RWM

Le associazioni vincono contro RWM

Data di trasmissione
Durata 23m 54s

E' stato vinto l'appello al Consiglio di Stato avverso alla sentenza n. 422/2020 del TAR Sardegna dello scorso luglio, in cui sono state accolte le ipotesi di illegittimità sollevate sull’ampliamento dello stabilimento dell’azienda RWM Italia Spa, la fabbrica di esplosivi e ordigni per uso militare di Domusnovas-Iglesias.
Un grande risultato per tutte le organizzazioni che con grande determinazione in questi anni si sono spese senza risparmio in questa vertenza.
L'appello è stato presentato congiuntamente da Italia Nostra Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna e l'Unione Sindacale di Base (USB). Stamattina ci siamo collegati con la conferenza stampa indetta per presentare la sentenza.

Voci dal presidio a Roma contro la RWM fabbrica di bombe

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Durata 16m 9s

Le Madri Contro la repressione - Contro l'operazione Lince hanno organizzato per questa mattina alle 10 davanti al Consiglio di Stato in Piazza Cairoli presso Via Arenula - accanto Ministero della giustizia, un presidio contro la fabbrica di bombe RWM (Domusnovas, Sardegna) per il ricorso sporto da Italia Nostra, USB, CSS-Assotziu Consumadoris Sardigna. Quella RWM che ha moltiplicato i suoi utili con la guerra in Yemen vendendo bombe alla coalizione saudita, che coi bombardamenti ha causato una pesantissima crisi umanitaria tra il popolo yemenita. Parliamo con una compagna del presidio.

Roma: giovedi presidio contro la RWM fabbrica di bombe

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Durata 13m 28s
L’11 gennaio 2016 il Ministero della Difesa francese ha assegnato alla RWM Italia spa una commessa del valore
di 225 milioni di euro per lo sviluppo e la fornitura di quattro tipi di bombe MK 82. La RWM Italia spa ha la
sua sede centrale a Ghedi, provincia di Brescia, e uno stabilimento a Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente. Lo
stabilimento sardo produce e vende bombe, ordigni con un’alta capacità distruttiva come la BLU-109 ad alta
penetrazione e sospetto utilizzo di uranio impoverito o le MK 82 e modelli a seguire. Queste ultime in particolare
hanno attirato le attenzioni dell’opinione pubblica per le “strane” spedizioni verso l’Arabia Saudita dove sono
state usate per bombardare lo Yemen; uno dei tanti conflitti, magari poco conosciuti ma non per questo meno
cruenti.
 
Le Madri Contro la repressione - Contro l'operazione Lince hanno organizzato per venerdi mattina alle 10 davanti al Consiglio di Stato in Piazza Cairoli presso Via Arenula - accanto Ministero della giustizia, un presidio
contro la fabbrica di bombe RWM (Domusnovas, Sardegna) per il ricorso sporto da Italia Nostra, USB, CSS-Assotziu Consumadoris Sardigna. Quella RWM che ha moltiplicato i suoi utili con la guerra in Yemen vendendo bombe alla coalizione saudita, che coi bombardamenti ha causato una pesantissima crisi umanitaria tra il popolo yemenita.
Il ricorso riguarda le infrazioni e le gravi irregolarità portate avanti dalla RWM nel suo piano di ampliamento, irregolarità su cui Comune, Provincia, Regione e alla fine anche il TAR hanno chiuso tutti e due gli occhi, consentendo alla RWM di portare a termine il suo piano.
Cionondimeno siamo convinti che a questa fabbrica non possa essere consentito tutto, dalle violazioni di norme urbanistiche a quelle sulla sicurezza e sul rispetto del territorio, e soprattutto non può essere consentito che produca e commerci strumenti di sterminio di massa.
Pertanto la nostra lotta continua, anche sul piano legale, e il giorno 23 di settembre dalle ore 10 saremo in via Arenula, davanti al Ministero della giustizia, per dar peso ai nostri argomenti con la nostra presenza. Invitiamo chiunque abbia la possibilità di partecipare al sit in e unirsi alla nostra protesta.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti vedi https://stoprwm.wordpress.com

Il triangolo dell’export bellico Germania-Italia-Qatar

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Durata 36m 19s

Con Giorgio Beretta, Analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere parlaimo del Progetto QA208 che riguarda due commesse acquisite nel 2018 da Rwm Italia per la fornitura di colpi di artiglieria da 155mm e anticarro da 120mm verso il Qatar. Peccato che la commessa venga incassata dall'azienda mdre in Germania e che l'Itala funga solo da mediazione perchè fabbricare e fornire questo tipologia di armi sarebbe troppo sconveniente in Germania.

Domusnovas, la fabbrica di armi RWM triplica la produzione

Data di trasmissione
Durata 19m 17s

La RWM di Domusnovas, che fornisce bombe e armamenti all'esercito saudita, annuncia il raddoppio del proprio stabilimento e una produzione che sarà triplicata.

Ai nostri microfoni Angelo, della rete Sardegna pulita.

