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9-11 ottobre, Ancona: Campagna No G7! Not On My Body!

Data di trasmissione
Durata 10m 53s

Dal 9 al 11 ottobre Ancona ospiterà il summit dei ministri del G7 dedicato alla salute. Non poteva arrivare in un posto peggiore. La Regione Marche vede da anni il declino del suo sistema sanitario pubblico. L’Italia “vanta” 37 miliardi di tagli alla sanità pubblica soltanto nel decennio 2010-2020 e le Marche si trovano al dodicesimo posto tra le regioni italiane nel saper garantire le cure essenziali ai propri cittadini. Nel 2023 è stato approvato un bilancio di previsione che prevede tagli per 148 milioni di euro mentre il Governo Meloni taglia altri 1,2 miliardi alla sanità nazionale.

L'appello della campagna di mobilitazione contro il G7 Salute che si terrà questa settimana ad Ancona.
Durante la settimana tante iniziative per dire un secco NO al loro modello di salute e mettere al centro i bisogni dei territori e i diritti di chi li abita.
 
Per leggere appello, programma e contributi: www.nog7ancona.noblogs.org/

La campagna Not On My Body nasce da un percorso sociale e politico nato dal basso in forma completamente autorganizzata.


> Campagna No G7! Not On My Body!
> https://nog7ancona.noblogs.org/
> nog7ancona@protonmail.com

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Contro ogni repressione

Data di trasmissione

Trentesima puntata, della Stagione 22/23, di Militant Dub Area sul 87.9 di Radio Onda Rossa, con tanto di collegamento intercontinentale.

Con la ciurma ancora ridotta nello studio di Via dei Volsci, in questa opportunità il nostro buon Mariano, nelle vesti di inviato speciale in Argentina, si è fatto sentire per raccontarci la situazione socioeconomica, ma anche la scena reggae, della sua terra natia.

Nella seconda metà abbiamo avuto come ospite telefonico a Alessandro Zizze, aka The Happy Selecta, per parlare della street parade di SMASH Repression, che si è tenuta ad Ancona il sabato precedente, e della storia della sound system culture nelle Marche.

Certo che, come è ormai consuetudine, il tutto è stato accompagato dalle selections del nostro caro Barabbas.

Buon ascolto!

 

La Playlist:


The Officinalis - Silver moon in Positano
Jimmy London - It's now or never
The Claredonians - You won't see me

The Pliers - Bam Bam

Nonpalidece - Danger Man

Dawn Penn - No, No, No
Freddie M Gregor - Bobby Bobylon

Ranking Fox - why
Weeding Dub - Rastafari
Raina - Festival

Protoje - Kingston be wise
Papa Rizla - Dancefloor Elevatori
Earl Sixteen ft. Ranking Joe - Have to learn
Earl Sixteen - Natural Roots Sound
Aba Ariginal - Horns of the Father
Vibronics - Tired of the war
Twan Tee - Time has come
Professor Natty - R.A.S.T.A.F.A.R.I.
Leroy Sibbles - Never give up
Yami Bolo - Mr. big and in crime

Manifestazione ad Ancona

Data di trasmissione
Durata 1h 21m 7s

Manifestazione ad Ancona: non solo per un aborto libero e sicuro ma anche per l' autodeterminazione e la libertà di scelta sui nostri corpi e le nostre vite.  Appuntamenti di maggio ...affinché la memoria (Gorgiana Masi, Peppino Impastato, Ciro Principessa...legge 180 e 194) ci dia continuità nelle lotte. Appuntamento per la Palestina a piazzale Esquilino. 

Intimidazioni in carcere a Mattia dopo l'esposto in procura sulle violenze a Modena e Ascoli Piceno

Data di trasmissione

Nella prima corrispondenza riepiloghiamo quanto accaduto a marzo 2020 nelle carceri del paese, arrivando all'esposto di 5 detenuti riguardo le violenze nel carcere di Modena e Ascoli Piceno e ai prossimi appuntamenti di lotta. La repressione durante e dopo la rivolta nel carcere di Modena ha portato alla morte di 9 detenuti.

La seconda corrispondenza è con la sorella di Mattia, uno dei 5 prigionieri che hanno raccontato le violenze e la morte di Sasà Piscitelli, ora detenuto nel carcere di Ancona in seguito al trasferimento.
Mattia sta ricevendo delle gravi intimidazioni che mettono a repentaglio anche la sua salute.
Lo scopo di tali rappresaglie è impedirgli di raccontare quanto ha visto nelle ultime ore di vita di Sasà Piscitelli, suo compagno di cella, e delle violenze in carcere.

