- Susu Pampanin and the Cairo Cats - Drum Solo
- Les Musiciens Ou Nil - Bambi Saidi
- Mahmoud Fadl con Salwa abou Greisha - Hayart Albi Maak
- Hamza el Din - Mwashah
- Natacha Atlas - Kidda
- Maryam Saleh, Maurice Louca & Tamer Abu Ghazaleh - Nefsif akli
- Amr Diab - Nour El Ain
- Le Cri du Caire - Sadiya (Purple Feathers)
- Dina El Wedidi - Ali I need
- Mohammed Mounir - Hanina (Jasmon mix)
- Hossam Ramzy with Phil Thornton - On The Desert Road To Alexandria
- Le Cri du Caire - Jarda Al Wadi
- Dina El Wedidi - Alive
- Maryam Saleh, Maurice Louca, Tamer Abu Ghazaleh - Kont Rayeh
- Sharkiat - Nahawand
Egitto: la giornata della "seconda rivoluzione" svela le tensioni interne ai manifestanti di Midan Tahrir. Un'analisi delle differenti posizioni assunte dall'ala moderata e da quella più radicale di fronte al processo di transizione ed al ruolo conservatore svolto dal Consiglio Supremo delle forze armate.
Migrazioni: Come sta cambiando il rapporto tra "movimento" e migranti sul territorio, alla luce delle nuove tensioni che scuotono il Mediterraneo? Partendo dalle riflessioni prodottesi in un'iniziativa organizzata in settimana dall'Osservatorio antirazzista Pigneto Torpignattara presso il centro sociale Ex Snia Viscosa, ne parliamo con una compagna dell'Osservatorio, per cercare di riflettere come esperienze passate (es, quella dei lavoratori di Rosarno) possano essere indicative per il futuro.
Ospite in studio Stefano Liberti, autore di A Sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti, Minimum Fax 2008
Stefano Liberti è uno dei pochissimi giornalisti italiani che da anni seguono gli aspetti meno conosciuti dei movimenti migratori dall'Africa verso l'Europa: tutto ciò che accade a sud di Lampedusa.
Senza fidarsi dei luoghi comuni o lasciarsi abbindolare dai proclami sull'integrazione che verrà, ha scelto di esplorare con i propri occhi la «geografia del transito» tra il Sahel e il Maghreb.
Ha incontrato migranti che preferiscono chiamarsi avventurieri, politici africani sudditi dei diktat europei, indiani bloccati in mezzo al deserto e piccole città sorte dal nulla: tutta l'infinita umanità che vive attraversando o presidiando confini. Fino a trovare chi non si aspettava: se stesso. Un cittadino bianco di quella stessa Europa che, con le sue politiche, determina come si vive o si muore in Africa. Un reporter per cui il solo modo onesto di documentare è lasciarsi coinvolgere dalle storie in cui si imbatte.