Adua

In Congo continua l’avanzata delle milizie M23 con il sostegno del Ruanda ,dopo Goma hanno conquistato Bukavu e si sono dirette verso il confine burundese senza trovare opposizione da parte dell’esercito congolese. Kinshasa chiede a gran voce sanzioni internazionali contro Kigali mentre la situazione umanitaria si fa sempre più difficile e si apre un altro fronte di crisi nell’Ituri a nord del Kivu dove le truppe ugandesi sono sconfinate in territorio congolese .Si allungano gli spettri di un allargamento del conflitto.

In Sudan si delinea una situazione simile a quella libica, con due governi contrapposti, infatti a Nairobi le RSF di Hemmetti hanno firmato un accordo con alcuni settori del Tagadom per un governo alternativo a quello dei militari insediatosi a Port Sudan. Sul campo l’esercito sta consolidando le posizioni mentre la fame e le violenze imperversano nei campi profughi di Zamzam e Abu Chouk dove si sono rifugiate centinaia di migliaia di persone.

Il 1 marzo del 1896 ad Adua le truppe etiopi dell’imperatore Menelik sconfissero i soldati italiani al comando del generale Baratieri, fu una battaglia che dimostrò l’impreparazione dell’esercito coloniale italiano nonché la supponenza razzista di superiorità che s’infranse contro le forze etiopi superiori per numero e armamenti. La sconfitta di Adua ebbe come conseguenza le dimissioni di Crispi ed una ondata di manifestazioni popolari contro l’impresa coloniale al grido di “ viva Menelik”.