Good News 2x12: non si può più censurare niente
Durante le ultime settimane del 2024 si è alzato un polverone a partire dalla scelta artistica che avrebbe coinvolto alcuni artisti al concertone di capodanno di Roma. Dalle varie anime dell'amministrazione capitolina, alle principali testate giornalistiche, fino ad arrivare all'esposizione di una gran parte degli artisti più ascoltati in Italia, tutt* hanno sentito il bisogno di prendere una parte nel conflitto Tony Effe vs Comune di Roma.
Nonostante il grande eco, però, il dibattito è rimasto su un livello piuttosto basso, ignorando le questioni che invece a noi sembrano dirimenti: cosa vuol dire davvero censura e quando se ne può parlare legittimamente?
Perché attorno a Tony Effe si crea questo tipo di polarizzazione mentre ad altri autori a cui è stata tolta la parola su questioni di attualità (Ghali, Baby Gang) non si sente il bisogno di prendere una parte così netta? Che ruolo ha il rap (e la musica in generale) nella narrazione patriarcale?
Proviamo a uscire dalle strumentalizzazioni e dal binomio che vede la santificazione di Tony effe come paladino della libertà di espressione, e il Comune di Roma come baluardo contro la violenza di genere, proviamo a scendere in profondità.
Ne parliamo con le compagne della redazione di Ror che stanno curando il ciclo di trasmissioni dal titolo: Non si può più dire niente - trasmissione che si occupa di woke e cancel culture, che vedrà il prossimo episodio giovedì 16 gennaio.