A questo link invece l'articolo sulla vicenda apparso sull'edizione odierna del Manifesto: https://ilmanifesto.it/la-fabbrica-sarda-che-rifornisce-i-sauditi-tripl…

 

La fabbrica sarda che rifornisce i sauditi triplicherà la produzione di bombe

Rwm verso l'ampliamento. Il comitato di riconversione e Italia Nostra Sardegna in piazza per protestare: «Il comune di Iglesias non ci ascolta». L'azienda tedesca investe sulle sue filiali all'estero per aggirare il blocco di forniture a Riyadh imposto da Angela Merkel

 

La Rwm, la fabbrica di bombe situata a Domusnovas in Sardegna, triplicherà la sua produzione e amplierà le sue strutture su un territorio che rientra sotto il comune di Iglesias. È prevista la costruzione di due nuovi reparti produttivi; a giorni verrà pubblicata l’autorizzazione sull’albo pretorio comunale.

Secondo Italia Nostra Sardegna, la richiesta di autorizzazione all’ampliamento è stata formulata in modo che i due reparti impiegati nel processo di miscelazione, caricamento e finitura di materiali esplodenti non vengano inquadrati come impianti chimici, così da eludere le valutazioni di Impatto ambientale e il coinvolgimento della Regione Sardegna. Con i due nuovi reparti la produzione passerà da 5 mila a 15 mila bombe l’anno.

La Rwm è tristemente famosa per le forniture all’Arabia Saudita, che utilizza gli ordigni per bombardare i civili in Yemen nella guerra contro i ribelli sciiti Houthi che ormai va avanti dal 2015. La fabbrica è una filiale dell’azienda tedesca di armamenti Rheinmetall, il cui presidente Papperger già a maggio scorso dichiarava durante il consiglio di amministrazione il rinnovo di investimenti per il sito di Domusnovas. Gli investimenti sono arrivati e l’ampliamento ha ricevuto l’autorizzazione.

In circa 18 mesi i lavori dovrebbero essere conclusi: a dare la tempistica approssimativa era stato proprio l’amministratore delegato di Rwm, Fabio Sgarzi, in un’intervista a La Nuova Sardegna lo scorso luglio. Proprio in quel periodo, infatti, la società aveva presentato la richiesta di ampliamento per la quale lo scorso 3 novembre è scaduta la prima fase autorizzativa.

«Non possiamo essere complici di una tale sciagura» dichiara Arnaldo Scarpa, portavoce del Comitato di riconversione, che giovedì 8 novembre era in piazza assieme all’associazione Italia Nostra Sardegna per un sit in di protesta. Lo scorso luglio le due associazioni si sono costituite nella Conferenza dei Servizi, in cui vengono presi in considerazione gli interessi pubblici, per richiedere la necessità di una valutazione di impatto ambientale. Ma questa volta non sono stati ascoltati: in assenza di pareri contrari, la procedura di ampliamento va avanti. «Diventa così ancora più importante la protesta” continua Scarpa “Stiamo valutando gli estremi per un ricorso al Tar».

È dal 2016 che la Rwm prova ad ampliarsi nel territorio di Iglesias: due anni fa, infatti, la società aveva richiesto l’autorizzazione per la costruzione di un nuovo campo per i test. Ma questa richiesta è al momento bloccata in fase istruttoria presso la regione Sardegna, in attesa di una Valutazione di impatto ambientale, istanza fortemente voluta dall’associazione Italia Nostra Sardegna. Fino ad ora, denunciano le associazioni, la politica locale non ha preso una posizione, sostenendo che l’approvazione o il rigetto delle autorizzazioni di ampliamento siano questioni puramente tecniche di competenza del Suap (Sportello unico per le attività produttive). «Ci siamo rivolti direttamente al Sindaco di Iglesias, al responsabile del Suap e al responsabile del procedimento del comune di Iglesias, speriamo che in questi giorni la situazione possa essere ribaltata” conclude Scarpa «la lotta non violenta continua e con maggiore motivazione».

I progetti di espansione peraltro vanno nella direzione contraria a quella indicata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che in relazione al caso Kashoggi ha minacciato di sospendere il commercio di armi con l’Arabia Saudita. Di fatto però la Merkel sa benissimo che in mancanza di una regolamentazione definita sulle filiali all’estero, le grosse aziende tedesche di armi possono continuare a commerciare impunite.

La Rheinmetall infatti sta implementando gli investimenti sulle sue due più grosse succursali all’estero: da un lato procede all’ampliamento della sarda Rwm e dall’altra ha appena ricevuto una grossa offerta dalla compagnia della difesa saudita Sami (Saudi Arabian Military Industries) per la sudafricana Rdm (Rheinmetall Denel Munition). Secondo una fonte anonima riportata dalla Reuters l’offerta ammonterebbe a un miliardo di dollari e riguarderebbe Denel, l’azienda che dal 2008 si è legata in una join venture con la Rheinmetall Waffe Munition tedesca e che attualmente detiene il 49% della filiale sudafricana. In tale modo i sauditi, con una quota di minoranza, entrerebbero di diritto nel consiglio di amministrazione e riuscirebbero ad impossessarsi di una grossa parte della fabbrica.

Se nelle dichiarazioni politiche viene messa in discussione la possibilità di commerciare con l’Arabia Saudita, nei fatti quando si parla di affari milionari, la solidarietà tra i vari paesi coinvolti risulta più compatta che mai.