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profondorosa

Il genere e' una performance?

Data di trasmissione
Durata 58m 5s

Il genere e' una performance? Partendo dagli argomenti delle ultime trasmissioni (giunta Polverini, sesso e potere) ci addentriamo all'interno della teoria queer, nei meandri della postmodernita' e delle pratiche di detournment delle categorie di sesso e genere, alla ricerca di forme di critica al presente edi agire politico. Nella seconda parte della trasmissione analizziamo la creazione del nuovo ''allarme omofobia nelle scuole'' a partire dal suicidio di Andrea, il ragazzo che amava i pantaloni rosa.

Appunti di viaggio - Presentazione del nuovo ciclo di trasmissioni

Data di trasmissione
Durata 43m 7s
"Quella che i borghesi - nel loro accecamento ideologico - chiamano natura, non e' che la cicatrice di una mutilazione sociale [...] Cio' che nella civilta' appare come natura e', in realta', agli antipodi della natura: e' la pura e semplice oggettivazione. Quel tipo di femminilita' che si richiama all'istinto e' proprio cio' a cui ogni donna deve costringersi con la violenza; con violenza maschile" T.W.Adorno - Minima Moralia A partire da Giovedi 6 ottobre 2011 alle ore 18,30, sugli 87.9 FM di RadiOndaRossa, comincia un nuovo ciclo di trasmissioni di ProfondoRosa http://profondorosa.noblogs.org La prima parte della trasmissione (40 minuti circa) sara' dedicata (come al solito) all'analisi critica delle forme di potere e di contropotere nelle societa' contemporanee. Analizzeremo le intersezioni fra razza, genere, eteronormativita' e classe, cercando di fare un'analisi critica della costruzione e dell'imposizione di un modello di umanita' universale e violento: quella del maschio, bianco, occidentale, eterosessuale, atto alla produzione e alla riproduzione. La costruzione dell'identita' universale, quella del maschio, bianco, occidentale, eterosessuale, si costituisce, per opposizione, rispetto all'altro. Le dicotomie normale/anormale, bianco/nero, maschile/femminile, umano/animale, produttivo/improduttivo, costituiscono degli assi, attraverso i quali vengono costruiti saperi e verita', che, a loro volta, costruiscono, selezionano e trattano l'uguale e il differente. E' attraverso la costruzione della differenza che si costituisce l'identità. E' attraverso l'esclusione, l'allontanamento, la persecuzione (al limite dello sterminio) della differenza che si costituisce l'umanita'. La natura (costruita culturalmente) diventa cosi' una ''autenticita' originaria'', diventa verita'. I saperi diventano direttamente poteri, trasformandosi in linguaggi e in precetti, in tecniche di costruzione, educazione, gestione ed amministrazione di identita' normalizzate, di corpi docili, di corpi ammaestrati, atti alla produzione e alla riproduzione. Contemporaneamente vengono allontanati, per opposizione, e annientati i corpi eccedenti la normalita': i corpi delle donne, quelli dei/delle migranti, quelli degli omosessuali e delle lesbiche, quelli dei mostri, quelli delle/dei trans. Il corpo esiste soltanto in quanto corpo del potere, corpo della produzione, corpo medicalizzato, corpo del sapere. Il bios, gli esseri viventi (uomini, donne, piante, animali) vengono costruiti, trattati, gestiti, amministrati, in quanto funzionali alla produzione e alla riproduzione. Attraverso le biotecnologie le piante e gli animali, nel migliore dei casi, vengono selezionate e costruite per ottenere delle varieta'/razze piu' resistenti ai parassiti e ai virus, oppure diventano pezzi di ricambio per le nostre macchine viventi, chimere in divenire. I mostri esistono secondo una funzione precisa: l'aumento della produttivita', l'aumento della longevita', la tensione all'immortalita'. Un'eugenetica capitalista guida la gestione degli esseri viventi al lavoro. Cio' che non puo' essere gestito, cio' che e' anormale, cio' che non parla il linguaggio del potere deve essere annientato. Il corpo non po'≤ essere il luogo dell'esperienza, della conoscenza, dello scambio, della relazione, del godimento, dell'infunzionalita': quando lo diventa e' un corpo sovversivo, e' un corpo osceno. Sulla base di questa analisi, cercheremo di mettere a fuoco le politiche di gestione e di trattamento delle donne, degli omosessuali e delle lesbiche, dei/delle trans, dei/delle migranti, nelle societa' contemporanee, ma anche le pratiche di autodeterminazione, di sovversione dell'esistente, attuate dalle soggettivita' ''eccentriche''. Analizzeremo ad esempio il concetto di decoro, le varie forme che assume il potere maschile sui corpi delle donne, la divisione delle donne in sante e puttane, i concetti di ''pinkwashing'' e di ''democrazie sessuali'', strettamente correlati alle politiche securitarie, all'esistenza dei CIE, alla gestione delle emergenze. Contemporaneamente, sullo sfondo delle questioni legate all'identita', analizzeremo le forme di resistenza al presente, di autodeterminazione, di autoproduzione di discorsi e di saperi, di riappropriazione di spazi, in un periodo, come quello attuale di crisi politica ed economica, di implosione dei movimenti, di sclerotizzazione degli spazi di azione rivoluzionaria. Per l'analisi faremo riferimento, fra gli altri, ai seguenti testi: Rosi Braidotti - Madri, mostri, macchine (Manifestolibri, 1996) Anna Maria Rivera - La bella, la bestia e l'umano (Ediesse, 2010) Roberto Marchesini - La fabbrica delle chimere (Bollati Boringhieri, 1999) Donna Haraway - Manifesto Cyborg (Feltrinelli, 1999) Augusto Ponzio - Elogio dell'infunzionale (DeriveApprodi 1997) Anna Simone - I corpi del reato (Mimesi 2009) Isabella Piretti - Schengenland (Ediesse, 2011) Jasbir Puar - Terrorist Assemblages: Homonationalism in Queer Times (Duke U. P. 2007) Vorremmo inoltre allargare il dibattito, proponendo la costruzione di alcune puntate ad altre trx della radio e redattrici e redattori. La seconda parte della trasmissione (circa 20 minuti) sara' dedicata (come al solito) alle storie di vita: le soggettivita' LGBTIQ si raccontano a viso aperto, a partire dalla materialita' delle proprie vite.