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Scuola

Sciopero generale!

Data di trasmissione

Oggi, 29 novembre 2024, sciopero generale del sindacalismo di base, Cobas, Cub, Sgb, Usi, Clap, Sì Cobas, corteo da piazza Indipendenza a piazza Barberini, e di CGIL e Uil, corteo da piazza Esquilino ai Fori imperiali.

Molte voci da questa importante giornata di mobilitazione contro il disegno di legge di bilancio.

Dal corteo romano dei confederali sentiamo Camilla Mazzitelli del SLC CGIL sulla situazione dei lavoratrici e dei lavoratori della RAI con il contratto scaduto e una proposta assolutamente insufficiente da parte dell'azienda e un'altra delegata CGIL sulla questione delle Poste.

Sentiamo poi dal corteo regionale di Firenze un lavoratore della Beko di Siena, in cassa integrazione e con la minaccia di circa 2000 esuberi su 4000 addetti/e.

Sentiamo molte voci dal corteo del sindacalismo conflittuale tra cui un lavoratore dei Cobas Sanità che, oltre a informarci sulle carenze drammatiche di personale, denuncia la precettazione di infermieri e infermiere a cui fa eco un lavoratore di Atac dove, come per tutto il trasporto pubblico locale il ministro Salvini ha nuovamente imposto la precettazione. 

Sentiamo anche una lavoratrice del CNR, da ieri in assemblea permanente dentro la sede di piazzale Aldo Moro soprattutto contro il precariato di più di tremila ricercatrici e ricercatori.

La manifestazione dei sindacati di base era animata da tanti striscioni, bandiere interventi per la Palestina, per lo stop al genocidio come viene ripetuto a ogni intervento.

Infine con un compagno proviamo a tracciare un quadro conclusivo.

A tutto sciopero

Data di trasmissione

Puntata interamente dedicata allo sciopero generale di venerdì 29 novembre indetto da diversi sindacati di base e - udite udite - da Cgil e Uil.

Ne analizziamo le ragioni in relazione al mondo della scuola attraverso due interventi, uno di Domenico Montuori, Cobas scuola, sulle rivendicazioni del personale Ata e un altro di un docente con il quale approfondiamo le criticità della costruzione della giornata di sciopero e degli aspetti più deleteri del contratto.

In chiusura la telefonata di un assistente tecnico informatico.

Appuntamento venerdì 29 ore 9:30 a Piazza Indipendenza.

Tanta repressione ma finalmente una buona notizia

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Apriamo la trasmissione con un approfondimento sull'islamofobia nella scuola francese e il concetto di laicità nella repubblique, grimaldello delle politiche razziste delle istituzioni francesi. Il ragionamento parte da un'iniziativa di opposizione alla legge che nel 2004 ha vietato i simboli religiosi nella scuola francese che si è risolta in uno strumento di repressione contro le persone, e in particolare le donne, islamiche o supposte tali sulla base del paese di provenienza o origine. Durante l'iniziativa a Parigi è stato proiettato il documentario "Les 20  ans d'une loi d'esclusion" di Dhia Ben Naser la cui diffusione è stata pesantemente limitata dalle autorità francesi.

A seguire Enrica Rigo della legal Clinic di Roma tre dà la notizia dell'annullamento della revoca dell'asilo politico per Seif Bensouibat.

In conclusione presentiamo due iniziative:

- Andrea Capocci de Il Manifesto parla dell'incontro "La scuola democratica. Convensazione con Marina Boscaino, Andrea Capocci e Christian Raimo, domani mercoledì 13 novembre alle ore 18 presso Allarga.menti, polo civico e culturale, via Numidia 2. E' l'occasione per commentare la sospensione a Christian Raimo.

- Cattive Maestre giovedì 14 novembre alle ore 17 nell'aula Verra della facoltà di lettere dell'Università di Roma 3 presentano "Dietro la cattedra, sotto il banco. Il corpo a scuola".

Stop genocide day: Fermiamo il genocidio

Data di trasmissione
Durata 22m 12s

La Rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) lancia lo Stop Genocide
Day, 4 Novembre 2024

Nel giorno di celebrazione nazionale delle Forze Armate, in un clima di crescente riforma autoritaria dello stato (DDL 1660) e sostegno politico e militare al genocidio perpetrato dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese, La Rete Ricerca e Università per la Palestina (RUP) insieme a Docenti per Gaza, lanciano il 4 novembre lo STOP GENOCIDE DAY, una giornata di agitazione e di sciopero bianco nei luoghi di lavoro della conoscenza. Insieme ad altre iniziative intraprese presso molte scuole di ordine e grado, lo STOP GENOCIDE DAY ha l'obiettivo di mobilitare lavoratori/trici, studenti delle università e dei centri di ricerca italiani contro la guerra e la militarizzazione della società e dei luoghi di formazione.

