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Un dos tres: passo passo oltre le big tech

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Prima parte dedicata ad "Un dos tres: passo passo oltre le big tech", l'iniziativa di AvANa per aiutare le realtà di movimento che vogliono rendere più indipendente la propria presenza nel Web.

Continuiamo poi con una serie di notiziole:

  • Ungheria: il parlamento ungherese proibisce le attività legate al pride e autorizza il riconoscimento facciale per sanzionare le persone che vi partecipano
  • Trump: desecretati materiali relativi all'omicidio Kennedy... inclusi i dati personali di persone che lavoravano nello staff presidenziale al tempo.
  • Piracy Shield contro Google
  • Seagate: dischi usatissimi ma venduti come nuovi

Chiudiamo con gli aggiornamenti sul caso Paragon dopo la pubblicazione, mercoledì sera, di un report da parte di Citizen Lab sulla vicenda.

Articoli da ricordare e dati da cancellare

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Iniziamo la puntata mettendoci in contatto con lo sviluppatore di Blob, uno strumento di aggregazione contenuti (articoli, podcast, ...) che permette di sapere cosa si dice in giro senza usare Telegram o Instagram. Dai un'occhiata ad una istanza.

Proseguiamo dando qualche aggiornamento sulla vicenda Paragon, di cui a breve arriverà un ulteriore report da parte di Citizen Lab e che potrebbe ulteriormente crescere di volume.

Ci spostiamo negli Stati Uniti, concentrandoci sulle iniziative del governo Usa che rimuovono e invisibilizzano contenuti sgraditi alle logiche escludenti dell'alt-right.

Concludiamo dando l'appuntamento a due eventi di Hacking che si terranno a Milano e a Cosenza il prossimo fine settimana (21-22 Marzo).

Podcast liberi e grandi aziende: un déjà vu?

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Puntata in buona parte dedicata alla descrizione e al confronto tra piattaforme di podcast. Benché tutti gli strumenti confrontati siano in qualche modo dei "cataloghi centrali" di podcast, le differenti scelte che prendono possono dare vita a relazioni politiche profondamente diverse, che vanno da quelle eticamente sostenibili; passano per quelle che ci fanno profitti mercificando le utenti e sorvegliandole, ma senza intervenire particolarmente nel processo produttivo; arrivano a quelle che attivamente cercano di portare il podcasting nel (triste) stato in cui si trova il Web attualmente: recluso nei recinti di poche grandi aziende.

Concludiamo con alcuni aggiornamenti sulla vicenda di Google contro l'Antitrust (già trattata qui e qui) e considerazioni su quello che ci possiamo aspettare dal governo Trump.

Occhio ai caratteri!

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Puntata dedicata in gran parte al tema dell'internazionalizzazione dei nomi di dominio. Infatti da diversi anni questi non sono più limitati ai caratteri dell'alfabeto inglese, ma supportano anche caratteri di altre lingue. Il dibattito è abbastanza aperto, e vede contrapposte delle esigenze tecniche di semplicità e sicurezza alle esigenze di persone non inglesi di poter scrivere nella propria lingua.

Passiamo poi alle notiziole: dall'acqua al fluoro passando dai licenziamenti massivi del DOGE e dai suoi piani di automatizzazione. Si allarga l'uso del DNA nelle indagini di polizia. Meta si rivendica l'uso di Torrent, sostenendo che scroccare non è reato. Nonostante le censure e le multe e le minaccie di licenziamento da parte dei grandi studi legali, una ricerca mostra che la maggior parte degli avvocati americani usa l'Intelligenza Artificiale per il suo lavoro.

La notte che vendemmo Chrome

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Apriamo la puntata di oggi collegandoci con l'Hacklabbo di Bologna per segnalare la loro prossima iniziativa: Hack or di(y|e), due giorni di workshop, capture the flag e quant'altro. A proposito: 20-21 Dicembre AvANa (yours truly) fa 30 anni, siateci! Le selezioni musicali di stasera ne sono un assaggio.

Tutto il resto della puntata è dedicata al rapporto tra aziende della tecnologia e politica statunitense. Iniziamo con il ruolo dei Venture Capitalist nel nuovo governo statunitense, con JD Vance vicepresidente e Musk che ha già iniziato a parlare di tagli politicamente orientati.

Nel frattempo l'antitrust, che ha riconosciuto Google come monopolista, avanza la proposta di separare Chrome da Google. Facciamo un po' di ipotesi a riguardo.

 

Domini che vanno, multe che vengono

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Puntata dedicata in buona parte all'approfondimento di un curioso, ma sicuramente non unico, caso di incrocio tra la storia dell'infrastruttura di Internet, e in particolare dei DNS, con la politica internazionale: lo stato delle British Indian Ocean Territory scompare, e con esso dovrebbe scomparire anche il dominio .io, ad oggi usatissimo, in particolare dalle aziende tecnologiche. Ripercorriamo questa e altre vicende simili.

Passiamo poi a parlare di copyright, questa volta sotto una lente nuova, ovvero quella segnalateci dalle grandi aziende statunitensi della tecnologia; queste infatti si lamentano per la balcanizzazione di Internet, che danneggia gli interessi statunitensi; e inseriscono nella categoria anche i sistemi anti-pirateria italiani e francesi.

