Aggiornamenti dal Cie di Modena dopo la rivolta del 7 aprile 2013
Corrispondenza che ci racconta la situazione all'interno del campo d'internamento per migranti di Modena. Data l'impossibilità di comunicare con le persone recluse, a causa del sequestro dei telefoni, sentiamo la ricostruzione dei/delle solidali.
Domenica 7 aprile una grossa rivolta scoppia nel Cie di Modena. Partita in mattinata come una protesta per l’ingresso di un ex detenuto diabetico in gravi condizioni di salute (e non per una sorta di “rissa tra ospiti di diverse etnie”, come riportato dai giornali), la rivolta arriva a coinvolgere praticamente tutti i prigionieri, considerato che la capienza del Centro è di 60 posti. I reclusi si barricano nelle sezioni e iniziano a sfasciare tutto: pareti in plexiglas, grate di ferro, telecamere e cabine del telefono. Nel pomeriggio gli agenti di guardia chiamano rinforzi, ma la rivolta viene sedata solo a tarda notte, al prezzo di una repressione durissima e due ambulanze vengono fatte arrivare sul posto per curare i feriti. Lunedì sera, un gruppo di solidali saluta i rivoltosi con grida e fuochi artificiali: da dentro, i reclusi rispondono con una battititura e gridando “libertà!“. (tratto da http://www.autistici.org/macerie/?p=29486)