La RUP, una rete nazionale di docenti, ricercatori/trici, lavoratori/trici della Pubblica Amministrazione delle università e dei centri di ricerca italiani, riconosce il ruolo fondamentale che le nostre università e centri di ricerca hanno nella costruzione di una società civile democratica, che rispetti il principio di autodeterminazione dei popoli, i diritti umani e la tutela dell’ambiente.

La mobilitazione del 4 novembre pone l’attenzione sulla definizione da parte della Corte Internazionale di Giustizia degli eventi che hanno portato alla distruzione quasi totale della Striscia di Gaza da parte di Israele come plausibile genocidio. Oltre alle 43.000 persone uccise dai bombardamenti indiscriminati di abitazioni e infrastrutture civili, le 100.000 ferite, le oltre 10.000 disperse, e un numero di sfollati che si aggira intorno ai 2 milioni, ricorda con forza come assieme all'infrastruttura civile, è scomparso anche il sistema di istruzione: nella Striscia di Gaza non esiste più nessuna delle sue 12 università e più dell’80% delle scuole è stato distrutto.

Gli obiettivi della mobilitazione sono:

- Un immediato e permanente cessate il fuoco, la fine dell’occupazione e del regime di apartheid israeliano, per il legittimo diritto al ritorno del popolo palestinese come sancito dalla dichiarazione 194 del 1948 dell’ONU.

- L’applicazione di codici etici inclusivi e processi di due diligence per garantire ogni estraneità dei nostri luoghi di lavoro con violazioni dei diritti umani, guerre e genocidi.

- L’impegno del governo e delle università a finanziare i processi di ricostruzione dei territori palestinesi occupati e bombardati e di tutto il loro sistema educativo.

Le richieste della mobilitazione sono:

- L’ interruzione immediata delle forniture di armi ad Israele da parte dell’Italia (terzo fornitore armi ad Israele al mondo, dopo USA e Germania.)

- La sospensione degli accordi accademici con gli atenei e le aziende israeliane fino a che non si otterrà la fine del genocidio e del regime di apartheid e occupazione in Cisgiordania;

- L’interruzione delle collaborazioni fra le università e le aziende che fanno parte del settore militare industriale e di ogni accordo a possibile scopo dual-use per non essere complici del presente e futuri massacri.

Lo #stopgenocideday prevede lo streaming del seminario online FERMARE IL MASSACRO. STRUMENTI PACIFICI DI LOTTA E LIBERAZIONE con Omar Barghouti, Luigi Daniele e Carla Pagano dalle ore 11 (link per registrarsi qui).

Il seminario sarà trasmesso in diretta anche da Radio Onda Rossa

Ne parliamo con una delle docenti della Rete Ricerca e Università per la Palestina

Fuori la guerra dalla storia e dalla scuola

Data di trasmissione

Nella prima parte della trasmissione una studente del liceo Norberto Rosa di Bussoleno parliamo dello sciopero studentesco del 15 ottobre quando gli/le studenti dei licei Norberto Rosa e Enzo Ferrari hanno manifestato contro il progetto di dimensionamento delle loro scuole e contro la prevista chiusura della stazione di Susa, dovuta ai lavori per il Tav, che andrebbe a impattare pesantemente anche sulla vita delle scuole.

Abbiamo poi sentito un compagno dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell'università per parlare delle celebrazioni militariste del 4 novembre, in particolare a Roma, con il "Villaggio Difesa", una cittadella militare allestita al Circo Massimo, a cui sono invitate le scuole. Domani, 30 ottobre, l?osservatorio invata tutte e tutti a partecipare al seminario: 4 novembre: fuori la guerra dalla storia e dalla scuola.

Infine abbiamo parlato della conclusione del processo per la morte sul lavoro, cioè durante l'alternanza scuola-sfruttamento, dello studente Lorenzo Parelli e dello sciopero del comparto scuola di giovedì 31 ottobre, indetto da CGIL a cui partecipano anche alcuni sindacati di base.

Scuole insicure - fascisti travisati

Data di trasmissione
Durata 1h 14m 30s
Durata 41m 12s

Nella prima parte della trasmissione uno studente di Azione antifascista Trieste Salario descrive l'indagine su come i fascisti si insinuano nelle scuole di quartiere attraverso liste d'istituto formalmente apolitiche.

Sentiamo poi Adriana Bizzarri, Coordinatrice Scuola di Cittadinanzattiva per presentare il XXII Rapporto sulla sicurezza a scuola e quindi parlare dello stato della sicurezza degli edifici scolastici, dell'uso dei fondi PNRR, mancato adeguamento ai nuovi rischi dettato dal cambio climatico

Conosciamo il dopo-scuola Quarticciolo

Data di trasmissione
Durata 24m 20s

 Con una compagna del doposcuola del Quarticciolo affrontiamo come l'autorganizzazione dal basso cerca di rispondere a vuoti istituzionali e bisogni e desideri di ragazzi/e/* e bambini/e/* di una delle periferie romane, dove, tra le altre cose, a fronte di un diffuso abbandono scolastico,  esiste il rischio di  chiusura di una scuola per il cosiddetto dimensionamento scolastico

Riparte la scuola e riparte l'abuso di precariato

Data di trasmissione
Durata 1h 15m 11s

Ricomincia un anno scolastico, riprende l'Oradibuco, ritornano gli stessi temi: formazione e precariato.

