Non è semplice leggere le cronache degli ultimi giorni dal Messico. Per farlo abbiamo chiamato un compagno a San Cristobal che ci ha raccontato l'aria che si respira nelle ultime settimane.
Dai fatti del carcere di Topo Chico all'ennesimo omicidio di una giornalista a Veracruz, passando per la visita di papa Bergoglio, è sempre più chiara la retorica opportunista e viscida di chi parla delle vittime dai salotti dei carnefici.
Sabato 26 settembre 2015: ricorre un anno esatto dalla strage di Ayotzinapa nello stato messicano di Guerrero in cui 43 studenti della scuola Normale Rurale di Ayotzinapa furono sequestrati e scomparvero nel nulla, mentre altri 3 vennero uccisi, in un'operazione condotta dalla polizia municipale di Iguala, con l'aiuto di gruppi del narcotraffico locale.
Perché un crimine così feroce contro il sistema scolastico normalista? Cosa rappresenta all'interno della società messicana? E quali sono le responsabilità e le collusioni tra polizia, esercito federale, e il narco-traffico?
Ne parliamo con alcuni compagni che vivono in Messico, ospiti a Roma per l'iniziativa in sostegno del movimento che chiede giustizia sulla strage di Ayotzinapa; iniziativa che oltre al dibattito, include la proiezione del documentario "Ayotzinapa. Cronaca de un crimen de estado".
Nella mancanza totale di notizie, abbiamo raccontato come si sono svolte le elezioni nello stato di Guerrero e in altri stati dove i movimenti sociali avevano chiamato al boicottaggio. Con il ricordo di Antonio Viavar Diaz, compagno vittima della repressione ucciso a Tlapa dalla polizia.
Oggi con un compagno abbiamo cercato di leggere gli avvenimenti degli ultimi giorni nello stato di Oaxaca e in Guerrero dove i compagni dei 43 Normalistas scomparsi forzatamente, insieme e tante altre realtà sociali, stanno attuando una serie di azioni contro le elezioni che si dovrebbero tenere tra due giorni, il 7 Giugno. La repressione è pesante , è notizia di oggi che l'esercito e la polizia federale hanno circondato la Scuola Normale Rurale Isidro Burgos. La resistenza è forte.
Corrispondenze dal presidio sotto l'ambasciata messicana in appoggio alle attività della carovana europea costruita dai genitori dei 43 studenti scomparsi di Ayotsinapa. I genitori degli studenti desaparecidos intendono così portare all'attenzione dell'opinione pubblica europea e italiana le vicende dello scorso 26 settembre, chiedeno verità, la fine delle menzogne governative e che sia fatta piena luce sulle resposabilità istituzionali nella spietata repressione accaduta ad Iguala.
Il 26 Gennaio cadeva la ricorrenza dei 4 mesi dalla sparizione dei 43 studenti della Normale Rurale di Ayotzinapa. Per quel giorno è stata fatta una chiamata alla mobilitaizone mondiale e il Messico tutto è sceso in strada. Un compagno da li ci aggiorna su quello che si è mosso e sulla situazione specifica del caso dei 43 studenti desaparecidos.
La trasmissione di oggi ha visto ospite al telefono Sante della Pirata che ci ha aiutato a capire cosa sta accadendo ad Ayotzinapa nello stato di Guerrero dopo la scomparsa di più di 40 studenti e giovani che partecipavano alle ultime manifestazioni. Da qui un'analisi più ampia che lega gli avvenimenti di Guerrero con quelli degli ultimi mesi a Oaxaca e in Chiapas.