Contro la violenza sistemica
Con il bambino che dovremmo ricordare in ognuno di noi abbiamo affrontato la violenza sistemica che dobbiamo combattere nella scuola, nelle privatizzazioni in sanità ed in questa società di guerra
Normalità e follia nell'infanzia e nell'adolescenza
Con il bambino che dovremmo ricordare in ognuno di noi abbiamo affrontato la violenza sistemica che dobbiamo combattere nella scuola, nelle privatizzazioni in sanità ed in questa società di guerra
Le guerre e tutte le sue forme di violenza contro i corpi e le menti di chi rifiuta di sottomettersi e di passivizzarsi. Lo strumento della tortura per imporre la perdita di controllo su se stessi, sulla propria dignità, sulla fiducia verso gli altri e perfino verso i propri affetti", attraverso la lettura degli articoli della psichiatria palestinese Jabr e sulle modificazioni epigenetiche dei traumi di guerra trasmessi di generazione in generazione".
Con lo sciopero dell'otto marzo una immensa marea ribelle, colorata ed energetica ha invaso più di 60 città in tutta Italia e in tantissime altre parti del mondo. E per continuare ad approfondire i traumi di chi subisce guerre e violenza sistemica, come il popolo Palestinese, abbiamo continuato la lettura di "Dietro i fronti" della psichiatra palestinese Samah Jabr.
Accompagnati dalla lettura di alcuni brani (uno specifico sugli adolescenti) di "Dietro i fronti" di Samah Jabr, psichiatra e psicoterapeuta palestinese, abbiamo abbracciato lo sciopero transfemminista dell'otto marzo "Lotto, boicotto e sciopero " con tutti gli appuntamenti per prepararlo e il nostro stare tuttu e tantu in piazza mattina e pomeriggio.
Riappropiamoci del carnevale come momento popolare vissuto fra ironia, creatività, socialità, ribellione e rottura degli schemi e non come uno spazio costruito e gestito dal sistema, da questa società capitalista e patriarcale per controllare la nostra rabbia e renderci passivi alle loro violenze. Con questa stessa forza ed energia costruiamo lo sciopero transfemminista dell'8 marzo e rispondiamo a tutte le provocazioni fasciste nelle scuole e nei centri sociali
Partendo dalla manifestazione di sabato per la liberazione di Ocalan, abbiamo preso ad esempio il confederalismo democratico, attuato in Kurdistan, per ribadire l'importanza di lottare ovunque e in ogni momento della nostra vita per la libertà di tuttu e per l'autodeterminazione. Quindi lo sciopero dell'8 marzo come pratica di ribellione.
Dall'USA all'Argentina alla Libia con la complicità del nostro governo fascista nel genocidio palestinese, nell'annientamento di ogni opposizione, ribellione. Riprendiamoci la voglia di lottare e di trasformazione anche utilizzando la fantasia e la creatività come nelle favole di Bettelheim.
Violenza sistemica, violenza istituzionale nelle strutture sanitarie e nei consultori. La nostra capacità di essere protagonist e non lasciare nessun sol in un percorso individuale e collettivo di autodeterminazione.
Iniziamo parlando di Palestina e facendo ascoltare una canzone fatta apposta contro l'occupazione, l'Apartheid, il colonialismo, distruzione, torture, morti...di cui l'Europa si è resa responsabile di complicità di atti di genocidio del popolo palestinese.
Poi continuiamo con la lettura di Bettelheim, per comprendere come le fiabe offrono a dei personaggi in cui il bambino può esteriorizzare quanto avviene nella sua mente in modi controllabili" . O semplicemente: "La fantasia della matrigna cattiva".