Approfondimento sulle rivolte negli USA
Approfondimento sulle rivolte scoppiate negli Stati Uniti a seguito dell'ennesimo assassinio di un afroamericano da parte della polizia. Ne parliamo con alcuni compagni da diverse città degli Stati Uniti.
Approfondimento sulle rivolte scoppiate negli Stati Uniti a seguito dell'ennesimo assassinio di un afroamericano da parte della polizia. Ne parliamo con alcuni compagni da diverse città degli Stati Uniti.
Una compagna ci aggiorna sulle rivolte al carcere di Bologna, in cui gran parte del maschile è in rivolta. Purtroppo l'enorme spiegamento di polizia ha impedito di comunicare con i detenuti in rivolta.
In collegamento con una compagna parliamo della rivolta in carcere a Salerno. I detenuti rivendicano la loro liberazione come unica misura antiepidemiologica. L'istituzione risponde col taglio dell'acqua e dell'elettricità, massiccio intervento della polizia, violenze. Attualmente non si ha notizia di trasferimenti.
Mentre scriviamo, anche il carcere di Bologna è in rivolta.
Una compagna ci aggiorna sulla rivolta nel carcere di Poggioreale a seguito del rifiuto di curare un detenuto con la febbre.
Mercoledì notte gli abitanti di un quartiere della periferia di Memphis si sono scontrati con la polizia, dopo l’uccisione di un ventenne nero. Il ragazzo ucciso si chiamava Brandon Webber.
Notivie da Torino riguardo la rivolta all'interno del cie messa in atto ieri dai reclusi .
Corrispondenza che ci racconta la situazione all'interno del campo d'internamento per migranti di Modena. Data l'impossibilità di comunicare con le persone recluse, a causa del sequestro dei telefoni, sentiamo la ricostruzione dei/delle solidali.
Domenica 7 aprile una grossa rivolta scoppia nel Cie di Modena. Partita in mattinata come una protesta per l’ingresso di un ex detenuto diabetico in gravi condizioni di salute (e non per una sorta di “rissa tra ospiti di diverse etnie”, come riportato dai giornali), la rivolta arriva a coinvolgere praticamente tutti i prigionieri, considerato che la capienza del Centro è di 60 posti. I reclusi si barricano nelle sezioni e iniziano a sfasciare tutto: pareti in plexiglas, grate di ferro, telecamere e cabine del telefono. Nel pomeriggio gli agenti di guardia chiamano rinforzi, ma la rivolta viene sedata solo a tarda notte, al prezzo di una repressione durissima e due ambulanze vengono fatte arrivare sul posto per curare i feriti. Lunedì sera, un gruppo di solidali saluta i rivoltosi con grida e fuochi artificiali: da dentro, i reclusi rispondono con una battititura e gridando “libertà!“. (tratto da http://www.autistici.org/macerie/?p=29486)