Prosegue il movimento dei Gilet Jaunes
Un altro Sabato di cortei e blocchi in tutta la Francia. Siamo al 9o di seguito, con numeri anche maggiori a quello precedente. Ma come è stato dalla nascita di questo movimento la provincia è protagonista delle giornate di mobilitazione in maniera più forte delle grandi città come Parigi, storicamente unici centri nevralgici dei movimenti di protesta in Francia, come fu qualche anno fa con l'opposizione alla Loi Travail. Insieme alla crescita del movimento, cresce anche la violenza delle forze dell'ordine in piazza, che d'altro canto sono in seria difficoltà. Centinaia ormai gli arresti, non si contano i feriti, mentre i morti dall'inizio del movimento sono 12. Un elemento che ha unito le piazze di questo Sabato è stata la solidarietà al pugile che il Sabato precedente è stato arrestato dopo aver picchiato un poliziotto, ripreso in un video che è diventato virale in rete. Il presidente Macron ha lanciato un suo appello lanciato domenica sera attraverso in una "lettera aperta ai francesi", tenta di calmare le proteste dei gilet gialli. Dopo aver precisato che non si tratta "né di un'elezione né di un referendum" Macron ha posto nella lettera 35 domande ai cittadini francesi che riguardano la democrazia, l’ambiente, la questione dei migranti e la tassazione . Tra le domande più significative ci sono quelle in cui si chiede quali tasse dovrebbero essere abbassate per prime, quali servizi pubblici sono troppo costosi e dovrebbero essere eliminati, quali proposte concrete faciliterebbero la transizione verso un'economia più sostenibile e se ci dovrebbero essere più referendum. Ma per ora questi tentativi non sembrano però far vacillare il movimento, che prosegue da settimane andando ad attaccare in particolari i flussi economici delle grandi imprese, con blocchi stradali e di interi stabilimenti industriali, oltre alle più note giornate di manifestazione che si ripetono ogni sabato. Ne parliamo con una compagna di Parigi.