No borders

Francia: rilasciati 3 compagni fermati al confine italo-francese ma altri 3 restano in carcere

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Giornata di solidarietà, lotta antifascista e antirazzista domenica 22 aprile al confine italo-francese in alta Val Susa. Il corteo, partito dalla vicina Claviere, ultimo comune in territorio italiano, ha raggiunto il Monginevro. La marcia era stata organizzata per protesta contro la presenza dei militanti di estrema destra del movimento ‘Generation Identitaire’ a Nevache, vicino al Colle della Scala. Dopo aver superato il cordone di gendarmi francesi a Monginevro, i manifestanti, ai quali si sono aggiunti alcuni migranti, hanno proseguito fino a Briancon. 

Sei compagni fermati: tre compagni italiani sono stati rilasciati, mentre proprio oggi sono stati convalidati l'arresto per Theo e Bastien nel carcere di Gap e Eleonora è stata invece trasferita al carcere di Marsiglia. L'accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in banda organizzata.

Con noi al telefono due compagni, di cui uno (seconda corrispondenza) arrestato nella giornata di domenica.

Ventimiglia: continua l'attacco ai migranti. Caccia all'uomo e rastrellamenti

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Aggiornamenti da Ventimiglia con una compagna.

 

Dopo la nottata di ieri, continua la crisi miganti, tra rastrellamenti e caccia all'uomo. Attualmente la stazione dei treni è blindata dalle forze dell'ordine.

 

Intanto le stragi nel Mediteraneo proseguono con tre naufragi, 65 corpi recuperati e oltre 700 persone disperse.

Corteo al Brennero: agire contro i confini della Fortezza Europa

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Durata 12m 25s
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Ieri si è svolta la manifestazione convocata dalla rete "Agire nella crisi" al Brennero, al confine con l'Austria.

Tra poche settimane, infatti, è prevista la chiusura della frontiera ai migranti che arrivano dalla rotta balcanica e che vogliono oltreppasare i confini europei in fuga da povertà e guerra. Il corteo ha oltrepassato il confine ma ha trovato la polizia austriaca a fermare la protesta degli attivisti che da Idiomeni al Brennero chiedono una "cittadinanza maggiormente inclusiva"; è quello che sostengono i compagni che sono intervenuti questa mattina a Radio Onda Rossa  che nelle prossime settimane lanceranno nuove iniziative.

Intanto, proprio oggi centinaia di siriani, a causa dell'accordo dell'Unione europea con Ankara, sono stati riportati forzatamente dalla Grecia in Turchia mentre alcuni sono stati mandati in Germania. L'inclusione differenziale è una delle caratteristiche delle nuove disposizioni rispetto ai flussi migratori che arrivano soprattuto dal medio oriente ma non solo, istallazione di hotspot ai confini e militarizzazione sempre più preoccupante dei territori. A tal proposito, abbiamo analizzato insieme ad una compagna di Roma il cambiamento di fase rispetto alla gestione dei flussi, l'accordo infame Ue-Turchia, l'importanza della battaglia sui confini e dell'unione delle istanze con i movimenti europei.

Aggiornamenti dal Cie di Modena dopo la rivolta del 7 aprile 2013

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Durata 15m 11s

Corrispondenza che ci racconta la situazione all'interno del campo d'internamento per migranti di Modena. Data l'impossibilità di comunicare con le persone recluse, a causa del sequestro dei telefoni, sentiamo la ricostruzione dei/delle solidali.


Domenica 7 aprile  una grossa rivolta scoppia nel Cie di Modena. Partita in mattinata come una protesta per l’ingresso di un ex detenuto diabetico in gravi condizioni di salute (e non per una sorta di “rissa tra ospiti di diverse etnie”, come riportato dai giornali), la rivolta arriva a coinvolgere praticamente tutti i prigionieri, considerato che la capienza del Centro è di 60 posti. I reclusi si barricano nelle sezioni e iniziano a sfasciare tutto: pareti in plexiglas, grate di ferro, telecamere e cabine del telefono. Nel pomeriggio gli agenti di guardia chiamano rinforzi, ma la rivolta viene sedata solo a tarda notte, al prezzo di una repressione durissima e due ambulanze vengono fatte arrivare sul posto per curare i feriti. Lunedì sera, un gruppo di solidali saluta i rivoltosi con grida e fuochi artificiali: da dentro, i reclusi rispondono con una battititura e gridando “libertà!“. (tratto da http://www.autistici.org/macerie/?p=29486)