Il carcere in Italia: l'inferno dei viventi
Il 30 novembre alla Casa di Quartiere in via Trani, 1 parliamo di carcere e del DDL 1660. Negli ultimi anni, grazie alle lotte portate avanti dai detenuti in tutte le prigioni d’Italia contro le condizioni disumane che sono costretti a vivere, su tutti lo sciopero della fame di Alfredo Cospito al 41 bis, si è tornato a parlare di detenzione dai bar fino alle prime pagine dei quotidiani.
Nel 2020, allo scoppio dell’emergenza Covid, il governo decise di chiudere i colloqui fra detenuti e familiari, e ci ritrovammo insieme a diverse famiglie della borgata di fronte al carcere di Rebibbia per protestare contro questa decisione, e chiedere notizia delle persone detenute. Mentre fuori chiudeva tutto e si imponevano misure di distanziamento sociale, dentro le carceri già sovraffollate e con problemi sanitari enormi, la paura e la rabbia dei detenuti cresceva di ora in ora. Fino alle rivolte che si diffusero in tutta Italia, e alla strage con la morte di 13 detenuti.
Una strage senza colpevoli secondo la procura, raccontata come pilotata dalla criminalità organizzata da giornali e politici.
Da quel 2020 non si contano i procedimenti contro secondini, il più noto quello per le torture nel carcere di Santa Maria Capua a vetere, le condanne della Cedu (corte europea dei diritti dell’uomo) nei confronti dell’Italia, le inchieste giornalistiche e i presidi sotto i penitenziari.
Nel 2024 sono già più di 60 i suicidi nelle carceri, l’indice di sovraffollamento al 120%, il tasso generale di recidiva è al 70%.
La detenzione in carcere nel migliore dei casi fallisce completamente la sua funzione, molto spessa lasca segni indelebile nella vita di chi la incontra, nella peggiore dei casi uccide.
A fronte di questa evidenza governi di ogni colore continuano ad approvare misure che aggravano le pene per i reati commessi da chi lotta per i propri diritti, dalle persone immigrate, dalle persone che nascono e vivono nei quartieri popolari. Questi tre “gruppi sociali” costituiscono la quasi totalità della popolazione che affolla le carceri.
L’ultima di queste misure, di particolare gravità, è il disegno di legge 1660, che rischia di essere approvato nelle prossime settimane.
Di tutto questo parleremo insiem a Radio onda rossa, Eddi marcucci, i disoccupati 7 novembre, C.O.R.E. (comitato contro carcere e repressione) e l’avvocato Flavio Rossi Albertini. A seguire ci sarà una cena e uno spettacolo teatrale di Ascanio Celestini.
Verso il 31 dicembre sotto al carcere di Rebibbia.
Vi aspettiamo!