Sciopero generale del comparto scolastico nella giornata di oggi, indetto da diverse sigle sindacali di base. Da Montecitorio, dove si tiene una manifestazione di lavoratori e lavoratrici dell'istruzione, la corrispondenza con una compagna della redazione.
Il Tribunale di Torino conferma oggi il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro, stabilito nel giugno 2018 dall'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.
Lavinia Cassaro aveva partecipato ad una manifestazione antifascista contro un comizio di Casa Pound il 22 febbraio 2018: la manifestazione antifascista fu caricata dalle forze dell'ordine anche con gli idranti, i media, tra le altre e gli altri, riprendono una donna che grida contro le forze dell'ordine, viene poi reso noto che la donna è un'insegnante e parte il linciaggio mediatico e governativo tanto che Matteo Renzi ne chiede il licenziamento durante la trasmissione Matrix.
Lavinia Cassaro viene subito sospesa e a giugno 2018 licenziata, fa ovviamente ricorso ma oggi il Tribunale di Torino conferma il licenziamento.
Ne parliamo con un compagno della Cub Scuola Piemonte che ha seguito il caso.
Venerdì scorso tra le fermate del corteo antifascista che protestava a Padova contro una manifestazione di Forza Nuova caricato violentemente dalla polizia, una compagna, che lavora a scuola come insegnante.
Su di lei dal giorno dopo lo sciacallaggio mediatico partito da Il mattino di Padova, proseguito su varie testate, che vuole screditare la compagna nel suo ruolo di insegnante.
Grande la solidarietà delle compagne e dei compagni, dei sindacati di base e di Non una di meno verso la compagna.
Ne parliamo con una compagna di RadiAzione di Padova
Segue il comunicato del Collettivo di Padova, “La Scuola va alla Guerra”, di cui la compagna fa parte, e l'indizione di un'assemblea pubblica per stasera
Stamani, 6 novembre 2018, prima udienza presso il tribunale civile di Milano della causa intentata da Asgi, Associazione studi giuridici sull'immigrazione, e Naga, Associazione volontaria di assistenza socio-sanitaria e per i diritti di cittadini stranieri, Rom e Sinti per discriminazione riguardo al "caso Lodi":
a Lodi l'amministrazione chiede ai cittadini e alle cittadine extracomunitarie, oltre all'Isee, una documentazione ulteriore, di reperimento praticamenete impossibile, per accedere alle riduzioni per i servizi scolastici, mense e scuolabus, Così, a centinaia di famiglie vengono richieste le tariffe più alte, impedendo loro, in sostanza, di poter far frequentare la scuola ai figli e alle figlie.
A Lodi parte con il Coordinamento Uguali Doveri una mobilitazione che porta la protesta in piazza, raccoglie fondi perchè i bambini non perdano mesi di scuola e segue il ricorso in tribunale.
Dopo la prima udienza, già si attende la sentenza mentre prosegue la mobilitazione a Lodi
La corrispondenza con un'esponente del Coordinamento Uguali Doveri
Ieri mattina è stato sgomberato dalla polizia il liceo Virgilio, che era in occupazione da 7 giorni. Si tratta di un precedente che non deve passare come ci raccontano gli studenti del liceo. Nella corrispondenza ci parlano delle loro prossime iniziative per rispondere allo sgombero.
Ieri sera gli studenti e le studentesse del liceo Virgilio hanno occupato il loro liceo. Li abbiamo sentiti questa mattina e ci hanno raccontato come la loro è un'occupazione politica contro proposte e riforme di questo governo (e di quelli precedenti) sul mondo della formazione. Potete ascoltare dalla corrispondenza le loro ragioni.
Intervento di un'esponente del Coordinamento Uguali Doveri di Lodi dalla piazza dove centinaia di persone sono in presidio permanente per essere ricevuti/e da qualche rappresentante della giunta di centro-destra, capeggiata dalla leghista Sara Casanova.
A Lodi l'amministrazione impone alle famiglie con cittadinanza non UE di produrre oltre all'Isee, documenti di difficilissima reperibilità per poter accedere ai servizi scolastici della mensa e dello scuolabus.
In un istituto comprensivo di Messina viene organizzata una giornata per promuovere l'identità nazionale e celebrare "l'eroismo" dei militari italiani nella prima guerra mondiale.
Un insegnante si rifiuta di partecipare a questa giornata.