Ricordando bell hooks
Scrittrice, insegnante e importante intellettuale femminista nera statunitense nata nel Sud rurale e segregato degli Stati Uniti degli anni cinquanta. Lo pseudonimo – bell come la madre, Rosa Bell Watkins, hooks come la nonna materna, Bell Blair Hooks, con le iniziali minuscole – rimanda a un continuum di discendenza femminile che rifiuta il sistema maschile di attribuzione dei nomi. Figura di spicco del femminismo e del pensiero radicale americani, ha insegnato presso l’Università di Yale e il City College di New York, ha ricevuto la laurea honoris causa in Lettere dell’Università di Ferrara nel 1999, ed è autrice di numerosi saggi di teoria e critica culturale. Con Feltrinelli ha pubblicato “Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale” (1998) e “Tutto sull’amore. Nuove visioni” (2000). In italiano sono usciti anche i volumi “Insegnare a trasgredire. L’educazione come pratica della libertà” (Meltemi, 2020), “Elogio del margine. Scrivere al buio” (Tamu, 2020), “Il femminismo è per tutti” (Tamu, 2021).
bell hooks è morta ieri a 69 anni, la ricordiamo insieme a Maria Nadotti, feminoska, Rahel Sereke, Carmine Conelli.