando oggi stiamo costruendo dal basso una realtà possibile, senza prime né ultime, in cui il mercato non definisca cosa è possibile e cosa no, fatta di uguali e libere, senza gerarchie né autorità. 

Da questa occupazione ripartiamo collettivamente, contro ogni distinzione tra pratiche virtuose e non, ci riappropriamo non solo di uno spazio ma della pratica dell’occupazione. Una pratica demonizzata dai decreti sicurezza, scritti apposta per zittire le lotte sociali. Decidiamo di occupare non per una velleità ribellistica, ma perché in questo momento storico rispondiamo ad un processo degenerativo e repressivo delle esperienze autogestite. Qui chiamiamo in causa la giunta PD, che non ha voluto riconoscere le esigenze di una grande parte della città, a cui deve delle risposte.

Oggi una comunità forte e in espansione dimostra di non aver bisogno di riconoscimenti ufficiali: il nostro stesso esistere ed occupare spazio è un atto politico che si legittima di per sé.

Abbiamo bisogno di spazi per vivere, sperimentare e socializzare fuori dalle logiche di mercato e contro l’isolamento. Luoghi per immaginare e costruire  ciò che non c’è e ricercare quello di cui abbiamo bisogno. Spazio per autodeterminarsi, per costruire, dipingere, comporre, suonare, declamare, conoscersi, contaminarsi.  

Non lo faremo da sole: questo luogo, come tutti gli spazi inutilizzati, appartiene alla città intera. Uno spazio di quanti non possono aspettare oltre, che vogliono mettersi in gioco e sperimentare un’esistenza diversa qui e ora. 

Da quassù la Bolognina è bellissima:

oggi ha aperto un nuovo spazio in città,

è qui che ci troverete.

Da qui muoviamo contro il Nulla.

ASSEMBLEA PUBBLICA ALLE 18.00

Ancona, sigilli al CSA Asilo politico

Data di trasmissione
Durata 8m 23s

Ad Ancona sono stati apposti i sigilli al CSA Asilo politico, con il pretesto di alcune misure di sicurezza che non sarebbero state prese all'interno dei locali. Un attivista del centro sociale ci spiega come la misura sia assolutamente strumentale e prenda le mosse da una serie di controlli avviati dopo la tragedia avvenuta in una discoteca di Reginaldo, dove a causa dell'eccessivo numero di biglietti venduti morirono sei giovanissimi.

Di seguito, il comunicato dell'Asilo politico


SIGILLI AL CSA ASILO POLITICO

IN NOME DI COSA?

Da dove iniziamo?
Dal presente o dal passato?
Forse per correttezza sarebbe meglio iniziare dal 2011, anno della nostra occupazione.
In quell’anno un gruppo di attivisti decise di ridare vita allo stabile di via primo maggio 126 chiuso in seguito a un incendio. Nacque così il CSOA Asilo Politico. Appena entrati, l’edificio fu trovato in pessime condizioni e in totale stato di abbandono, così come il giardino saturo di cumuli di spazzatura. Grazie al nostro intervento quel luogo è stato riconsegnato alla sua città attraverso attività culturali e sociali, diventando anche sede della Polisportiva Antirazzista Assata Shakur. In questi 8 anni l’anima e la forza dello spazio si è basata su un collettivo fluido e mutevole, tanto che non riusciremo a contare tutte le persone che vivendolo hanno contribuito alla sua esistenza.
Un’autogestione che dura da più di 8 anni; lotte sociali che ci hanno visti protagonisti nelle piazze di tutta Italia e di mezza Europa; lo sport popolare di cui siamo stati un primo esempio a livello nazionale.,la
lotta per il diritto all’abitare con l’esperienza di Casa de nialtri; lotte ambientali con i movimenti Trivelle Zero Marche, No Tav e Terre in Moto; il contrasto all’omofobia con la realizzazione del primo Pride delle Marche; cultura alternativa, autoproduzione, solidarietà, mutualismo, antirazzismo ed equità di genere. Tutto questo è quello per cui siamo in Movimento!
Per sostenere tutte queste attività abbiamo sempre ricorso a varie iniziative di autofinanziamento che ci hanno permesso di realizzare tutti i progetti che hanno sempre trovato legittimazione nella cittadinanza di Ancona.

