Con la docente Federica Timeto presentiamo il suo ultimo libro, Animali si diventa un saggio teorico e molto pratico sulla storia del femminismo e del suo intersezionarsi con l'antispecismo fino ad arrivare all'ecovegfemminismo. In mezzo anche la Palestina e Gaza dove oltre agli umani si contano anche tanti morti non umani: un vero e proprio ecocidio.
Con un compagno parliamo dei due appuntamenti,uno a Pavia e uno a Milano perché non accada mai più quanto successo il 20 settembre al Santuario per animali liberati Cuori Liberi di Sairano.
Il 16 settembre 2023, con inizio alle ore 14.00, si tiene a Trento una manifestazione nazionale contro la caccia cui aderiscono moltissime associazioni e collettivi.
La nostra corrispondenza con una rappresentante dell'assemblea antispecista trentina.
Con una compagna del collettivo universitario Knowledge Farm parliamo del Festival Antispecista organizzato da Knowledge Farm e LEA Berta Caceres all'interno dell'Università La Sapienza.
Saranno quattro giornate piene di ospiti e tematiche:
la prima giornata - il 15 maggio - ha introdotto il tema della lotta antispecista in ottica intersezionale con Federica Timeto e il rifugio degli animali Alma Libre, Rifugio Alma Libre
La seconda giornata - il 23 maggio - vedrà l’intersezione con la lotta Transfemminista e Queer insieme a feminoska , Assemblea Corpi e Terra di NUDM e il rifugio Agripunk onlus
La terza giornata - 26 maggio punterà un riflettore su quello che sta accadendo quotidianamente con gli animali selvatici ad esempio i cinghiali di Roma e gli orsi in Trentino, a parlarcene ci saranno Scobi Collettiva e il rifugio Ippoasi
L’ultima giornata che sarà il 30 maggio proiezione del film “The Animal People di Joaquin Phoenix e a seguire APERITIVO/CENA VEGANA E MUSICA SUL PRATONE!
Tutto il ricavato dell’ultima serata verrà donato ai rifugi degli animali che parteciperanno al Festival
Insieme ad una compagna della Campagna "Stop Casteller", portata avanti da 3 anni da assemblea antispecista e scobi collettiva, approfondiamo la notizia arrivata questa mattina della cattura lungo il corso del torrente Meledrio dell'orsa JJ4, protagonista di un tragico incidente, dove è morto Andrea Papi.
Il suo destino, secondo l'ordinanza del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, è di essere abbattuta.
Questo caso, come quello di altri orsi ricercati in Trentino, ha visto l'indignazione di moltissime persone rispetto alle conseguenze per gli orsi, che vengono rinchiusi in cattività nella migliore delle ipotesi. Nel caso di JJ4, anche i genitori di Andrea Papi si sono opposti all'abbattimento dell'orsa.
Gli orsi tornano sulle montagne trentine per volontà dell’uomo con il progetto Life Ursus. Nel 1999 infatti con l’acceso ai fondi LIFE Natura dell’Unione Europea, prende il via il progetto Life Ursus per la tutela della popolazione dell’orso bruno del Brenta. Promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento (PAT) e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (oggi ISPRA), il progetto prevedeva il reinserimento di una decina di orsi adulti provenienti dalla Slovenia sul territorio del parco, con l’obiettivo di ricreare in 20-40 anni una popolazione di orsi. Nel 2004 il progetto Life Ursus si considera concluso «con successo», ovvero con l’effettivo adattamento degli orsi e gli avvistamenti dei primi cuccioli. Nel 2018 si stima che la popolazione di orsi nell’arco alpino abbia raggiunto circa 50 esemplari. Peccato che nell’arco di questi stessi anni 37 orsi abbiano fatto una brutta fine: abbattuti, scomparsi, morti durante la cattura, investiti, uccisi per “errore” dall’anestesia, uccisi da bracconieri e, non ultimo, imprigionati.