Concludiamo con una multa che nemmeno il signor Bonaventura.

La struttura di Internet: è tutta fibra quella che luccica?

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Chi mi porta Internet a casa? Cosa vuol dire "ultimo miglio"? Dov'è il cabinet? Quanto va veloce la fibra ottica? Chi me la vende?

Possono sembrare domande di interesse esclusivamente tecnico, ma hanno delle grosse implicazioni per capire lo scenario economico e politico della connettività Internet.

Ora che Kkr ha comprato Tim, la sovranità tecnologica è compromessa? E in Europa?

Proviamo a rispondere a queste domande tramite una spiegazione della struttura della rete Internet in Italia e dei suoi possibili sviluppi.

In chiusura, due parole sul recente down di Archive.org.

Come diventare ricchi sfon-DATI

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Iniziamo parlando di un'iniziativa che si terrà il prossimo weekend a Quarticciolo, nella periferia est di Roma, che parlerà dell'importanza dei dati nella lotta per il diritto all'abitare tra accesso, raccolta dal basso, visualizzazione.

Un recente articolo riapre il dubbio: è vero che i telefoni ci ascoltano? A confermare quello che sembrava solo un mito è un'azienda che si occupa di marketing. Afferma che grazie ai microfoni può fare pubblicità mirata. È vero? È possibile?

Ci spostiamo sugli argomenti tecnici, come il Secure Boot. A cosa serve? in che senso è sicuro? Da cosa vi protegge? Ma soprattutto: perché ora molti sistemi non funzionano più se non lo si disabilita?

Andiamo con le notiziole:

  • l'Irlanda si trova, suo malgrado, con 13 miliardi di Euro in più, gentilmente donati da Apple su un'idea della commissione europea.
  • milioni e milioni di videogiochi sequestrati dalla guardia di finanza prima che mettessero a rischio la nostra popolazione (erano 0,8 giochi procapite). La velina parla di un valore di mercato astronomico, ma di quale mercato si parla?
  • In Malesia il governo censura i DNS per un solo giorno: deve fare retromarcia grazie all'opposizione sociale. Fatto sta che il DNS è ancora un protocollo vulnerabile.
  • Facebook ammette di utilizzare i dati degli australiani per addestrare la propria AI senza dargli un opt-out, come invece avviene in Europa. E sostiene che questo sia positivo.
  • Dopo la scarcerazione di Durov arrivano i primi cambiamenti in Telegram: per ora poca roba ma indicativa

 

Make Silicon Valley Small Again

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Puntata breve, che apriamo con la notizia di una sentenza, negli USA, contro TikTok. Un tribunale d'appello ha riconosciuto che TikTok ha delle responsabilità rispetto al contenuto che ospita e soprattutto rispetto a quello che promuove all'interno di "feed" personalizzati per l'utente. Si tratta di una sentenza storica, perché finora questo tipo di cause si sono sempre infrante contro la sezione 230, che invece questa sentenza ribalta. Benché è possibile che questo pronunciamento venga a sua volta rovesciato da giudizi futuri, o che la durezza riservata a TikTok si ammorbidirà quando bisognerà estendere questo precedente a gruppi legati agli interessi USA, questo conferma l'idea ormai diffusa che la sezione 230 così come la conosciamo potrebbe cadere, o almeno cambiare, nel prossimo futuro, cosa che cambierebbe nettamente la forma di Internet.

Gli sviluppi futuri sono naturalmente agganciati anche alla politica USA, e quindi alle elezioni presidenziali. Diamo quindi un'occhiata ai posizionamenti della Silicon Valley rispetto alle elezioni, con particolare attenzione a JD Vance, vice presidente di Trump, che combina una estetica "popolare" con dei rapporti molto concreti con il mondo del venture capital, in particolare con Peter Thiel.

Chiudiamo con un paio di notiziole.

Tutti (gli Stati) contro Big Tech?

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Puntata all'insegna dei provvedimenti statali nei confronti di colossi della tecnologia.

Partiamo con gli Usa, dove l'Antitrust ha riconosciuto Google come monopolista. Ma è presto per cantare vittoria.

Spostiamoci in Francia, dove Durov - proprietario di Telegram - è stato arrestato (poi rilasciato su cauzione con divieto di lasciare la Francia), rimandando parte del redazionale sull'argomento ma dando aggiornamenti e notizie ulteriori; difficilmente è solo una coincidenza anche l'apertura di un'indagine da parte Ue sul fatto che Telegram avrebbe minimizzato sul numero di utenti in modo da sfuggire alle richieste del Dsa.
Cogliamo l'occasione per parlare di Telegram e della sua presunta "sicurezza". Anzi, visto che ci siamo, raccogliamo un po' di notiziole su backdoor dentro a software di messaggistica.

Infine andiamo in Brasile, dove X è da poco stato bloccato per aver rifiutato di nominare un rappresentante legale. Molti utenti si sono spostati su Bluesky, sistema simile a Twitter ma sedicente decentralizzato. Parliamo quindi di questa moda della decentralizzazione e mettiamola nel contesto.