Scriviamo in carcere a Mattia e gli altri:

Claudio Cipriani
C.C. Parma, Strada Burla 57, 43122 Parma

Ferruccio Bianco
C.C. Reggio Emilia, Via Luigi Settembrini 8, 42123 Reggio Emilia

Francesco D’angelo
C.C. Ferrara, Via Arginone 327, 44122 Ferrara

Mattia Palloni
C.C. Ancona Montacuto, Via Montecavallo 73, 60100 Ancona

Belmonte Cavazza
C.C. Piacenza, Strada delle Novate 65, 29122 Piacenza.

Ancona, sigilli al CSA Asilo politico

Data di trasmissione
Durata 8m 23s

Ad Ancona sono stati apposti i sigilli al CSA Asilo politico, con il pretesto di alcune misure di sicurezza che non sarebbero state prese all'interno dei locali. Un attivista del centro sociale ci spiega come la misura sia assolutamente strumentale e prenda le mosse da una serie di controlli avviati dopo la tragedia avvenuta in una discoteca di Reginaldo, dove a causa dell'eccessivo numero di biglietti venduti morirono sei giovanissimi.

Di seguito, il comunicato dell'Asilo politico


SIGILLI AL CSA ASILO POLITICO

IN NOME DI COSA?

Da dove iniziamo?
Dal presente o dal passato?
Forse per correttezza sarebbe meglio iniziare dal 2011, anno della nostra occupazione.
In quell’anno un gruppo di attivisti decise di ridare vita allo stabile di via primo maggio 126 chiuso in seguito a un incendio. Nacque così il CSOA Asilo Politico. Appena entrati, l’edificio fu trovato in pessime condizioni e in totale stato di abbandono, così come il giardino saturo di cumuli di spazzatura. Grazie al nostro intervento quel luogo è stato riconsegnato alla sua città attraverso attività culturali e sociali, diventando anche sede della Polisportiva Antirazzista Assata Shakur. In questi 8 anni l’anima e la forza dello spazio si è basata su un collettivo fluido e mutevole, tanto che non riusciremo a contare tutte le persone che vivendolo hanno contribuito alla sua esistenza.
Un’autogestione che dura da più di 8 anni; lotte sociali che ci hanno visti protagonisti nelle piazze di tutta Italia e di mezza Europa; lo sport popolare di cui siamo stati un primo esempio a livello nazionale.,la
lotta per il diritto all’abitare con l’esperienza di Casa de nialtri; lotte ambientali con i movimenti Trivelle Zero Marche, No Tav e Terre in Moto; il contrasto all’omofobia con la realizzazione del primo Pride delle Marche; cultura alternativa, autoproduzione, solidarietà, mutualismo, antirazzismo ed equità di genere. Tutto questo è quello per cui siamo in Movimento!
Per sostenere tutte queste attività abbiamo sempre ricorso a varie iniziative di autofinanziamento che ci hanno permesso di realizzare tutti i progetti che hanno sempre trovato legittimazione nella cittadinanza di Ancona.

Arriviamo adesso al presente: dopo la tragedia di Corinaldo i controlli e le verifiche sullo stato di sicurezza dei locali notturni si sono intensificate, la Polizia effettua controlli e sopralluoghi nelle discoteche anconetane ma , senza ancora capire bene per quale criterio, veniamo equiparati ad esse, ed è il CSA Asilo Politico ad essere sgomberato.
Il tema della sicurezza della vita notturna ci è sempre stato a cuore ed abbiamo sempre prestato massima attenzione per garantire incolumità a chi attraversava le mura del Centro Sociale.
Se pensiamo che in 8 anni di attività non c’è stato un fatto di cronaca riguardante il nostro spazio, pensiamo di poterci ritenere soddisfatti del lavoro fatto e riteniamo che questo sia un dato oggettivo che ci deve essere riconosciuto da tutte e tutti , anche dalle istituzioni competenti.
La vicenda di Corinaldo è frutto di una logica commerciale e di profitto sulla pelle di giovani e giovanissimi a cui ci siamo opposti proponendo noi un’alternativa .
Siamo consapevoli dei lavori che andavano effettuati ed infatti abbiamo sempre avuto un fondo cassa attivo per la ristrutturazione dello stabile tanto che in 8 anni sono state svolte numerose azioni di manutenzione, sempre a nostro carico, per permettere a chi ne usufruiva di farlo in un clima tranquillo e tutelato.
Possiamo assicurare che ad ogni evento organizzato è sempre stato presente un servizio d’ordine addetto al controllo dell’ingresso e all’interno di questo così da garantire che il numero delle persone non superasse mai quello consentito dalla capacità di capienza dell’edificio.

