Ieri, a Bologna, è stato occupato uno spazio a pochi passi della Cineteca; l’occupazione - Consultoria transfemminista queer - vuole "risocializzare una proprietà pubblica vuota da anni", come di dice una occupante, in vista dello sciopero globale delle donne dell'8 marzo.
Azioni di Nonunadimeno Roma, stamattina, verso #LottoMarzo al Policlinico Umberto l, al Policlinico Tor Vergata e alla Casa del parto "Acqualuce" di Ostia. Si chiedono consultori liberi e gratuiti nelle università e il grido principale è: "Fuori l'obiezione di coscienza dagli ospedali!".
Verso lo sciopero globale delle donne dell'8 marzo, per una sanità pubblica, laica e garantita!
Nella prima corrispondenza, in diretta con Graziella del Policlinico e una studentessa.
Nel secondo audio, corrispondenze da Ostia (Casa del parto dell'ospedale Grassi).
La trasmisione si apre con una corispondenzza da Cerveteri per fare un bilancio della manifestazione del 27 febbraio e rilanciare l'iniziativa per il 2 Aprile contro la riapertura della discarica di Cupinoro a Bracciano.Si continua con degli aggiornamenti per qulello che conerne l'A.M.A. a roma.
” I Nomi delle Cose” /Puntata del 2/3/2016” Intervista a Silvia Federici”
” Perché dopo cinquecento anni di dominio del capitalismo, all’inizio del terzo millennio, la figura del proletario è ancora quella del povero, del fuorilegge e della strega? Che rapporto c’è tra l’esproprio della terra, l’impoverimento di massa e il continuo attacco alle donne? E che cosa possiamo apprendere sullo sviluppo del capitalismo, passato e presente, se lo analizziamo nell’ottica privilegiata di una prospettiva femminista?” Silvia Federici <Calibano e la strega>Mimesis 2015
Roma, ore 10.30. La prima corrispondenza con le compagne che si stanno preparando a partire in corteo da via Ostiense, davanti alle Cagne sciolte, per arrivare al centro Ararat, a fianco della lotta delle donne curde:
La seconda corrispondenza arriva da una delle tappe del corteo femminista dell'8 marzo, davanti a una farmacia che si rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo.
Puntata del 4/03/2015“ La tappa del Ponte di ferro”
” La coordinamenta e l’8 marzo 2015 a Roma/La tappa del PONTE DI FERRO/La strumentalizzazione delle donne sul fronte interno e sul fronte esterno/ Riffa/ 7 marzo a Marsiglia/ La marche de nuit/collegamento con “Le complot des cagoles” di Radio Galère”
“ Contro la guerra del capitale, contro l’ordine patriarcale”
Siamo immerse in scenari di guerra. Dovunque volgiamo il nostro sguardo la guerra e la militarizzazione sono diventate paesaggio urbano e dimensione internazionale.
Ma tutto questo non è dovuto al Fato, ad una particolare congiuntura, a personaggi particolarmente malvagi…..bensì non è altro che lo stadio di maturazione del Capitale.
Il neoliberismo è la dimensione politico-ideologica a cui è giunto il capitalismo nella sua necessità di espandersi e di distruggere ogni altra configurazione economica, marginale nei paesi occidentali, di sussistenza nei paesi del terzo mondo che ostacoli il suo processo di crescita. La così detta crisi non è altro che lo strumento per la ridefinizione dei rapporti di forza tra Stati e multinazionali e con le oppresse e gli oppressi tutte/i.
E, in questo procedere, la guerra è strumento di potere e assoggettamento e, allo stesso tempo, momento di crescita economica e di sfruttamento. Non a caso è tornato prepotentemente sullo scenario internazionale il colonialismo, mascherato non più sotto la veste di una superiore civiltà da portare ai popoli del terzo mondo, bensì sotto quella della tutela dei diritti umani, di quelli delle donne e delle diversità e dell’autodeterminazione dei popoli(....)
” La coordinamenta e l’8 marzo 2015 a Roma/Da Kobane a noi”
un blog femminista e postvittimista-collegamento con le compagne che lo hanno aperto/La manifestazione per l’8 marzo a Milano e le iniziative verso…..collegamento con le compagne/ Da Inanna-Ishtar alle YPJ, genealogia della potenza femminista chiacchierata con Nicoletta Poidimani/Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe “Non so scrivere poesie d’amore”
PER APPROFONDIRE:
Inanna/Ištar: potenza della dea e immaginario postvittimista
Quando, circa un anno fa, ho partecipato ad un incontro con alcune donne kurde, mi aveva piacevolmente colpita il fatto che una di loro avesse aperto il proprio intervento citando la dea Ištar – la più importante divinità femminile mesopotamica – e ricordando che il Kurdistan si trova in Mesopotamia.
Quanto mi risuonava quel richiamo ad Ištar! Tanti anni prima avevo letto, rimanendone assai affascinata, gli inni dedicati alla dea Inanna, che successivamente sarebbe stata assimilata a Ištar, dea accadica, poi babilonese – a lei era dedicata una delle otto porte di Babilonia – ed assira. Dunque una dea che è sopravvissuta per alcuni millenni mentre veniva ad affermarsi il patriarcato e che ancora oggi alimenta l’immaginario di donne in lotta per la propria liberazione, per la liberazione dei territori in cui vivono e per la costruzione di comunità che siano radicalmente ‘altre’ da quelle a dominio maschile e capitalistico(……)