La strage di Bologna e l'invenzione della pista palestinese
E' la notte tra il 7 e l'8 novembre 1979 quando ad Ortona, il Nucleo Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Chieti ferma e poi arresta Daniele Pifano, Giorgio Baumgartner e Luciano Nieri per il ritrovamento nel loro furgone di due lanciamissili terra-aria Sam-7 Strela. Sul retro di un foglietto trovato in tasca di uno dei tre c'era scritto il numero del palestinese Abu Anzeh Saleh, in seguito quindi arrestato anche lui a Bologna.
Parte già dal giorno dopo una bugia lunga 44 anni che vuol vedere nella strage di Bologna del 2 agosto del 1980 che causò 85 morti ed oltre 200 feriti, una ritorsione palestinese per questi arresti ad Ortona.
Ancora oggi tra giornalisti e politici si continuano s scrivere libri e a rilasciare dichiarazione che vogliono salvare la matrice fascista della strage che ha visto la condanna, ormai definitiva come esecutori materiali di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini.
Con i protagonisti dell'epoca Daniele Pifano e Vincenzo Miliucci ricostruiamo i fatti e la storia di una lunga solidarietà alla resistenza palestinese.
Con Paolo Persichetti inoltre ricostruiamo il vergognoso tentativo di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro di far cadere la responsabilità materiale della strage e l'"autonomo" Mauro Di Vittorio di Tor Pignattara.
Alcuni documenti citati:
Le scuse di Andrea Colombo su quanto scritto nel suo brutto libro
Le parole del palestinese Saleh
Insorgenze su Mauro di Vittorio
Atti parlamentari della Commissione Mitrokhin che smentiscono la pista palestinese
Saverio Ferrari "Carlos non è mai stato a Bologna"