A Prato continua la lotta di lavoratori e lavoratrici della logistica, in particolare su Mondo Convenienza, la famosa catena di mobili che deve il suo successo all'utilizzo di manodopera con condizioni di lavoro vessatorie.
Dalla prossima settimana iniziative nelle principali città italiane sotto lo slogan di "Mondo Convergenza".
31 lavoratori impiegati nel magazzino Kamila di Parma sono stati sospesi in via cautelare dalla cooperativa MD service. A Cesena un lavoratore è stato licenziato ed altri due iscritti all'Adl Cobas sono stati sospesi nel magazzino Astercoop dopo aver scioperato. Entrambi i magazzini riforniscono i supermercati coop dell'Emilia-Romagna di prodotti coop. il motivo di queste sospensioni e licenziamenti? Essere iscritti al sindacato Adl Cobas, aver scioperato e aver difeso un collega da una lettera di contestazione senza alcun fondamento. Lo sciopero era stato fatto per il riconoscimento del sindacato Adl Cobas che conta oltre il 30% di iscritti nei vari magazzini; per un'applicazione dei corretti livelli di inquadramento contrattuale; per una richiesta di indennità integrativa a fronte del crescente carovita. Nei magazzini Kamila di Parma è in corso una vertenza che avanti dal maggio 2022 per la presenza di varie irregolarità tra cui livelli di sotto inquadramento ancor più gravi di quelle attuali, iper sfruttamento della manodopera in termini di ore mensili e colli da dover movimentare e mancato pagamento di infortunio, malattia e di parecchie ore di straordinario. Le cooperative presenti nel magazzino di Cesena e di Parma continuano a creare un clima di tensione e paura all'interno dei luoghi di lavoro: oltre alle sospensioni e licenziamenti, si aggiungono contestazioni disciplinari prive di fondamento e atteggiamento di controllo esagerati al lavoro. Sentiamo un rappresentante sindacale sill'appuntamento di oggi davanti ai supermercati coop nelle principali città dell'Emilia-Romagna per sensibilizzare i clienti, i soci e denunciare le gravi condizioni di inquadramento contrattuale e di agibilità sindacale.
Conversazione con Andrea Bottalico e Riccardo Degli Innocenti su porti e logistica a partire dal libro "Le frontiere del mondo. Viaggio nella filiera del container" di Andrea Bottalico, Edizioni dell'Asino, 2022
Ieri un giovane è stato ucciso schiacciato da un tir mentre lavorava nell'hub SDA di Bologna.
Il suo nome è Yaya Yafa, aveva 22 anni, ed era stato assunto da pochi giorni tramite agenzia interinale.
Alla luce di questa ennesima tragedia facciamo il punto sulle lotte nei magazzini con un compagno del SI COBAS.
Stamani, durante uno sciopero alla Miliardo Yida di Pontecurone (AL) si è sfiorato un altro morto a pochi giorni dall'uccisione a Biandrate di Adil, infatti poco dopo l'inizio dello sciopero, sbucando all'improvviso dalla via Emilia col suo camioncino, il responsabile interno della Miliardo Yida si è lanciato a folle velocità contro gli operai e i solidali presenti. Un operaio è ricoverato in ospedale.
Un compagno del Si Cobas, davatni ai cancelli della Miliado Yida dove continua la protesta, ci racconta l'accaduto
Oggi nuova giornata di lotta dei lavoratori della logistica indetta dal Si Cobas, dalle 14 quando intorno alle 14 i lavoratori si sono concentrati sotto il Ministero dello sviluppo economico, per la riapertura della sede di Fedex Tnt di Piacenza, contro la repressione degli scioperi, le aggressioni padronali, per denunciare l'omicidio di Adil e per le vertenze dei disoccupati e precari della manutenzione stradale della Campania.
Non ottenendo risposte lavoratori, lavoratrici e studenti sono partiti in corteo verso palazzo Chigi ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine con cui hanno contrattato un incontro con il ministro del lavoro Orlando.
La corrispondenza con un compagno del Si Cobas è sotto il ministero del lavoro dove a sera ancora il ministro non si era fatto vedere tanto che lavoratori/trici 4 ore e mezza di attesa, dopo la corrispondenza che ascoltate in questo post, sono saliti sulle impalcature di via Molise per protestare contro il voltafaccia di Orlando, come si può vedere nella foto
Al telefono un compagno di lotta di Adil, il sindacalista del Sicobas ucciso a Novara, ricostruisce la dinamica dell'omicidio rendendo palesi le responsabilità dell'azienda e delle forze dell'ordine. Il camion che ha travolto Adil è uscito dal cancello di entrata, da cui il senso unico impedirebbe l'uscita dei camion, qualcuno da dentro il magazzino ha autorizzato questa manovra, alzato la sbarra, aperto il cancello. Tutto sotto lo sguardo vigile degli agenti della DIGOS presenti in forze. Nessun incidente, nessuna guerra tra poveri: l'assassinio di Adil è responsabilità diretta della LIDL e della Polizia di Stato.