Oggi, 1 giugno, il compagno Galel Elbaheri entra anche in sciopero della sete. A seguito di 5 anni di reclusione, il 5 marzo Galel ha cominciato uno sciopero della fame. Due compagne ci raccontano la situazione in Egitto, le collaborazioni dell'Italia e la lotta di Galel Elbaheri.
Una compagna ci aggiorna sulla grave crisi economica ed alimentare in Egitto, dove alcuni prodotti come l'olio ed il formaggio sono diventati beni di lusso. Insieme alla crisi aumentano la repressione ed i processi a chi si oppone ad un regime che mostra ogni giorno di più la sua vera faccia. Ci ricorda la campagna per la liberazione di Alaa Abd-el Fattah e dei tant* condannat* ed arrestat*.
Alaa Abd el-Fattah, blogger ed attivista, simbolo delle rivolte del 2011, condannato a cinque anni di carcere il 20 dicembre 2021 è attualmente al duecentoquindicesimo giorno di sciopero della fame; dal 6 novembre, quando inizierà la Cop-27, ha deciso che rifiuterà anche da bere e le poche calorie che attualmente assume.
Chi aveva sperato che, con la conferenza mondiale sul clima, il governo del presidente al-Sisi avrebbe alleggerito la repressione scarcerando persone, che mai avrebbero dovuto mettere piede in galera, si è ancora una volta sbagliato.
A Roma l’ 8 novembre, alle 17:30 di fronte all’Ambasciata britannica è previsto un sit-in di Amnesty International Italia ed EgyptWide.
Due corrispondenze sulla repressione in Egitto, la prima con una compagna di studi all'università di Bologna di Patrick Zaky il cui processo ieri è stata di nuovo rinviato, la seconda sulla situazione generale della repressione in Egitto ad opera del governo di Al Sisi