Bologna: sgomberati gli spazi sociali Labas e Crash
Corrispondenza con un compagno bolognese per fare il punto della situazione nella città emiliana dopo gli sgomberi dei giorni scorsi agli spazi sociali Labas e Crash
Corrispondenza con un compagno bolognese per fare il punto della situazione nella città emiliana dopo gli sgomberi dei giorni scorsi agli spazi sociali Labas e Crash
Il 2 Maggio l'università di Bologna ha chiuso l'aula studio in via Zamboni 22, occupata a seguito delle mobilitazioni per lo sgombero della biblioteca del 36.
Abbiamo contattato una studentessa del Collettivo Universitario Autonomo di Bologna.
Da tutta l’Italia per l’autodeterminazione alimentare:
Cibo sano, ambiente pulito, economia giusta.
VENERDI 21 APRILE
ore 15.00 LABÀS: accoglienza presso Labas occupato
via Orfeo 46, Bologna
ore 17.30 ASSEMBLEA in preparazione degli incontri del sabato
SABATO 22 APRILE
ore 9.30 LABÀS: tavoli di lavoro
ore 15.30: Tavoli tecnici sull’agricoltura contadina
ASSEMBLEA PLENARIA
DOMENICA 23 APRILE
dalle 9.00 al tramonto
MERCATO CONTADINO E DELLE AUTOPRODUZIONI
cibo di strada, laboratori, musica
informazioni:
info@campiaperti.org
genuinoclandestino.it
Abbiamo contattato un compagno del Lab Crash di Bologna per discutere assieme della crisi della globalizzazione atlantica partendo dagli e-book usciti su Infoaut e dal dibattito tenutosi a via Zamboni martedì pomeriggio.
Riportiamo una parte della presentazione dell'evento:
La Brexit e l'elezione di Trump hanno segnato in maniera fortissima il 2016, cristallizzando in maniera decisiva il momento di crisi vissuto dalle istituzioni politiche ed economiche dell'Occidente.
L'Unione Europea, aldilà delle passerelle celebrative dello scorso 25 marzo, è sempre più segnata da conflitti interni e vicina ad una crisi irreversibile in caso di vittoria di Marine Le Pen alle elezioni francesi.
Gli Stati Uniti sono attraversati da forti conflitti interni e sempre più in crisi nel gestire le dinamiche della politica internazionale di fronte all'attivismo di Russia e Cina.
La crisi economica è sempre più profonda, la disoccupazione e l'automazione approfondiscono la crisi del lavoro e dell'economia globale.
I costi di questa situazione vengono scaricati, attraverso il veicolo classista e razzista, sulle vite di migranti e fasce impoverite della società.
In un mondo attraversato da cosi tante linee di tensione, diventa difficile fare previsioni su quanto accadrà nei prossimi tempi.
Possibile è soltanto ricostruire per frammenti quello che ci circonda, partendo dal ripercorrere le genealogie che hanno condotto ad oggi e segnalando quali linee di faglia possono condurci a nuovi terremoti e nuovi riassestamenti.
Lunedì mattina a Bologna 3 studenti sono stati raggiunti dal divieto di dimora, altri 30 da denunce per le giornate di lotta e resistenza contro i tornelli. Abbiamo contattato una compagna del Collettivo Universitario Autonomo di Bologna per farci raccontare la risposta degli studenti e delle studentesse. Giriamo anche il loro comunicato:
3 misure cautelari per la “battaglia dei tornelli”. Il tempo del riscatto è iniziato, qui nessuno arretra!
“Se chiudono gli spazi noi li riapriamo. Se la polizia attacca noi rispondiamo. Avanti fino alla vittoria!”.
C’è anche questa frase, tra le altre, citata nel fascicolo della Digos che su ordine della procura di Bologna ha consegnato questa mattina a 30 studenti diverse denunce per danneggiamento pluriaggravato, resistenza, lesioni plurime e pluriaggravate, ordinando anche il divieto di dimora da Bologna per tre nostri compagni Angelo, Morgan ed Emiliano. Il gip ha rifiutato la richiesta di altre tre misure cautelari per altrettanti militanti. Introduciamo con questa frase il nostro comunicato perché riteniamo che meglio interpreta la tensione collettiva che ha coinvolto e continua a coinvolgere centinaia e centinaia di studenti e studentesse che senza mai farsi intimidire anche da ripetute provocazioni poliziesche e gravi aggressioni della celere di Bologna stanno portando avanti una lotta molto importante passata alle cronache come “la battaglia dei tornelli”.
