La questione siriana e l’attuale evoluzione, l’intervento sempre più diretto delle potenze occidentali, il ruolo della Turchia, della Russia e la situazione libanese. La variegata opposizione interna e la questione curda alla luce delle ultime dichiarazioni di Ocalan. Ne parliamo da Beirut con Lorenzo Trombetta, giornalista Ansa, da anni nella regione, per cercare di fare un po’ più di chiarezza su una delle crisi più complicate del Medio Oriente contemporaneo.
Gli Stati Uniti d'America sosterranno militarmente i ribelli in Siria dove continua una guerra civile che sembra non avere vie d'uscite. Un approfondimento su un'area, quella mediorientale ancora in grande trasformazione mentre si parla di pace Israele e Turchia e del cessate il fuoco da parte di Ocalan. Chi si accaparrerà la Siria? Quando le istanze della popolazione vengono o verranno ascoltate? Ne parliamo anche con Flavio Signore coregista insieme a Danilo Licciardello del documentario Siria, rivoluzione, occupazione o guerra sante? (56'13'')
Testimonianza di un dissidente siriano: Tarek al-Ghorani
L’intervista della redazione a Tareq al-Ghorani, dissidente siriano. Nato nel 1988, di formazione ingegnere, Tarek è uno degli attivisti siriani per i diritti umani più conosciuti. Tra i promotori tra l’altro dell’iniziativa “a week of graffiti for freedom” tenutasi in Siria nella settimana dal 14 al 21 aprile 2012. In Egitto, un progetto equivalente proposto qualche tempo prima aveva come titolo “A violent week of graffiti”. L’iniziativa promossa in Siria è rivelatrice dell’atteggiamento di Tarek nei confronti dell’insurrezione siriana, da pacifista convinto.
Detenuto nelle carceri siriane per circa 4 anni, Tarek ha usufruito dell’amnistia accordata nel paese nell’estate del 2011. Dopo pochi mesi è costretto all’esilio in Tunisia, dove attualmente si trova.
La sua testimonianza rivela le profonde differenze esistenti in seno all’opposizione siriana, tra chi vede nella lotta armata l’unica soluzione e chi invece la percepisce come un accidentale corso degli eventi. Emblematici anche i suoi silenzi di fronte a domande specifiche e dirette da parte dei redattori della radio. Una testimonianza, per questo quindi parziale, ma sempre utile.
Una compagna dalla Siria ci da delle valutazioni su quanto è successo nei giorni scorsi nel campo profughi di Yarmouk, dove sono morti 14 palestinesi negli scontri ingaggiati con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina-comando generale (Fplp-cg,fazione scissionista vicina ai servizi di sicurezza siriani) a seguito delle manifestazioni di domenica scorsa davanti al confine siro/israeliano. Nel frattempo continua la repressione del regime siriano contro le proteste popolari che si protraggono ormai da mesi.
37 anni dopo la guerra del Kippur il confine siro/israeliano torna al centro della scena politica: per merito dei profughi palestinesi e della loro voglia di tornare a casa. Il 15 maggio la giornata della Nakba è stata scandita da una serie di manifestazioni nei punti di frontiera, davanti ai confini tracciati dallo Stato d'Israele con le guerre e l'occupazione: per esigere con forza il diritto al ritorno.
Riflessioni in studio e corrispondenza da Londra con un attivista siriano, intervenuto per raccontare ciò che avviene nel suo paese, dove il regime di al-Assad è impegnato da marzo in una dura repressione nei confronti di chi scende in piazza.