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israele

Sgomberata e militarizzata la Columbia University. 300 arresti

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Durata 10m 8s

Questa corrispondenza realizzata nel pomeriggio di ieri 1 maggio 2024 dà conto dello sgombero dell'occupazione dell'edificio di Hamilton Hall nella Columbia University di New York: l* studenti stavano chiedendo con forza il disinvestimento verso Israele, la cessazione delle collaborazioni e il rifiuto di finanziamenti filosionisti ma l'istituzione ha risposto negativamente a tutte le richieste e ha rifiutato qualunque mediazione, autorizzando invece l'intervento di polizia.

Allo sgombero è seguito l'arresto di circa 300 persone di cui a ieri ancora non si avevano notizie, per loro si parla dell'espulsione dall'ateneo ma anche dell'accusa di traspassing (ingresso non autorizzato in proprietà privata), reato punito duramente nello stato di NW.

Nel frattempo preside e manager non si espongono direttamente ma si limitano a inviare e mail al personale e al corpo studentesco, docenti e personale amministrativo vengono forzosamente tenute fuori dall'ateneo mentre è stato chiesto che la polizia rimanga all'interno fino al 17 maggio.

Nella città di New York è stata sgomberata anche l'università pubblica che a sua volta era stata occupata.

Columbia University: nessuna apertura verso la mobilitazione studentesca

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Durata 6m 51s

Oggi lunedì 29 aprile la blasonata università newyorkese ha risposto con chiarezza che non intende disinvestire nelle istituzioni israeliane nè tanto meno mettere di incassare donazioni di donor sionisti (queste le richieste della mobilitazione studentesca); in più sono partite le prime sospensioni a studenti in lotta a cui sarà quindi impedito di laurearsi entro l'anno accademico: iniziativa assai penalizzante in un ateneo con rette altissime come la Columbia

La minaccia dell'attacco a Rafah, la repressione dentro Israele

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Durata 27m 49s

Michele Giorgio, storico corrispondente de Il Manifesto dalla Palestina e responsabile di Pagine Esteri, un aggiornamento su quanto sta succedendo nella Striscia di Gaza, in particolare l'ammassare armamenti e truppe israeliane nei pressi di Rafah in vista del minacciato attacco e su quanto accade in Israele, in particolare l'irruzione della polizia israeliana nella sede del Partito Comunista a Nazareth.

Le Università contro la guerra

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In questo redazionale abbiamo affrontato il tema della collaborazione da parte delle Università italiane con le industrie belliche. Da mesi si susseguono mobilitazioni da nord a sud, oggi abbiamo sentito una compagna di Milano che ci racconta la situazione del Politecnico, della Bicocca e della Statale; successivamente abbiamo avuto contatto con una compagna della Sapienza di Roma dove oggi si svolgerà un presidio dalle 15.30 in attesa della risposta da parte del Senato accademico riguardo la questione palestinese.

Presidio a Regina Coeli per la giornata a sostegno dei prigioneri palestinesi

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Abbiamo sentito un compagno con il quale abbiamo affrontato il discorso della repressione, nello specifico quella dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane in vista della giornata dedicata a loro il 17 Aprile e a cui verrà portata solidarietà con un presidio al Regina Coeli di Roma.

Sapienza for Palestine: occupazione del rettorato

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Durata 21m 28s

Con una compagna del collettivo Zaum della Sapienza ripercorriamo le mobilitazioni per la Palestina degli ultimi mesi fino all'occupazione del rettorato realizzata ieri per richiedere la sospensione di tutti gli accordi con gli atenei israeliani: l'Università La Sapienza, attraverso il Senato accademico, il 7 ottobre si è posta  al fianco dello Stato d'Israele e mai come istituzione ha cambiato posizione nonostante la larga e continua mobilitazione studentesca, fino ad oggi quanto la rettrice si è rifiutata di incontrare l* studenti che nel frattempo avevano occupato il rettorato.

Judith Butler: Contro l’antisemitismo per la pace rivoluzionaria in Palestina

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Lo scorso tre marzo si è tenuto in Francia il dialogo tra Judith Butler, filosofa statunitense queer, docente all’università di Berkeley, ebrea ed esponente del movimento Jewish Voice for Peace e due studiose francesi: Françoise Vergès, politologa femminista e Michèle Sibony, una delle autrici del libro Antiosinisme: une histoire juive (Syllepse, 2023) dopo che era stato annullatoa dicembre come una minaccia per l’ordine pubblico.

Erbacce. Forme di vita resistenti ai diserbanti, rivista ecoumorista e femminista pubblica il videhttps://www.youtube.com/watch?v=rlQNBJOq-0Eo integrale (francese e inglese) e una presentazione della conferenza che traduce anche i contenuti principali a cura di Laura Marzi: parole di grande lucidità politica sulla questione del sionismo e dell'antisionismo, una storicizzazione dell'accusa di antisemitismo per il posizionamento antisionista, la necessità di schierarsi con la Palestina per femministe, queer, trans e molto altro.

Ripercorriamo i contenuti di questo incontro molto importante proprio con Laura Marzo

16 marzo 2003 uccisa Rachel Corrie a Gaza. Il ricordo a Garbatella

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Durata 4m 59s

Il 16 marzo 2003 è stata uccisa da un bulldozer israeliano l'attivista statunitense Rachel Corrie nella striscia di Gaza. Oggi viene ricordata a Roma insieme a Dax, compagno antifa ucciso lo stesso giorno a Milano, a Lorenzo Orsetti (Orso) ucciso il 18 marzo 2019 e Anna Campbell uccisa il 15 marzo 2018 combattendo con le milizie curde YPG, YPJ. 

Ne parliamo con una solidale.

Nella foto la targa a Garbatella

Studenti contro la complicità fra università e Israele

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Durata 1h 36m 1s

Ospitiamo in redazione studenti dell'università La Sapienza per parlare delle iniziative in sostegno della Palestina che si sono tenute nell'ateneo nelle ultime settimane, del sostegno indissolubile della rettrice e del senato accademico a Israele, delle collaborazioni di ricerca fra università e aziende belliche italiane e israeliane, di boicottaggio accademico e le mobilitazioni studentesche che stanno andando avanti in tutta Italia contro il genocidio della popolazione di Gaza.