Arriviamo adesso al presente: dopo la tragedia di Corinaldo i controlli e le verifiche sullo stato di sicurezza dei locali notturni si sono intensificate, la Polizia effettua controlli e sopralluoghi nelle discoteche anconetane ma , senza ancora capire bene per quale criterio, veniamo equiparati ad esse, ed è il CSA Asilo Politico ad essere sgomberato.
Il tema della sicurezza della vita notturna ci è sempre stato a cuore ed abbiamo sempre prestato massima attenzione per garantire incolumità a chi attraversava le mura del Centro Sociale.
Se pensiamo che in 8 anni di attività non c’è stato un fatto di cronaca riguardante il nostro spazio, pensiamo di poterci ritenere soddisfatti del lavoro fatto e riteniamo che questo sia un dato oggettivo che ci deve essere riconosciuto da tutte e tutti , anche dalle istituzioni competenti.
La vicenda di Corinaldo è frutto di una logica commerciale e di profitto sulla pelle di giovani e giovanissimi a cui ci siamo opposti proponendo noi un’alternativa .
Siamo consapevoli dei lavori che andavano effettuati ed infatti abbiamo sempre avuto un fondo cassa attivo per la ristrutturazione dello stabile tanto che in 8 anni sono state svolte numerose azioni di manutenzione, sempre a nostro carico, per permettere a chi ne usufruiva di farlo in un clima tranquillo e tutelato.
Possiamo assicurare che ad ogni evento organizzato è sempre stato presente un servizio d’ordine addetto al controllo dell’ingresso e all’interno di questo così da garantire che il numero delle persone non superasse mai quello consentito dalla capacità di capienza dell’edificio.

Il concetto che ci preme ribadire per rispondere pubblicamente a questo atto, che ci risulta come un attacco all’unica esperienza di conflitto sociale della città, è l’errata categorizzazione del nostro spazio e dunque, di tutti i criteri che ne conseguono. Siamo una spazio sociale e collettivo e non un locale notturno, tutti gli eventi che abbiamo organizzato sono stati fatti con lo scopo di dare uno spazio ai giovani anconetani: sia agli artisti emergenti che hanno trovato nel palco dell’Asilo un’opportunità per esprimersi , sia per quelli che partecipano da spettatori. Il clima che si respira durante le nostre serate è così tranquillo che negli anni si è creata una vera e propria famiglia di affezionatissimi e affezionatissime. Chi partecipa agli eventi è consapevole dello spazio in cui sta entrando, all’ingresso viene sempre chiesta un’offerta libera e volontaria per far in modo che tutti e tutte possano contribuire alla crescita di quello spazio.
Le persone che organizzano eventi nel nostro spazio lo fanno tutti e tutte a titolo gratuito o con un rimborso spese minimo, l’obiettivo delle serate non è quello del profitto ma quello della condivisione di un'altra idea di socialità, di aggregazione e di divertimento. Gli eventi culturali promossi non mirano ad un guadagno ma a fornire un intrattenimento alternativo che altrimenti non troverebbe spazio da nessuna altra parte.
Tutti i ricavati hanno finanziato le molteplici attività svolte dal nostro collettivo, e possiamo dirlo senza nasconderci o vergognarci che senza gli eventi fatti al CSA Asilo Politico non avremmo mai avuto le possibilità per organizzare mobilitazioni come Ghetto in Marcia o il Mondialito Antirazzista, esempio di sport popolare imitato e applaudito in tutta Italia. E queste sono solo due esempi tra i migliaia che avremmo potuto fare.