Partiamo da quel progetto di ripopolamento per arrivare ai lager per gli/le orsi/e e alla loro uccisione insieme a una compagna di Scobi Collettiva antispecista, queer, transfemminista di Rovereto analizzando l’incapacità della cultura patriarcale, intrinsecamente specista, razzista, sessista, abilista, di guardare in faccia l’altrǝ senza sottometterlǝ, di accettare l’esistenza nel mondo della diversità, della possibilità di coesistere, sottomettendo tutte le soggettività che non siano perfettamente inserite nella logica dominante.E questa incapacità di elaborare positivamente il rapporto con l’altrǝ è uno dei nodi cruciali del nostro tempo.
Corrispondenza con una compagna sulla passeggiata eco-transfemminista a Villa Gordiani che prosegue la settimana di mobilitazione contro la violenza dell’estrattivismo capitalista e del patriarcato.
Da Villa Gordiani, luogo di storie di violenza ma anche di sorellanza* resistente, al lago Bullicante della Ex-Snia, che lotta contro la cementificazione e gli interessi dei privati; ci riprenderemo gli spazi che sono nostri.
Grideremo con rabbia e con amore che la salute dei territori e dei nostri corpi si costruisce con la cura collettiva delle relazioni e dell’ecosistema metropolitano che abitiamo.
Cura collettiva come rigenerazione e come pratica conflittuale, che dia protagonismo alle soggettività femminilizzate e queer per ribaltare le dinamiche di potere esistenti.
Scendiamo in quartiere perché rifiutiamo il regime di sicurezza imposto dal succedersi di governi reazionari e sbirreschi.
Rifiutiamo questa stretta repressiva che ci toglie l’aria, l’attacco repressivo all3 lavoratrici, l’imposizione della precarietà con il taglio del reddito di cittadinanza e il carovita.
Rifiutiamo gli extra profitti delle aziende del fossile e la militarizzazione che li protegge.
Rifiutiamo la retorica della famiglia naturale e delle differenze biologiche di genere che vorrebbero un mondo di violenza patriarcale dove non c’è spazio per le nostre esistenze.
A tutto questo opponiamo i desideri dei nostri corpi indomabili, per una vita bella!
il 7-8-9 ottobre il rifugio Hope per animali salvati dallo sfruttamento e dalla morte a Castel Sant'Elia (Viterbo) ospita il primo Festival Antispecista ed Ecologista in Italia. Un momento di confronto fra realtà che lottano sui temi dell'antispecismo, dell'antisessismo, dell'antirazzismo e dell'ecologia sociale con l'obiettivo di favorire una contaminazione reciproca e diffusa.
Il volume di Sunaura Taylor "Bestie da soma: disabilità e liberazione animale", recentemente tradotto da feminoska e da lei curato con Marco Reggio per Edizioni degli Animali, tematizza un'intersezionalità inedita tra abilismo e specismo, disabilità e liberazione animale. Da pensatrice radicale, essenziale, Sunaura Taylor, artista, attivista per i diritti dei disabili e degli animali, affronta in questa sua opera, smontandole, le diverse maschere della normalità. Di ciò che si può definire abilismo. Di una visione antropocentrica del mondo. Di una visione patriarcale e razzista che attraversa le nostre società che definiamo civili. «Gli animali sono la carne», questo pensiero affiorato nell'infanzia la guida e orienta la sua vita. Nella pervicace ostinata ricerca di un'appartenenza comune, tra animali umani e animali non umani; tra disabili e persone normodotate. Come se le coercitive dicotomie occidentali, pensate per esercitare un dominio, fossero di volta in volta annullate, disincastrate, sciolte, rese inconsistenti. Non per approdare a un'uguaglianza omologante, ma per sfociare in un rapporto profondo e vivificante, in cui uguaglianza e differenza mantengano la loro reciproca e indissolubile conflittualità, complementarietà, senza che l'una prevalga sull'altra. Gli animali siamo noi, tutti noi. Dobbiamo sciogliere le catene che li (ci) imprigionano. La cura diviene così una forma di interdipendenza, di etica liberatrice.
Il 19 gennaio dalle ore 18.30 è previsto un gruppo di lettura di Bestie da Soma con feminoska.