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Chiapas

Chiapas, la violenza alla frontiera con il Guatemala minaccia le comunità autonome

Data di trasmissione
Durata 50m 16s

Da San Cristòbal, Chiapas, un compagno del Nodo Solidale ci fa una analisi molto chiara dell'attuale realtà in Messico dopo la elezione di Claudia Shembaum, che proseguirà il progetto per il paese iniziato da Andres Manuel Lopez Obrador, e della situazione in Chiapas, dove il livello della violenza si è intensificato in modo pesantissimo sulla frontiera con il Guatemala, in un  coflitto tra diversi cartelli che si contendono il mercato di droga e migranti. Questo di riflesso crea una situazione di violelnza costante in tutto lo stato con sparatorie in strada, sparizioni, la coseguente frammentazione sociale e la minaccia fortissima alle comunità autonome.

Chiapas: 30 anni dall’insurrezione zapatista

Data di trasmissione
Durata 18m 25s

Si sono concluse ieri le celebrazioni per i 30 anni dell’inizio della rivolta zapatista in Chiapas. Spettacoli, musica e un importante discorso del subcomandante insurgente Moisés hanno accolto migliaia di persone da tutto il Messico e dal mondo.

Ne parliamo con un compagno del Nodo Solidale.

In Messico si resiste dal basso

Data di trasmissione
Durata 16m 30s

Repressione, violenza, sequestri, omicidi, militarizzazione, in Messico è in corso una guerra e nessuno ne parla. Negli ultimi 4 anni di governo di sinistra sono morte 160.000 persone. In tutto il paese è in atto un processo di riordinamento territoriale attraverso l'imposizione di grandi opere strategiche e conseguente criminalizzazione di chi vi si oppone. L'unico argine reale a questo attacco alla popolazione messicana sono le realtà di compagne e compagni, zapatiste, di collettivi indigeni e urbani, che costruiscono comunità ribelli e resistenti dal basso.

Ne parliamo con un compagno del Nodo Solidale

La guerra in corso in Messico

Data di trasmissione
Durata 38m 18s

In Messico è in corso una guerra e nessuno ne parla. Negli ultimi 4 anni di governo di sinistra sono morte 160.000 persone.

Il governo dei territori, e le politiche estrattiviste che vedono coinvolte aziende anche italiane come ENI, Bonatti, ENEL. spinte dall'FMI, vengono garantite da un livello molto alto di violenza, delegata a forze paramilitare più o meno legate al narcotraffico.

L'unico argine reale a questo attacco alla popolazione messicana sono le realtà di compagne e compagni, zapatiste, di collettivi indigeni e urbani, che costruiscono comunità ribelli e resistenti dal basso. Insieme ai compagni del Nodo solidale, realtà di solidarietà internazionalista presente sia in Italia che in Messico, approfondiamo questo quadro, che ci porta a ragione su come supportare anche dall'Italia le lotte delle compagne e dei compagni in Messico. E ci mostra come ciò che accade dall'altro lato del mondo ci aiuta a comprendere come il capitalismo agisce, e come le lotte in un mondo globalizzato vadano sempre di più messe in collegamento.

Un'occasione per approfondire questi temi sarà questo sabato 8 luglio, dalle 18, al Porto Fluviale, durante l'iniziativa dal titolo "Chiapas sull'orlo della Guerra civile" e in una successiva iniziativa giovedì 13 luglio alla Casa di quartiere al Quarticciolo, durante la presentazione del libro "Autodifesa medica", sulle esperienze di lotta e autogestione sui temi della salute in Messico.

No al tren Maya

Data di trasmissione
Durata 16m 37s

Tirare il freno al treno del progresso e alla sua devastazione. Cos'è il Tren Maya? A chi servirà? Cosa sta succedendo nella penisola dello Yucatan? Dal 3 al 6 marzo una brigata internazionalista ha attraversato questi territori e conosciuto le resistenze contro a questo megaprogetto. In questo podcast vi raccontiamo il contesto sociale, economico e politico di questo conflitto tra progresso neoliberale e resistenza contadina e indigena nello stato di Campeche.

Chiapas: ammazzato il compagno Michele Colosio

Data di trasmissione
Durata 18m 3s

Un compagno del Nodo solidale fa il quadro politico che ha portato all'omicidio del compagno Michele Colosio.

Michele era molto attivo in tante campagne di solidarità  in Chiapas in particolare alla Casa de Salud Comunitaria Yi'bel ik' Raíz del Viento. Aveva militato anche Brescia a Radio Onda D'urto prima di trasferirsi in Messico. L'omicidio è avvenuto alla fine della finale per la coppa europea, non si sa ancora bene la dinamica ma a Michele hanno sparato 3/4 colpi di pistola due persone su una moto. L'omicidio si inquadra in un contesto che si vuole rendere sempre più violento e aggressivo dal cartello di Sinaloa e i Narcos in combutta con le forze istituzionali.

Infatti i numeri in Messico sono impressionanti: 11 femminicidi al giorno, dal 2006 ad oggi 350mila persone ammazzate e 71 mila desaparecid@s.

Una carovana per la vita: presentazione LaPaz, in attesa dei/delle zapatiste

Data di trasmissione
Durata 1h 23m 39s

Nella trasmissione si presenta il percorso di LaPAZ Roma, parte di una rete di realtà collettive e singole/i che stanno organizzando per accogliere l'arrivo in Italia della carovana zapatista Gira Por la Vida, la cui prima delegazione è in viaggio in barca a vela verso l'Europa.

L'occasione per riprednere, insieme a una compagna del Nodo Solidale e una compagna del nodo romano di LaPaz, alcuni elementi della pratica zapatista e il significato di questo importante evento.

 

Maggiori informazioni anche su enlacezapatista.

 

 

Messico: repressione e nuovo corpo di polizia voluto da Obrador

Data di trasmissione
Durata 19m 39s

Un compagno del collettivo Nodo Solidale aggiorna sulla attuale situazione in Messico, con un'attenzione alla militarizzazione e alla repressione in atto e alla costituzione di un nuovo corpo di polizia affidato all'esercito istituito da Andrés Manuel López Obrador. Per fare questo Amlo, cioè per affidare la sicurezza a un apparato militare, ha dovuto fare una improbabile modifica alla costituzione. La Guardia Nacional invece che essere utilizzata per la battaglia contro i narcos, viene messa in campo contro la micro-criminalità.

In realtà la Guardia Nacional è stata dispiegata nella frontiera sud per limitare i flussi migratori dal Guatemala, creando un muro come dagli accordi con Trump per fare in modo di non aumentare i dazi doganali. Tutte le carovane sono state bloccate e le persone arrestate al confine sud messicano.