Contro ogni guerra. Per il ritiro di tutte le missioni militari all’estero ( e che si rifinanzieranno oggi in parlamento)
Oggi il Parlamento voterà la delibera del Governo relativa al rifinanziamento delle missioni militari all'estero, compresa quella che riguarda la Libia. Sono 2 le nuove missioni per le quali si chiede l’autorizzazione al Parlamento; in questo modo, il computo totale salirà quindi da 38 a 40. Sommando quanto previsto per le vecchie e per le nuove 40 missioni totali risulta un impiego complessivo di quasi 10K militari. In termini di ripartizione geografica, l’Africa conserva una sorta di primato con 19 missioni di varia natura, segue l’Europa (intesa non solo come “Vecchio Continente” ma anche come Mediterraneo/fianco Sud della NATO) con 11 e, infine, l’Asia con 10. Dunque il rifinanziamento alla Libia è solo il pezzo di un quadro più ampio. Queste missioni sono principalmente finalizzate a mantenere il controllo delle aree per l’estrazione e il passaggio di risorse strategiche, nonché delle zone chiave dei movimenti migratori. Le truppe di occupazione in Libia così come le navi nel golfo di Guinea difendono i siti estrattivi e le infrastrutture dell’ENI. Nel Sahel lo stato italiano manda carri armati, elicotteri e soldati con l’operazione Takuba, mentre in Niger sta entrando in funzione una base militare italiana. Ne parliamo con Oiza Queens Day Obasuyi, esperta di diritti umani, migrazioni e relazioni internazionali.