Rinviato di un anno la chiusura degli Opg (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), slitta la chiusura e si perde un'occasione per affrontare in termini critici il problema dell'internamento per le persone ritenute "incapaci di intendere e di volere". Un codice deontologico per i giornalisti che parlano di carcere, lo propongono detenuti e detenute per "rieducare" i giornalisti. Il "numero chiuso" nelle carceri: proposta di legge di Manconi, limiti e problemi.
Si avvicina la scadenza del 31 marzo 2013, entro cui si dovevano chiudere i sei OPG, e trasferire queste strutture alle Regioni. Ma non si approderà a nulla. Non sono stati messi in discussione i cardini su cui si regge la reclusione delle persone ritenute "inferme di mente". E' il concetto di "pericolosità sociale", cardine del codice penale fascista (tuttora in vigore) che va cancellato, insieme al Codice Rocco. Altrimenti assiteremo alla rinascita dei Manicomi, in realtà mai aboliti realmente. Inoltre il concetto della "pericolosità sociale" si espande sempre più a tutti i comportamenti ritenuti non accettabili dall'ordine capitalistico.
Il controllo psichiatrico diventa sempre più pervasivo a favore dei poteri forti al fine di controllare i comportamenti delle persone. La paura del "diverso" la sua espulsione dal gruppo sta diventando una sottocultura devastante che permea tutti gli ambienti di questa società.
Gli «ospedali psichiatrici giudiziari» OPG, hanno sostituito i vecchi manicomi criminali, potrebbero in molti casi essere sostituiti dall'affidamento ai servizi di salute mentale e altre misure alternative. Ma i servizi mancano, e l'inerzia è forte. Così restano sovrappopolati gli Opg. Rinchiudere è più facile che curare. Una buona metà degli internati negli Opg ha commesso reati insignificanti, ma la «misura di sicurezza» viene reiterata e si prolunga all'infinito molto più della carcerazione corrispondente. Sono persone sottoposte all' "ergastolo bianco".
Essere dichiarati «non imputabili» per incapacità mentale è una condanna a vita.
Gli OPG sono "buchi neri" che possono risucchiare un detenuto per il resto della vita.