“La direzione intrapresa sembra sia quella di un sistema educativo
reazionario che mira al rafforzamento del binomio scuola-caserma; basi
navali, arsenali e sottomarini sono dunque messi a disposizione di
studenti-soldato.” Normalizzare la figura delle forze armate e ;”La
direzione intrapresa sembra sia quella di un sistema educativo
reazionario che mira al rafforzamento del binomio scuola-caserma; basi
navali, arsenali e sottomarini sono dunque messi a disposizione di
studenti-soldato.” Un focus sul territorio veneto di come si normalizzi
e valorizzi la presenza delle forze armate all’interno della scuola.
Contributi telefonici di Antonio, docente antimilitarista e curatore
del blog antoniomazzeoblog.blogspot.com; Giorgio e Patrizia, insegnati
di verona e provincia che ci parlano delle iniziative svolte nelle
scuole.
Ispirazioni e letture:
La scuola va alla guerra, di Antonio Mazzeo, Manifestolibri, 2024;
Per un futuro senza eserciti, Zeroincondotta, 2018;
La transizione alla guerra in casa, opuscolo del 2022/2023, anonim*.
Moira Aloisio (CUB SUR Roma) ci parla dello sciopero nazionale dei settori socio educativo, socio assistenziale e socio sanitario, proclamato per oggi 10 aprile dalle OO.SS. ADL Cobas, CLAP, CUB, SIAL Cobas, SGB, USB e che vedrà la partecipazione anche di comitati autorganizzati di lavoratrici e lavoratori.
Oggi giornata di mobilitazione e di sciopero nelle Università a fianco del popolo palestinese, alla vigilia del bando MAECI per la collaborazione italo - israeliana di cui viene chieste il rigetto.
Una corrispondenza dal presidio sotto la Farnesina e l'altra con un docente di Lingua e letteratura araba di Ca' Foscari.
Questa mattina a microfoni aperti parliamo di scuola: nel giorno in cui si chiudono le iscrizioni in tutti gli ordini di scuola per il prossimo anno partiamo dal chiederci come viene scelta oggi la scuola da frequentare? Alla primaria, alle medie, alle superiori. Parliamo di marketing per aumentare le iscrizioni, aumento dei curricula proposti, penalizzazione delle scuole di periferia e soggettività marginalizzate, in primis seconde generazione e ragazz* con background migratorio, dimensionamento scolastico.
Seif, dipendente assunto a tempo indeterminato al Liceo francese Chateaubriand, algerino in Italia da molti anni come rifugiato, viene prima interrogato e la sua casa perquisita (l'intervento dà esito negativo secondo la dichiarazione rilasciata dalle stesse forze di polizia), viene sospeso dal lavoro e deve presentarsi davanti alla Commissione per il diritto d'asilo e poi la scuola lo licenzia... Perché? Due post sul suo profilo instagram (un profilo privato) dove esprime il suo scoramento per il genocidio in atto nella striscia di Gaza e la complicità occidentale.
"Con un “colpo di mano” improvviso la Regione accelera sul taglio degli istituti scolastici del Lazio: già dal prossimo anno scolastico saranno 37 (anziché 7) gli istituti a essere dimensionati.
Questo significa:
⁃ segreterie amministrative accorpate e sovraccaricate di incombenze burocratiche
⁃ dirigenze scolastiche dimezzate e lontane dai territori
⁃ continuità didattica e docenze a rischio
⁃ mantenimento delle classi pollaio
⁃ piccoli plessi e scuole di prossimità soppresse
Ci vediamo SABATO 16 DICEMBRE sotto il palazzo della regione (piazza Oderico da Pordenone) alle ore 14, in PRESIDIO:
PER UNA SCUOLA DI PROSSIMITÀ DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLO STUDIO
Ieri 14 luglio, è stato firmato da Cgil, Cisl, Snals, Anief e Gilda il comtratto della scuola scaduto nel 2019. Ne parliamo a partire da un'intervista de Il Messaggero al ministro Valditara
Lunedì 26 giugno h 17 presso il Ministero dell'Istruzione
Assemblea – Conferenza stampa: per una critica alla scuola 4.0
L’esperienza vissuta al liceo Albertelli di Roma ci ha mostrato come in Italia non venga tollerato il dissenso: l’attacco di molti media alla scelta di non accettare i fondi PNRR, deliberata dal Consiglio d'Istituto e bocciata per ben tre volte dal Collegio dei Docenti, e il tentativo di delegittimare le delibere degli organi collegiali punta a uno svuotamento degli stessi e a cancellare la partecipazione democratica alle scelte. Si parla infatti di “autonomia” delle scuole mentre si realizza una scuola verticistica, diretta da dirigenti “manager” e aperta all’influenza di soggetti privati esterni. Il “sasso nello stagno” coraggiosamente lanciato da genitori, docenti e studenti dell’Albertelli, come