Iron&logistics

I lavoratori Iron&Logistics verso lo sciopero del 2 Dicembre

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Durata 7m 34s

Continua il presidio da 50 giorni davanti alla fabbrica per impedire che vengano portati via i macchinari. I protagonisti di questa vicenda i 22 lavoratori licenziati del SICobas e una azienda che ha provato a smantellare e riaprire da un’altra parte pur di non garantire.

Venerdì sarà sciopero generale dove vari temi si intrecceranno, tra cui caro vita e aumenti del costo della vita, per arrivare con maggior forza alla marcia prevista a Roma per il 3 dicembre.

Continua la lotta dei lavoratori di Iron&logistics

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I lavoratori della Iron&Logistics insieme ai sindacalisti del SI Cobas sono in presidio permanente da 40 giorni di fronte all’azienda. Il presidio è iniziato il 4 Ottobre, il giorno successivo al licenziamento dei 22 operai iscritti al sindacato. Le condizioni lavorative prima dell'inizio della lotta, con gli scioperi “8x5” (otto ore al giorno per cinque giorni a settimana ndr) erano un orario di lavoro di 14 ore al giorno per una paga di 4 euro l’ora. Da ieri è arrivata la notizia che l'azienda sta tentando di smantellare la fabbrica, smontando i macchinari presenti. Quindi da ieri l’obiettivo della lotta è anche quello di impedire lo smantellamento, volto a riprodurre il solito meccanismo del “chiudi e riapri”, con il quale più volte nel distretto produttivo toscano si è aggirato il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Nella corrispondenza un compagno del Si Cobas ripercorre i vari passaggi della lotta, fra cui un incontro avvenuto ieri alla Prefettura di Firenze.