Il concetto che ci preme ribadire per rispondere pubblicamente a questo atto, che ci risulta come un attacco all’unica esperienza di conflitto sociale della città, è l’errata categorizzazione del nostro spazio e dunque, di tutti i criteri che ne conseguono. Siamo una spazio sociale e collettivo e non un locale notturno, tutti gli eventi che abbiamo organizzato sono stati fatti con lo scopo di dare uno spazio ai giovani anconetani: sia agli artisti emergenti che hanno trovato nel palco dell’Asilo un’opportunità per esprimersi , sia per quelli che partecipano da spettatori. Il clima che si respira durante le nostre serate è così tranquillo che negli anni si è creata una vera e propria famiglia di affezionatissimi e affezionatissime. Chi partecipa agli eventi è consapevole dello spazio in cui sta entrando, all’ingresso viene sempre chiesta un’offerta libera e volontaria per far in modo che tutti e tutte possano contribuire alla crescita di quello spazio.
Le persone che organizzano eventi nel nostro spazio lo fanno tutti e tutte a titolo gratuito o con un rimborso spese minimo, l’obiettivo delle serate non è quello del profitto ma quello della condivisione di un'altra idea di socialità, di aggregazione e di divertimento. Gli eventi culturali promossi non mirano ad un guadagno ma a fornire un intrattenimento alternativo che altrimenti non troverebbe spazio da nessuna altra parte.
Tutti i ricavati hanno finanziato le molteplici attività svolte dal nostro collettivo, e possiamo dirlo senza nasconderci o vergognarci che senza gli eventi fatti al CSA Asilo Politico non avremmo mai avuto le possibilità per organizzare mobilitazioni come Ghetto in Marcia o il Mondialito Antirazzista, esempio di sport popolare imitato e applaudito in tutta Italia. E queste sono solo due esempi tra i migliaia che avremmo potuto fare.

In una situazione come quella attuale in cui la repressione si nasconde dietro il volto della sicurezza, in cui gli spazi sociali e le esperienze alternative sono sotto attacco, ci sentiamo di far parte di quella parte scomoda del paese che vogliono nascondere sotto il tappeto. L’esperienza di Riace ci insegna che alcune volte per fare la differenza e per riuscire a creare qualcosa di veramente efficace e condiviso è necessario uscire dallo schema formale delle leggi e delle norme scritte.
La circolare del nostro sgombero arriva direttamente dal Ministero degli Interni ed è una conseguenza del Decreto Sicurezza, lo stesso Decreto che in nome della sicurezza lascia in mare uomini, donne e bambini, lo stesso che emana daspi urbani ai senza tetto invece di trovargli una casa, lo stesso che sta portando avanti sgomberi e repressione in tutto il paese per bloccare ogni forma di resistenza dal basso, come lo sgombero del Baobab ci dimostra.
Siamo fieri di essere dalla parte di chi resiste e lotta e rivendichiamo ancora una volta la nostra esistenza , che si basa sul conflitto e sull’autogestione, che mostra le contraddizioni della società attuale e che si impegna attraverso la partecipazione fisica, con i corpi, i cuori e le menti, a cambiare veramente le cose. Per questo non permettiamo in alcun modo di essere paragonati ad un locale che fa serate. Sgomberando l’Asilo Politico non si sgombera solo un luogo di festa ma uno spazio di lotta e socialità in cui centinaia di persone anconetane ci hanno lasciato un pezzo di cuore.
Il nostro spazio si è più volte trovato a confrontarsi con le istituzioni locali e gli organi di controllo come Polizia ecc… attraversando anche un momento in cui l’amministrazione locale ci aveva dato il permesso di stare lì, perciò che oggi venga alzato tutto questo clamore di fronte a una cosa che tutti già sapevano rasenta il ridicolo. In nome di quale sicurezza siamo SOLO noi a pagarne le conseguenze mentre i bambini e gli studenti di questa città continuano ad andare in scuole pericolanti, rischiando che i soffitti delle aule gli crollino in testa? Come infatti è successo a Milano e come con il condono edilizio firmato dal governo si permetterà di ricostruire in zone ad alto rischio sismico proprio nella nostra regione.
Chiediamo che ci venga riconosciuta la nostra funzione ad esistere, che ci venga lasciato il tempo per mettere a norma l’edificio o che ci venga trovato un altro spazio per portare avanti tutte le nostre iniziative. Non possono essere dei sigilli a fermare un’ esperienza così larga e consolidata come il Csa Asilo Politico, perché se si sta realmente parlando della necessità di trovare un edificio a norma, di spazi abbandonati e disponibili la nostra città sfortunatamente abbonda mentre se il problema è politico sono le nostre attività a parlare e a legittimarci. Sappiamo che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta.

CSA ASILO POLITICO