Torna Educare alle differenze: la 10ma edizione "Le lotte che fanno scuola" si svolgerà a Roma, sabato 28 e domenica 29 settembre all'istituto Rossellini, in Via della Vasca Navale 58 ed è dedicata all’intersezionalità delle lotte: laboratori, assemblee, tavole rotonde per una formazione auto organizzata per una scuola più libera, plurale e inclusiva.

Tornano nella scuola le vite precarie: il ministero comunica che un quarto delle docenti è precario (su 940.000 docenti, il 75% è a tempo indeterminato, il 25% a tempo determinato, ovvero 234.000). Il ministro da' invece altri numeri (160.000). Invece di assumere tutte le precari3 storiche, si indicono concorsi PNRR che producono paradossi e disparità, la solita guerra tra precari3. Precarietà la produce anche l'algoritmo che colpisce ancora: l'assegnazione informatizzata (e poco trasparente) delle supplenze continua a produrre ingiustizie.

Chiudiamo con una corrispondenza con uno studente del Politecnico di Torino, dove è stata chiusa con i sigilli l'aula "Shereen Abu Akleh" occupata per 4 mesi per lottare a fianco del popolo palestinese

 

La scuola va alla guerra

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Durata 1h 29m 49s

Oggi abbiamo riproposto la presentazione di "La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia" (Manifestolibri, 2024), con l'autore Antonio Mazzeo, e del dossier "La questione palestinese fuori e dentro l'università", con il Collettivo d'Ateneo di Firenze. A partire dalla presentazione di questi due lavori, abbiamo approfondito e criticato lo stretto legame che sussiste fra appartato industriale-militare-finanziario e scuola e università oggi in Italia.

Estrattivismo dei dati

Data di trasmissione

Puntata 26 di EM, ottava del ciclo Estrattivisimo dei dati, parliamo di Intelligenza Artificiale e scuola e poi di digitalizzazione della guerra e militarizzazione del digitale. Lo stato del Nevada, utilizza l’intelligenza artificiale per determinare i finanziamenti scolastici con conseguenze drammatiche per il sostegno agli studenti svantaggiati. Inoltre Il nuovo sistema di valutazione del rischio, sviluppato dall'azienda Infinite Campus, utilizza un algoritmo di machine learning per valutare la probabilità che uno studente si diplomi o meno, basandosi su una valutazione di 150 milioni di anni studente di dati sulle prestazioni accademiche, la frequenza, il comportamento, la demografia e le caratteristiche familiari degli studenti. Un'inchiesta giornalistica ha scoperto che il sistema si sbagliava sugli studenti di colore molto più che rispetto ai bianchi. Si ritiene inoltre che l’algoritmo Infinite Campus dia punteggi inferiori alle ragazze rispetto ai ragazzi con dati altrimenti comparabili.

Nella seconda parte parliamo di uso distruttivo dell’intelligenza artificiale nei teatri di guerra e del paradigmatico intreccio di finanziamenti militari e tecnologici in Israele. I sistemi concepiti per fini militari conservano l’impostazione, gli assunti normativi e la logica originari, anche quando vengono proposti in ambiti non militari a benefico dei profitti del grande capitale digitale e trasformano la totalità dei cittadini in persone oggetto di sorveglianza, estendendo all’ambito civile la logica militare dell’intelligence.

Inoltre, un recente rapporto di Greenpeace, ripreso ed integrato in una pubblicazione di Sbilanciamoci! con prefazione di Carlo Rovelli, evidenzia quanto sia problematico l’attuale aumento delle spese per le odierne dotazioni militari tecnologiche e digitali in Europa. Non soltanto in quanto, in termini di sicurezza, un’Europa più militarizzata difficilmente potrebbe risolvere gli attuali conflitti, ma anche perchè la moderna militarizzazione è un “cattivo affare” economico, il cui ritorno d'investimento a beneficio di stati e popoli è assai spesso una perdita e comunque sempre inferiore a quello che si avrebbe investendo in sanità, istruzione, ambiente.

[00:00-18:00] Intelligenza artificiale e finanziamenti all'istruzione: rischi registrati in esperienze USA
[22:50-30:29] La bella esperienza di una scuola italiana con Mastodon, social network federato ed open source alternativo alle offerte delle grandi piattaforme
[30:30-51:04] Digitalizzazione della guerra e militarizzazione del digitale: il virtuoso ciclo di generazione di valore per il grande capitale tecnologico moderno, da Silicon Valley a Ucraina/Gaza e ritorno
[54:18-69:03] Crescita di investimenti EU nel militare tecnologico/digitale: un "cattivo affare" economico per stati e popoli. Chi ce lo racconta dei candidati a Strasburgo per le imminenti elezioni?