In una situazione come quella attuale in cui la repressione si nasconde dietro il volto della sicurezza, in cui gli spazi sociali e le esperienze alternative sono sotto attacco, ci sentiamo di far parte di quella parte scomoda del paese che vogliono nascondere sotto il tappeto. L’esperienza di Riace ci insegna che alcune volte per fare la differenza e per riuscire a creare qualcosa di veramente efficace e condiviso è necessario uscire dallo schema formale delle leggi e delle norme scritte.
La circolare del nostro sgombero arriva direttamente dal Ministero degli Interni ed è una conseguenza del Decreto Sicurezza, lo stesso Decreto che in nome della sicurezza lascia in mare uomini, donne e bambini, lo stesso che emana daspi urbani ai senza tetto invece di trovargli una casa, lo stesso che sta portando avanti sgomberi e repressione in tutto il paese per bloccare ogni forma di resistenza dal basso, come lo sgombero del Baobab ci dimostra.
Siamo fieri di essere dalla parte di chi resiste e lotta e rivendichiamo ancora una volta la nostra esistenza , che si basa sul conflitto e sull’autogestione, che mostra le contraddizioni della società attuale e che si impegna attraverso la partecipazione fisica, con i corpi, i cuori e le menti, a cambiare veramente le cose. Per questo non permettiamo in alcun modo di essere paragonati ad un locale che fa serate. Sgomberando l’Asilo Politico non si sgombera solo un luogo di festa ma uno spazio di lotta e socialità in cui centinaia di persone anconetane ci hanno lasciato un pezzo di cuore.
Il nostro spazio si è più volte trovato a confrontarsi con le istituzioni locali e gli organi di controllo come Polizia ecc… attraversando anche un momento in cui l’amministrazione locale ci aveva dato il permesso di stare lì, perciò che oggi venga alzato tutto questo clamore di fronte a una cosa che tutti già sapevano rasenta il ridicolo. In nome di quale sicurezza siamo SOLO noi a pagarne le conseguenze mentre i bambini e gli studenti di questa città continuano ad andare in scuole pericolanti, rischiando che i soffitti delle aule gli crollino in testa? Come infatti è successo a Milano e come con il condono edilizio firmato dal governo si permetterà di ricostruire in zone ad alto rischio sismico proprio nella nostra regione.
Chiediamo che ci venga riconosciuta la nostra funzione ad esistere, che ci venga lasciato il tempo per mettere a norma l’edificio o che ci venga trovato un altro spazio per portare avanti tutte le nostre iniziative. Non possono essere dei sigilli a fermare un’ esperienza così larga e consolidata come il Csa Asilo Politico, perché se si sta realmente parlando della necessità di trovare un edificio a norma, di spazi abbandonati e disponibili la nostra città sfortunatamente abbonda mentre se il problema è politico sono le nostre attività a parlare e a legittimarci. Sappiamo che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta.

CSA ASILO POLITICO

L'Autonomia Operaia romana nel volume "Gli autonomi"

Data di trasmissione
Durata 1h 16m 43s
Durata 1h 4m 22s
Durata 1h 5m 35s

Riuniamo in questo post le discussioni di Radio Onda Rossa a partire dalla pubblicazione del volume "Gli autonomi. L'Autonomia operaia romana (vol. IV)" di G. Marco d'Ubaldo e Giorgio Ferrari (presente in studio).

Temi affrontati: da dove nasce la definizione di Autonomia operaia, le differenze con gli altri movimenti sull'operaismo, le lotte dell'Autonomia operaia nei quartieri della capitale, le autoriduzioni, le lotte all'Enel, al Policlinico Umberto I.

Cosa è rimasto oggi di quelle lotte e di quella metodologia di lotta?

Qui una recensione del libro uscita sul portale Carmilleonline.com.

In diretta da largo Agosta (Festival delle cucine popolari)

Data di trasmissione
Durata 1h 34m 40s

Puntata speciale di "Vengo anch'io", che domenica 28 maggio ha trasmesso in diretta da largo Agosta per la conclusione del Festival delle cucine popolari, dove erano in programma mercati, cucine di strada, laboratori e performance.

 

Molti gli interventi, di realtà sia romane che italiane.

La Mischia 05/06

Data di trasmissione
Durata 1h 8m 39s
Ricordo di Muhammad Alì.
Resoconto della riunione internazionale di boxe alla revolution.
Presentazione con gli autori Curletto e Lupi di Futbolstrojka e Spartak Mosca.
Iniziative della giornata (compleanno La Torre, presentazione hike dell'Aperoma) e corrispondenza con Torpedo calcio a 5 femminile su iniziativa di teatro e sport alla polisportiva Castello.
 
La playlist tutta dedicata a Muhammad Alì:
The gang's all here - Muhammad Alì + Sam Cook
Rumble in the jungle - The Fugees

Alì BumaYe - Frank Sent Us + Sine

Bring it Home to me - David Elliot

Black Superman - Johnny Wakelin

Ali Shuffle - Alvin Cash

8ème round djomegabp - Trio Madjesi & Sosoliso

Bring it Home to me - David Elliot

 
01 / 13:43
 
 
 
 

 

A Roma bollette milionarie per i centri sociali

Data di trasmissione
Durata 12m 33s

Al centro sociale Auro e Marco di Spinaceto, occupato 23 anni fa, il Comune chiede quasi 6 milioni di euro come indennizzo per avere occupato lo spazio sociale in questi anni.

 

Un compagno di Spinaceto ci racconta quali sono state le attività di Auro e Marco nel corso di questi anni, come si è evoluto il quartiere, quali siano le mire della speculazione immobiliare e l'atteggiamento dell'amministrazione cittadina.