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Siria

Il modello del Confederalismo democratico per tutta la Siria? Venerdi in piazza a Roma

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Con una compagna facciamo il punto sulla situazione in Siria e su quello che potrebbe essere una proposta concreta di diffusione del Confederalismo democratico per tutta la Siria. Questo mentre la Turchia bombarda il Rojava e Israele bombarda Damasco. 

Due gli appuntamenti a Roma per parlarne: mercoledì alle 1830 ad Ararat e venerdì 20 dicembre alle 1730 corteo da piazza Indipendenza 

 

Il Rojava e la nuova Siria

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Durata 10m 52s
Appello per un'assemblea Pubblica - 12 Dicembre 2024 ore 17 - Università La Sapienza
 
Il Rojava e la nuova Siria
 
Il progetto di convivenza, democrazia diretta e autodeterminazione nata dalla Rivoluzione del Rojava corre un pericolo esistenziale a seguito dell’escalation innescata dall’offensiva congiunta di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS) e dell'Esercito Nazionale Siriano (SNA), supportati dalla Turchia.
In seguito alla presa di Aleppo, l’SNA ha iniziato un’offensiva che ha portato all'occupazione di Tal Rifaat e Shebah, costringendo circa 200.000 civili ad abbandonare le loro case.
Ora, l’SNA attacca incessantemente la città di Manbij. Questo assalto si inserisce in un contesto di crescente violenza, che minaccia la stessa esistenza e il modello di coesistenza dei popoli in Siria, la cui resistenza è guidata dalle Forze Siriane Democratiche (SDF) e dalle Unità di Protezione del Popolo e delle Donne (YPG/YPJ).
La Turchia gioca un ruolo determinante in questa offensiva, appoggiando direttamente gruppi jihadisti e milizie responsabili di violazioni dei diritti umani, come confermato da numerosi rapporti internazionali.
La Rivoluzione del Rojava, che ha promosso la democrazia diretta, la parità di genere e la convivenza pacifica, è oggi a rischio. La resistenza curda contro l'ISIS è stata un faro di speranza, ma il Rojava è ora è nuovamente minacciato da un nemico che mira non solo a distruggere la popolazione curda, ma anche i valori di libertà e giustizia che esso ha costruito.
La fine del decennale regime di Bashar al-Assad potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nella storia del paese e l'inizio di un dialogo per la costruzione di una Siria inclusiva e democratica. Affinché questo avvenga, è necessario rimanere vigili e difendere i guadagni della Rivoluzione del Rojava e il diritto dei suoi popoli a partecipare alla costruzione della nuova Siria.
Per queste ragioni, invitiamo tutti e tutte a partecipare all'assemblea pubblica si terrà il 12 dicembre alle ore 17 presso l'Aula Majorana della Facoltà di Fisica dell'Università La Sapienza di Roma

Due corrispondenza sulla Siria

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Durata 26m 55s
Durata 19m 46s

Sembrerebbe che il Grande Califfato di Erdogan e la Grande Israele di Nethanyau si trovino ormai a confrontarsi in Siria. Ne parla Mauro Pompili nella sua corrispondenza. Una situazione sicuramente tutta in divenire quella della Siria e anche quella in Libano che ha visto Hezbollah perdere un suo grande alleato come Assad. Stanno comunque tutti aspettando che arrivi Trump che possa riposizionare la Russia in mediooriente con la fine della guerra in Ucraina. Nel frattempo curdi e palestinesi stanno pagando i prezzi più alti.  

Sentiamo anche il professore Fabrizio Eva ricostruisce quello che sta succedono in Siria partendo dallo Stato Islamico e la sconfitta da parte dei curdi. Erdogan vuole sicuramente chiudere l'esperienza politica della democrazia del femminismo e della ecologia del Rojava. Infatti l'esercito siriano controllato dai turchi già aveva fatto sfollare migliaia di persone dal nord est della Siria. I curdi riconosceranno qualsiasi governo che possa applicare il confederalismo democratico. Vedremo che cosa risponderà l'HTS. 

Il dato preoccupante in entrambe le corrispondenza è il fattore religioso sempre più estremista e preoccupante, di tutte le religioni. 

 

 

Aggiornamenti dal Medioriente

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Durata 15m 41s

Con Michele Giorgio, inviato del manifesto da Gerusalemme, un aggiornamento sulla prosecuzione quotidiana del genocidio nella Striscia di Gaza con una situazione umanitaria ogni giorno più drammatica, la repressione sanguinaria in Cisgiordania per poi proseguire con un quadro geopolitico tra Israele, Libano, Siria e Turchia.

Il Libano dopo l'uccisione di Nasrallah

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Durata 25m 3s

Con Marco giornalista, attivista e cooperante commentiamo l'uccisione in Libano da parte dell'esercito israeliano del leader di Hezbollah, Nasrallah. Cosa succederà ora all'interno del partito più importante in Libano? Chi sono gli sciiti e quali quartieri e aree del Libano sta bombardando Israele? Un commento anche sull'Iraq dove nella giornata di sabato è stata attaccata una caserma militare statunitense. 

Hasakah attacco Isis alla prigione di Sina'a

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Durata 18m 59s

L’attacco realizzato dallo Stato islamico alla prigione di Sina’a, nel quartiere di Ghiweiran ad Hasakah, nord est siriano, tra giovedì 20  e venerdì 21 gennaio, è stato il più grave degli ultimi anni. Un attacco coordinato, tra dentro e fuori, tra i prigionieri islamisti detenuti dalle Forze democratiche siriane (Sdf) e le cellule ancora libere di operare.

Ne parliamo con Chiara Cruciati giornalista del Manifesto

Rojava: situazione bellica e sanitaria in tempo di Covid-19

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Durata 22m 33s

In Rojava continuano le operazioni belliche nonostante la pandemia globale. Lo scorso 30 aprile un attentato ha scosso la città di Afrin, occupata da due anni da milizie turche e islamiste, provocando 46 morti. La Turchia continua la sua politica di accerchiamento dell'esperienza confederale cercando di spezzare i collegamenti tra i cantoni della Federazione Democratica della Siria del Nord. Nel frattempo, sale il numero di rifugiati che trovano asilo nella Federazione, al momento oltre 600.000. Per ora non si registra un'epidemia diffusa da Covid-19, ma la situazione è fragile e le condizioni igienico-sanitarie non sono buone.

 

Ne parliamo con Ylmaz dell'Ufficio di Informazione per il Kurdistan in Italia.