Collegamento con una compagna dal corteo di Roma per il 2 giugno contro guerre, miseria, controllo sociale, repressione devastazione ambientale, razzismo, violenza patriarcale. Concentramento alle 10:00 in Piazza dei Consoli (nei pressi del Comando Operativo di Vertice Interforze).
Lunedì 8 maggio ore 18 assemblea pubblica presso la facoltà di Lettere de La Sapienza per la preparazione del corteo "2 giugno: niente da festeggiare!” Organizziamoci insieme in vista della ricorrenza del 2 giugno per ribadire che non abbiamo nulla da spartire né tanto meno da festeggiare con una repubblica fondata sulla guerra. Contro: - Le guerre esterne nelle quali l’Italia, insieme ad altri stati è capofila nel fornire armi, soldati e intelligence alimentando le sofferenze delle popolazioni ucraine, russe, yemenite, sudanesi, palestinesi, curde…, depredando i territori e costringendo molte persone a fuggire in cerca di una vita migliore - Le guerre interne: quella che causa stragi sui posti di lavoro, quella contro chi non possiede documenti in regola, contro chi non ha casa, quella che veste i panni del patriarcato e della devastazione ambientale; quella contro ogni forma di ribellione la cui punta di diamante è rappresentata da 41 bis, ergastolo ed ostatività, temi che la lotta coraggiosa del compagno anarchico Alfredo Cospito è riuscita a scalfire: a noi il compito di continuare a lottare fino alla loro completa abolizione. Sentiamo l’esigenza di ritrovarci, confrontarci con chi ha condiviso questi mesi di lotta, con chi ha sempre lottato, con chi continuerà a farlo. Il 2 giugno lo stato torturatore e stragista festeggia se stesso. Noi saremo in strada a costruire solidarietà e resistenza!
Il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, le compagini di centro-destra e di estrema destra sono scese in piazza a Roma ed in tutti il Paese. Un'operazione che viene da lontano e che si ricollega ad una tendenza di tutte le destre sovraniste e populiste nel mondo rispetto allo scenario politico post-Coronavirus.
Ne parliamo con Guido Caldiron, giornalista de Il Manifesto.
Una compagna ci racconta della casa delle donne che combattono, un'occupazione di donne nata dopo il corteo dell'8 marzo e sgomberata senza preavviso. Forte la solidarietà ricevuta, che ha permesso di rioccupare lo stabile.
Il clima in città mostra una polizia nervosa pronta ad attaccare ogni espressione di dissenso per tutelare la retorica patriottica del 2 giugno.
Anche questo anno si preparano le celebrazioni della festa della repubblica, all'ombra dei morti in mare, della precarietà e delle controriforme pensionistiche e scolastiche. Prevista una riunione per discutere come caratterizzare la giornata questo pomeriggio alle 18.30 al Parco delle Energie.