Quattro anni fa, il 18 marzo 2019, moriva in combattimento contro le milizie dell'ISIS il volontario anarchico antifascista fiorentino Lorenzo Orso Orsetti Tekoser, combattente nelle file delle YPG. Il suo ricordo nelle parole del papà Alessandro.
Tante le iniziative quest'anno per festeggiare il Newroz e per ricordare la figura di Lorenzo Tekoser Orsetti, ce ne parla Vincenzo della confederazione Cobas
Esce in questi giorni, in occasione del secondo anniversario della sua morte, "Orso, scritti dalla Siria del Nord Est", una raccolta degli scritti e degli interventi di Lorenzo Orsetti, militante antifascista internazionalista ucciso dall'ISIS, il 18 marzo 2019. Abbiamo parlato di questo progetto con Alessandro, il papà di Orso.
Di seguito, la "lettera aperta" della famiglia Orsetti.
Il 18 marzo 2019 Lorenzo è morto in un’imboscata a Baguz, ucciso dai miliziani dell’ISIS, insieme ad altri compagni curdi e arabi.
Da circa un anno e mezzo Orso, come lo chiamavano gli amici , era andato in quelle terre attirato da quel bellissimo progetto sociale che è il Confederalismo Democratico, impegnandosi anche a difenderlo insieme ai curdi dall’aggressione dell’isis e dell’esercito di Erdogan.
Molti sono rimasti colpiti dalla sua scelta, una scelta rischiosa, radicale, in controtendenza con la nostra società del benessere e dell’individualismo: un giovane che lascia amici, lavoro, la sua città... per andare in terre lontane, dove si vive in una realtà di guerra, impegnandosi a realizzare quei valori in cui credeva come la libertà per tutti, la giustizia, la dignità di ognuno, la democrazia reale che nasce dal basso, la parità dei sessi e per questi valori è disposto anche a donare la sua vita.
Era un partigiano ed era andato in Rojava perché credeva nell’Internazionalismo, quella idea che impegna a lottare senza considerare i limiti dei confini nazionali e porta a sostenere tutti i popoli.
Oggi vogliamo ricordare la sua storia perché crediamo che sia giusto farne memoria, ricordandoci che occorre prendere coraggiosamente posizione rispetto alle ingiustizie del mondo, senza distrarre lo sguardo, magari impegnandosi in un progetto politico per realizzare una visione di un mondo nuovo.
Purtroppo l’attuale pandemia ci impedisce di incontrarci, stringerci, comunicare direttamente, quindi tutte le iniziative che stiamo preparando per ricordare Orso saranno gestite online.
Noi come amici e familiari stiamo organizzando per il giorno 10 marzo la presentazione del libro “Orso” (ed. Redstar) che raccoglie quello che Lorenzo ha scritto dal settembre 2017 al 18 marzo 2019, giorno della sua morte.
La sera del 17 marzo vorremmo inoltre parlare della realtà che attualmente si vive nella Siria del Nord- est e in tutto il Kurdistan.
Il 18 marzo saremo la mattina a San Miniato, al cimitero, e la sera insieme a molti ospiti ricorderemo Lorenzo attraverso la musica delle canzoni a lui dedicate e raccolte nel CD “HER DEM AMADE ME”.
Se qualcuno vuole dare un contributo personalmente o a nome di una associazione, organizzando iniziative che ricordino la lotta dei curdi, la guerra che si sta combattendo in quelle terre, il sacrificio di Lorenzo, può mettersi in contatto con noi, scrivendo alla mail aleorsetti@gmail.com.
Lanciamo un appello a tutti perché partecipino a queste iniziative e contribuiscano a diffonderle.
La famiglia di Lorenzo- Alessandro, Annalisa e Chiara
Domenica 23 giugno 2019 si svolgeranno le esequie di Lorenzo Orsetti, il compagno Orso, il partigiano Tekoser, morto combattendo a fianco delle compagne e dei compagni corde/i contro l'Isis.
La cerimonia si svolgerà a Firenze, a Rifredi, il quartiere di Orso, dalle 17 all'Sms di Rifredi, in via Vittorio Emanuele II, 303, dove dalle 10 alle 20 di domenica 23sarà organizzata l'accoglienza della salma.
Da Roma vengono organizzati pullman che partono nella mattina di domenica dal Centro Ararat. Per prenotare i posti contattare il Centro Ararat oppure telefonate o scrivete a Radio Onda Rossa.
FIRENZE - DOMENICA 31 MARZO
GIORNATA NAZIONALE per ORSO "TEKOSER" e per TUTTI/E I/LE COMBATTENTI per la LIBERTA'
Concentramento ore 15.00 in Piazza Leopoldo a Firenze verso la fortezza
Per Orso, Per Tekoser
Il 18 marzo è arrivata la terribile notizia dell’uccisione di Orso, compagno fiorentino partito per il Kurdistan nel settembre 2017.
Lorenzo, nome di battaglia “Tekoser – Combattente”, si è unito alle YPG-YPJ per portare avanti i propri ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà. Lo ha fatto dando tutto se stesso, mettendo in discussione la propria esistenza.
E ricordino tutti, avvoltoi e politicanti, che oggi vorrebbero fare di un compagno un eroe che è andato a combattere l’ISIS quasi in nome dei valori occidentali, che non è possibile ridurre la sua scelta a questo; che Orso era in Rojava ed in Siria per affermare i propri ideali di antifascismo e anticapitalismo, perché credeva che ognuno di noi deve fare la sua parte nella costruzione di una società più giusta e libera da rapporti di dominio, e aveva scelto di farlo sostenendo la rivoluzione portata avanti dal PKK e difesa da migliaia di compagni/e kurdi, arabi, assiri, ezidi e da centinaia di altri internazionalisti come lui.
Ricordare Orso vuol dire proseguire nella lotta, in Italia come in Kurdistan, continuando a manifestare a sostegno del movimento kurdo, sostenere gli scioperi della fame dei prigionieri kurdi in Turchia, denunciare ed attaccare il ruolo dell’Italia e della Ue nelle guerre e nello sfruttamento.
Lorenzo non è un eroe, è un compagno che ha fatto una scelta profonda, mettendo anche noi di fronte alle nostre responsabilità, alle nostre scelte, e l’ha fatto NON per ODIO ma per AMORE.
“E ricordate sempre che ogni tempesta comincia con una singola goccia. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin- Vittoria!” – dalla lettera di addio di Tekoser
Ripercorriamo la lotta di Lorenzo Orsetti in Rojava con un compagno di Lorenzo che con lui ha combattuto ad Afrin contro l'esercito turco e con un compagno di Firenze che lancia il corteo per il 31 marzo alle ore 15.
Lorenzo Orsetti - combattente rivoluzionario in Rojava - è stato ucciso da Daesh.
I media mainstream, ora che a morire è un italiano, scoprono che in Rojava e in Siria si combatte ancora. Pornografia dell'orrore, narrazioni giornalistiche che mettono insieme chi lotta per l'autodeterminazione e il fascismo dello stato islamico, leggi contro chi mette in pratica la solidarietà internazionalista.