lettere dal carcere

Lettere dal carcere: la parola alle/ai detenute/i

Data di trasmissione

Radio Onda Rossa tiene da sempre una fitta corrispondenza con le persone detenute. Riceviamo tante lettere che raccontano la quotidianità e la vita ristretta, storie di solidarietà ma anche - tante - storie di abusi. Queste ultime in particolare non hanno nessuna possibilità di emergere perché alle/ai detenute/i viene tolta la voce. Leggiamo alcune lettere che ci sono arrivate nelle ultime settimane da diversi penitenziari d'Italia. Con l'occasione, vi ricordiamo la prossima uscita di Scarceranda 2024. Inoltre presentiamo un'iniziativa che si svolgerà questo sabato (18 novembre) alle ore 19 a Logos, festival della  parola. 

Bollettino dalle carceri e lettere dei detenuti a Radiondarossa

Data di trasmissione
Durata 6m 53s

La prima metà di marzo si è rivelata bollente sul fronte carceri. Qui un bollettino delle rivolte avvenute in diverse galere italiane.

Abbiamo inoltre dato spazio alle lettere che ci arrivano dai diversi penitenziari. Ne segnaliamo una in particolare: quella di Davide Delogu (ne ha parlato Infoaut qui), anarchico sardo, a cui è stato revocato il 14bis ma è ancora soggetto – nel carcere di Augusta – al regime della censura su posta e materiale cartaceo.

Per scrivere a Davide Delogu:
Contrada Piano Ippolito, 1, 96011 Augusta (Siracusa)

[nella foto: un disegno tratto dalla nostra agenda Scarceranda]

Contro il carcere per l'amnistia

Data di trasmissione
Durata 1h 0m

Lettera di Fagiolino da Rebibbia. In decine e decine di carceri i detenuti e le detenute protestano per riconquistare la libertà. Urlano AMNISTIA! Indulto, Misure alternative, qualunque cosa li faccia uscire dal carcere. A questo problema di base si aggiungono i problemi locali: l'acqua che manca, le docce che non funzionano, il vitto immangiabile, i generi del "sopravvitto" dai prezzi troppo alti, e tanto altro. Le proteste si articolano con battiture delle sbarre più volte al giorno, con scioperi del vitto (sciopero del carrelllo), fino a veri scioperi della fame. E' necessario che il movimento sia al loro fianco per comunicare alla società questa lotta che i media silenziano, per imporre al governo provvedimenti urgenti necessari a far uscire dal carcere molti detenuti e attenuare il sovraffollamento.