èemersodallasplendidaassembleadel15giugno(250personecirca!),adispettodella concatenazione di concessioni e revoche per ben tre luoghi richiesti – svelando l’intento di impedirne lo svolgimento – ha indotto molte altre scuole ad esprimere a loro volta una forte critica al piano di digitalizzazione integrale della didattica e della formazione. Il “metodo Albertelli”, fatto di studio attento delle fonti, di discussione collettiva, di condivisione e confronto delle diverse posizioni, restituisce vigore ad un dibattito pubblico sulla Scuola da troppo tempo assente nel paese. Con l’assemblea-conferenza stampa del 26/06 vogliamo denunciarel’enorme contraddizione che si sta consumando sulla pelle della scuola pubblica;in questi giorni, infatti, la maggior parte delle scuole italiane è chiamata ad accorpare classi già consolidate per assecondare la dotazione degli organici assegnata dagli uffici scolastici regionali: sì, perché l’assurdità è che il numero degli insegnanti di ogni scuola non viene decisa in base alle necessità didattiche e al numero di classi già funzionanti nelle scuole, bensì da un calcolo che punta unicamente al risparmio. Questa è la dimostrazione lampante della giustezza delle nostre critiche: si stanziano i fondi del PNRR per acquistare le macchine e i contenuti che dovranno essere veicolati con esse e si tagliano risorse per gli insegnanti e tutto il personale scolastico, che devono far crescere e formare ragazzi e ragazze. Smembrare i gruppi-classe ed aumentare il sovraffollamento delle aule, peraltro da tutti condannato durante l’emergenza Covid, significa rompere quelle relazioni sociali che faticosamente bambini e adolescenti erano riusciti a ricostruire dopo due anni devastanti e riconosciuti come causa di disagi psicologici e relazionali senza precedenti. La digitalizzazione a tappe forzate intende costruire una scuolaacritica,tecno-dipendenteetecnolatrica,chedetermineràladis-umanizzazionedella formazione e il suo orientamento allaperformanceanziché alla relazione solidale. L'uso di tecnologie proprietarie che riproducono e amplificano i rapporti di potere esistenti va contrastata spingendo all'adozione dei software liberi. L’obiettivodichiaratonelPianoScuola4.0èquellodisuperareilgruppo-classeele conoscenze disciplinari per puntare invece sulle competenze digitali, unitamente alla creazione di ambienti di apprendimento centrati su dispositivi elettronici e la formazione obbligatoria dei docentiperimplementarestabilmentelafamigerataDidatticaDigitaleIntegrata,creandole condizioni affinché, in tempi assai prossimi, il ruolo didattico e pedagogico degli insegnanti venga progressivamente ridotto, sostituito da dispositivi elettronici e software. È questa la scuola che desideriamo?È questa la scuola disegnata dalla Costituzione? Dove finiscono il pensiero critico, l’autonomia di giudizio, la libera scelta, l’emancipazione sociale? La nostra iniziativa è un invitoa confrontarsi e a partecipare rivoltoa studenti, Ata, genitori, e ai docentiche si sentono isolati nei rispettivi istituti e che non si rassegnano a veder svilito il proprio lavoro, sacrificato alla burocratizzazione, al conformismo obbligato, alla standardizzazione, allo svuotamento sostanziale del principio fondante dell’azione educativa: la libertà d’insegnamento. Appuntamento Lunedì 26 al Ministero dell’Istruzione di viale Trastevere 76/A
A partire da un articolo comparso sul Fatto Quotidiano dal titolo "Scuole in gita all'Areonautica: bimbi a bordo di aerei militari", analizziamo con Antonio Mazzeo, docente e peace researcher, la crescente presenza del mondo bellico all'interno della scuola.
PCTO in aziende belliche, visite a caserme e a mezzi militari, presenza delle forza dell'ordine nella scuola per affrontare tematiche come il bullismo e la violenza di genere, sono ormai all'ordine del giorno.
Non a caso il 9 Marzo si è tenuta la conferenza stampa che ha decretato la nascita dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola.
In occasione dell'assemblea nazionale dei comitati contro l'autonomia differenziata che si svolgerà domani, domenica 29 gennaio, a Roma, presso il Liceo Tasso, in via Sicilia 168, dalle 10 alle 16, 30, con Marina Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati Per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’Unità della Repubblica e l’Uguaglianza dei diritti, ripercorriamo la storia di questo progetto politico dalla modifica del Titolo V della Costituzione alla bozza Calderoli di questi giorni per poi presentare l'assemblea di domani.