Le denunce e il dispositivo che ha ordinato le misure cautelari, dove Angelo, Morgan ed Emiliano sono descritti come capi e organizzatori della rivolta, ripercorrono la fase più recente dell’articolazione della lotta: dallo smontaggio delle porte e dei tornelli, fino alle memorabili ore e giornate di rivolta in zona universitaria. Come ovvio l’inchiesta non menziona le numerose assemblee partecipate da più di un migliaio di studenti e studentesse e nel parlare della riapertura della biblioteca di discipline umanistiche di via Zamboni 36 considera “doveroso” l’intervento della celere, chiamata dal rettore, che si avventò sui numerosi studenti e studentesse che a pomeriggio inoltrato studiavano tranquillamente nella loro biblioteca frequentata da sempre.
Per quanto ci riguarda riteniamo l’iniziativa repressiva, per altro ben sotto tono rispetto alle dichiarazioni di vendetta strillate a squarciagola sui quotidiani da tutte le istituzioni cittadine, un tentativo artificioso e pretestuoso di narrare un fatto sociale e politico collettivo e di massa con il solo scopo di colpire alcuni compagni e compagne più attivi nelle lotte sociali della città. Angelo, Morgan ed Emiliano, leggiamo nel dispositivo, vengono attaccati con il divieto di dimora per le loro capacità organizzative legate alla permanente mobilitazione studentesca lontana dal rifluire.
Rispediamo al mittente l’aggressione giudiziaria e cogliamo l’occasione per rivendicare pubblicamente come giusto e legittimo tutto il percorso di lotta che si è concentrato sulla “vertenza tornelli” e che ha dovuto fronteggiare un dispiegamento di celere molto consistente proteggendo efficacemente centinaia e centinaia di studenti e studentesse dalla furia dei celerini con tutto ciò che era a portata di mano. Abbiamo fatto bene, siamo nel giusto e con serenità siamo pronti a rifarlo nel caso in cui dovessero esserci nuove aggressioni poliziesche. Ribaltiamo quindi l’intero dispositivo repressivo denunciando le responsabilità dei vertici dell’Alma Mater e la questura di Bologna per aver osato inviare decine e decine di celerini dentro la biblioteca di via Zamboni 36. Riteniamo questo fatto di inaudita gravità e continuiamo a fare appello alla mobilitazione perché ciò non avvenga mai più. In caso contrario non staremo a guardare mentre dei celerini manganellano studenti dentro una biblioteca pubblica. Questo fatto d’altronde non è isolato e si inscrive all’interno di un clima politico che per mezzo della giunta Merola e del Partito Democratico sta determinando una vera crociata repressiva e criminalizzatrice contro le fasce più giovani degli abitanti della città. Non ci si stupisca più se a tante provocazioni, umiliazioni, e repressione corrisponde la rivolta!
Il tempo del riscatto è iniziato, qui nessuno arretra!
Angelo, Morgan ed Emiliano liberi subito! Liberi tutti e tutte!
Conferenza stampa ore 15:30 in Piazza Verdi
Presidio di solidarietà e comunicazione ore 19 in Piazza Verdi
Collettivo Universitario Autonomo Bologna
Violento sgombero questa mattina di due appartamenti alla Bolognina, alla periferia del capoluogo emiliano.
La corrispondenza con uno dei solidali con le famiglie sfrattate
Ieri, a Bologna, è stato occupato uno spazio a pochi passi della Cineteca; l’occupazione - Consultoria transfemminista queer - vuole "risocializzare una proprietà pubblica vuota da anni", come di dice una occupante, in vista dello sciopero globale delle donne dell'8 marzo.
Corrispondenza radio con una stuentessa di Bologna, il giorno della contestazione al Career Day dell'università. Giornata in cui la governance universitaria invita società, privati, multinazionali per mostrare le "grandi opportunità" che questo paese offre ai giovani. Gli studenti e le studentesse che dalla mobilitazione contro i tornelli hanno criticato l'intera gestione dell'università da parte del rettore Ubertini, oggi si ritroveranno in piazza Verdi alle ore 12.
Corrispondenza con uno studente del Collettivo Universitario Autonomo di Bologna verso l'iniziativa di giovedì 23 alle ore 17 al 3serrande occupato nella città universitaria (Sapienza): "Dal Premio Lorusso ai tornelli".