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logistica

Assassinato il coordinatore SI Cobas di Novara

Data di trasmissione
Durata 4m 42s

Questa mattina, nella cornice dello sciopero nazionale del comparto della logistica indetto dal SI Cobas, di fronte alla Lidl di Biandrate (Novara) è stato ucciso Adil Belakdim, coordinatore provinciale del sindacato. Adil stava partecipando a un picchetto ed è stato travolto e ucciso da un camion che ha forzato il blocco, altri due compagni di lotta sono rimasti feriti ma per fortuna non sono in pericolo di vita. Si tratta della cronaca di una morte annunciata, da settimane si verificano casi simili e più volte si è sfiorata la morte di manifestanti. La nostra corrispondenza con un compagno del SI Cobas, l'appuntamento per tutte e tutti è per il corteo nazionale di lavoratori e lavoratrici della logistica, con partenza da piazza Esedra a Roma alle ore 14.00 di sabato 19 giugno 2021.

Scene di lotta di classe a Tavazzano

Data di trasmissione
Durata 10m 11s

Stamattina, passata da non molto la mezzanotte, una squadraccia di bodyguard assoldata da un noto imprenditore del settore della logistica ha assaltato il presidio dei lavoratori della Fedex di Piacenza, sotto lo sguardo indifferente delle forze dell'ordine. Ai nostri microfoni Aldo Milani, del Si Cobas nazionale, ci racconta quello che accaduto, purtroppo non per la prima volta, e invita a sostenere lo sciopero nazionale del comparto della logistica, indetto per venerdì 18 giugno, e la manifestazione nazionale a Roma il giorno dopo.

Di seguito il comunicato del Si Cobas

Poco fa, verso l'1,00 di notte, alla Zampieri di Tavazzano il presidio dei lavoratori Fedex di Piacenza è stato aggredito a colpi di bastoni. frammenti di bancali, sassi e bottiglie da una cinquantina di bodyguard assoldati dai padroni.
La squadraccia guidata dai capiclan di Zampieri, mimentizzatasi tra i lavoratori e col sostegno di qualche crumiro ha attaccato il presidio, composto da circa 40 lavoratori del SI Cobas a mani nude, e per circa 10 minuti è stato lasciato agire indisturbato dalla polizia che era a pochi passi e non ha mosso un dito.
Il risultato è un lavoratore di Piacenza con la testa fracassata!
E' oramai evidente la reale identità di Zampieri: un'organizzazione mafiosa che agisce col sostegno di Fedex e col beneplacito delle forze dell'ordine.
Come accaduto due settimane fa a San Giuliano Milanese, questi criminali hanno teso un agguato in maniera infame e vigliacca, approfittando della presenza meno numerosa del presidio rispetto ad altre sere a causa dell'impegno dei lavoratori su altri fronti di lotta.
La lotta eroica dei lavoratori di Piacenza, oltre ad imprimere pesanti perdite economiche al colosso americano e ai suoi scagnozzi di Zampieri, sta contribuendo a svelare una volta per tutte la reale identità di Fedex: un'associazione a delinquere che si serve della criminalità organizzata per reprimere col sangue le proteste dei lavoratori.
Lo abbiamo promesso tre mesi fa e stiamo mantenendo l'impegno: Fedex e Zampieri non avranno tregua finchè non sarà restituito il posto di lavoro ai facchini di Piacenza!
Le loro aggressioni non fanno altro che rafforzare la lotta dei lavoratori e indebolire e screditare il fronte padronale!
Continueremo a rispondere colpo su colpo alla loro violenza con la forza organizzata dei lavoratori di tutta la filiera e dell'intero settore della logistica.
Denunceremo in tutte le sedi che i complici del tentato omicidio di stasera sono il governo Draghi, il ministro Giorgetti e le forze di polizia che attaccano gli scioperi e assistono inermi alle aggressioni di bande armate contro i lavoratori!
Per questo il 18 giugno invitiamo tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero nazionale del Trasporto merci e Logistica, e invitiamo tutti i proletari, i solidali e i movimenti che intendono opporsi alla brutalità di padroni e mazzieri a manifestare sabato 19 giugno a Roma.
Il SI Cobas si stringe al fianco del lavoratore colpito, augurandosi che tutto vada per il meglio, e chiama tutti i propri aderenti alla mobilitazione per far si che questa infame aggressione non resti impunita.
SI Cobas nazionale

Presunta frode, sequestrati 20 milioni a DHL

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Durata 16m 22s

La guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro di oltre 20 milioni di euro emesso d'urgenza dalla procura di Milano nei confronti della Dhl Supply Chain Italy spa, società del colosso della logistica, per una presunta maxi frode sull'Iva. Dall'inchiesta è emerso che, attraverso cooperative fittizie, sarebbero stati creati "meri serbatoi di manodopera", cioè lavoratori a cui le società intermediarie non versavano in parte i contributi.

I rapporti di lavoro "con la società committente", ossia Dhl, sarebbero stati "schermati" da un consorzio, una "società filtro", che si avvaleva a "sua volta di 23 società cooperative", le cosiddette società "serbatoio", che si avvicendavano nel tempo "trasferendo la manodopera dall'una all'altra, omettendo sistematicamente il versamento dell'Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale".

Abbiamo chiesto a un compagno del SI Cobas un commento sull'intera vicenda.

La lotta nell'hub Fedex/TNT di Piacenza

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Durata 25m 8s

EMESSI 15 FOGLI DI VIA PER I FACCHINI DI PIACENZA: LO STATO E I PADRONI SONO UNITI CONTRO I LAVORATORI! L’UNICA “PERICOLOSITA’ SOCIALE” E’ QUELLA DEI PROFITTI!

