Con Murat Cinar, giornalista, parliamo degli arresti effettuati ieri nei confronti di centinaia di attivisti curdi, membri delll'Hdk e amministratori locali dei partiti di opposizione filocurda in Turchia.
Con il direttore dell'ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia parliamo degli attacchi perpetrati dal governo turco contro i civili nella regione del nord-est della Siria, in palese violazione della legge internazionale, nel silenzio dell’opinione pubblica mondiale.
Primi commenti con il giornalista Murat Cynar e con il media center allestito al centro culturale curdo Ararat a Roma sulle elezioni presidenziali in Turchia.
Ieri Emanuela Irace, giornalista free lance, analista politica, in Turchia per partecipare a una delegazzione di osservatori elettorali è stata espulsa dal paese, prima ancora che potesse svolgere la sua funzione.
Dopo essere stata incarcerata è stata "deportata" in Italia, come lei stessa ci racconta in questa intervista.
Dopo l’attentato di Istanbul, che ha causato 6 morti numerosi feriti e caos e paura diffusi, il governo centrale ha avviato una campagna politica trovando l’origine dell’attentato in Rojava , accusando quindi il pkk, le ypj, le ypg. Le prime dichiarazioni governative erano pura vendetta, come si riscontra nelle dichiarazioni del ministro dell’interno. Le fonti locali in Rojava parlano di ingenti bombardamenti , civili uccisi , droni militari. Ankara invece parla di un’operazione legittima che sta puntualmente evitando i civili. Washington da tempo riteneva probabile un attacco turco di questa portata. L’attenzione va mantenuta alta sia perché è chiaramente un’azione militare legata alla politica interna della Repubblica turca e sia perché stanno uscendo le prime dichiarazioni degli arrestati dopo l’attentato, che senza sorprese sono strane e contraddittorie.
Ne parliamo con Murat Cinar, giornalista esperto di Turchia e Kurdistan.
Con Murat Cinar, redattore di Pressenza, commentiamo quella che è stata l'ennesima vittoria politica di Erdogan supportato dal sedicente occidente: Svezia e Finlandia condannano il PKK, si dispongono a concedere estradizioni, viene inoltre lasciato mano libera alla Turchia in Siria.
Si parla poi del tentativo di portare nelle strade di Istanbul, vietato dal 2015
Oggi, giovedì 25 marzo alle 16,00 a Piazza Indipendenza
sit-in a Piazza Indipendenza: Solidali con tutte le donne che vivono in Turchia!
Solidali con tutte le donne che vivono in Turchia che vedono in pericolo le loro vite dopo che il regime di Erdogan ha stabilito il ritiro della firma dalla Convenzione di Istanbul sul contrasto alla violenza di genere. Diamo appuntamento a tuttə alle 16,00 a Piazza Indipendenza. Portate il pañuelo e ricordate di di indossare la mascherina e rispettare le distanze di sicurezza.
Insieme a Murat Cinar, giornalista in bilico tra Italia e Turchia (come si autodefinisce), facciamo un aggiornamento sulla Turchia, dove in questi giorni le autorità turche hanno emesso mandati d’arresto per 82 curdi, tra cui un sindaco. Nel frattempo erdogan sostiene apertamente l'Azerbaijan nell'offensiva in Nagorno Karabach sia con milizia sia con le armi turche. Infine parliamo di Covid in Turchia.