Stamattina [3 maggio], nelle stesse ore in cui decine di agenti in assetto antisommossa assediavano il presidio operaio, minacciando e strattonando i lavoratori in sciopero, la Questura di Milano comunicava ai manifestanti l’emissione di 15 fogli di via obbligatori dal comune di Peschiera Borromeo a carico dei lavoratori Fedex di Piacenza che in queste settimane stanno combattendo una dura ed eroica lotta contro la multinazionale statunitense a seguito della chiusura dell’hub piacentino. Al momento il provvedimento è stato già notificato a 3 lavoratori, e altri 6 sono stati già convocati in Questura per la giornata di domani.

Ci troviamo chiaramente di fronte a un innalzamento del livello di scontro che ha pochi precedenti nella storia dei conflitti sindacali nel nostro paese.
Gli apparati repressivi dello Stato entrano sempre più a gamba tesa in una vertenza che vede 280 famiglie ridotte alla fame e migliaia di posti di lavoro a rischio per opera di una multinazionale che in piena pandemia sta continuando ad accrescere esponenzialmente il proprio fatturato e che solo nell’ultimo trimestre ha registrato 1,28 miliardi di profitti, ma nonostante ciò sta mettendo in campo una pesante ristrutturazione contro la quale sono in corso lotte ed agitazioni in numerosi magazzini d’Europa, su tutti quello di Liegi in Belgio.

Lo Stato sta svelando il proprio ruolo di cinico e spietato esecutore della volontà di padroni miliardari e senza scrupoli, di apparato dedito alla repressione sistematica e alla sete di vendetta dei padroni contro quegli operai che negli ultimi 10 anni hanno osato alzare la testa e imporre con la lotta il rispetto di quei diritti, di quelle leggi e di quei contratti nazionali scritti su un pezzo di carta ma mai applicati dai padroni, ne tantomeno fatti valere dalle istituzioni e dai sindacati di stato.

Tutto ciò risponde a un chiaro disegno politico: per i padroni e per il governo Draghi, eliminare la presenza scomoda del SI Cobas e sopprimere l’anomalia del movimento dei lavoratori della logistica è il passo preliminare e necessario da compiere per spianare la strada alla nuova ondata di macelleria sociale che si prefigura nelle prossime settimane e nei prossimi mesi con la fine della moratoria sui licenziamenti.

I capitalisti- imperialisti americani di Fedex in queste settimane hanno trovato pane per i loro denti!
Hanno dovuto fare i conti con l’orgoglio, col protagonismo e con la solidarietà di migliaia di operai pronti a battersi come leoni fuori ai cancelli dei magazzini per impedire che nella logistica l’orologio della storia e dei diritti venga riportato indietro di decenni!
Stanno pagando a caro prezzo la loro arroganza, col blocco quasi totale delle principali attività delle spedizioni nazionali e internazionali!

Ora, trovandosi in estrema difficoltà, invocano il soccorso della Questura di Milano, la quale pur di obbedire tempestivamente agli ordini dei padroni, emette dei fogli di via sulla base di una presunta “pericolosità sociale” di 15 operai.

Neanche questa ennesima provocazione, degna di uno stato di polizia, servirà a fermare la lotta.
Gli scioperi e i presidi andranno avanti finchè non si troverà una soluzione accettabile e concreta al destino dei 280 di Piacenza, e finchè Fedex/TNT non si metteranno in testa che il sindacato con cui trattare lo scelgono i lavoratori e non i padroni!

Intanto domani saremo in piazza a Roma, decisi e compatti, per esigere dal governo Draghi l’apertura di un tavolo di crisi.

Avanti SI Cobas!

1/07 Presidio SiCobas al MISE

Data di trasmissione
Durata 9m 50s

Corrispondenza radio con i sindacalisti del SiCobas durante il presidio tenutosi il 1 Luglio di fronte al MISE. Un presidio che vuole mettere il Ministro Di Maio di fronte alle proprie responsabilità. Basta promesse per i lavoratori, è ora di intervenire con misure concrete. Riportiamo il testo di convocazione della manifestazione.

Da Italpizza alla Finiper, da SGT a Mercatone Uno: ai licenziamenti di massa, ai ricatti e alle condotte antisindacali dei padroni, l’unica risposta dello Stato e del “governo del cambiamento” è la repressione e la criminalizzazione degli scioperi.

Da mesi chiediamo al Ministro Di Maio una presa di posizione chiara e atti concreti per far fronte all’ondata di crisi, chiusure e delocalizzazioni, dove migliaia di lavoratori in appalto, in subappalto e degli indotti vengono licenziati senza neanche poter accedere agli ammortizzatori sociali, e da mesi chiediamo l’apertura di un confronto col Ministero per allargare l’accesso al Reddito di cittadinanza e cambiare gli attuali criteri restrittivi e discriminatori.

Di fronte al silenzio delle Istituzioni, il SI Cobas scende in piazza e indice per lunedì 1 luglio un presidio al MISE nel quale ribadiremo con forza che le istanze dei lavoratori, dei licenziati e dei disoccupati vanno ascoltate ed esaminate, non represse!

Toccano uno – Toccano tutti!

Uniti si vince!

SI Cobas

https://www.facebook.com/events/203712903883772/


Licenziamenti, manganello e carcere contro chi sciopera.

Benevolenza, complicità e impunità per chi sfrutta, evade e delocalizza.

Adesso basta!

Di Maio si assuma le sue responsabilità.

Lunedì 1 luglio tutti a Roma!

S.I. Cobas