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rivoluzione

Approfondimento su Nutrire la rivoluzione

Data di trasmissione
Durata 28m 23s

Con due compagni di Torino commentiamo e approfondiamo il nuovo libricino edizione Porfido.

Contatti:
https://m.facebook.com/p/Centro-di-Documentazione-Porfido-1000649201927…


Un’autentica rivoluzione del XXI secolo, che rompa con il capitale e con la società divisa in classi, assumerà anch’essa le fattezze di una rivoluzione agraria, per quanto di segno significativamente diverso. Essa dovrà trasformare radicalmente il modo in cui il cibo viene prodotto e distribuito, non soltanto perché l’attuale sistema alimentare è fonte di spreco, risulta nocivo per gli esseri umani e distruttivo per l’ambiente; non solo perché il cambiamento climatico è destinato ad alterare radicalmente il quadro di ciò che sarà ancora possibile coltivare, e come e dove questo potrà effettivamente essere fatto; dovrà farlo, cosa ancor più importante, perché affidarsi all’agricoltura in quanto organizzazione capitalistica della natura vanificherà del tutto qualunque sforzo rivoluzionario, garantendo la restaurazione della società di classe.
Ripercorrendo la storia dell’agricoltura dai suoi albori fino alle ultime “controrivoluzioni” verdi,
gli evocativi testi raccolti in questo volume riportano al centro del dibattito la questione del cibo, della produzione alimentare e del ritorno della questione agraria come cuore di ogni ipotesi di superamento della società di classe.
Se l’attuale produzione agricola globale, sempre più condizionata da scelte di mercato e complessi accordi tra Stati piuttosto che dalla soddisfazione dei bisogni umani, si occupa di coltivare prima il denaro che il cibo, in quali termini è possibile oggi pensare una rottura rivoluzionaria? Come liberarsi dalle catene del valore globale senza essere condannati alla fame?
Inserendosi e misurandosi con l’attuale dibattito teorico sull’ecologia politica, gli autori (provenienti a vario titolo dalle fila della rivista Endnotes) discutono fra gli altri di tecnologia e autonomia, dipendenza energetica e fonti rinnovabili, frattura metabolica e crisi ecologica.

Io te l'avevo detto - Carovita, Repressione, Rivoluzione

Data di trasmissione
Durata 1h 49m 51s

L'ultima puntata della stagione a spizzichi e bocconi di ITLAD, ci vede immersi nel mare magno del carovita e di tutte le storture che si porta appresso, prime fra tutte la repressione. Solo una vera Rivoluzione potrà salvarci? Potevamo farlo e non l'abbiamo fatto? 

Abbiamo parlato con alcun compagn impegnat nella lotta anticarceraria in Friuli che in questi giorni stanno subendo il peso di un'ondata repressiva pesantissima. 

Ovviamente il tutto condito dall'evitabilissimo pressappochismo post apocalittico che è ormai il marchio di fabbrica di ITLAD! 

Goditela! 

ucroniche scariche elettriche disturbanti

Data di trasmissione
Durata 2h 3m 28s

abbigliato da un corto chitone di grezza canapa, sandali di cuoio stretti ai piedi da strisce di pelle, brillante corazza bronzea legata al petto - manco fosse dave wyndorf dell’evo antico. partito da altroquando, velester arriva a "remoto", la succursale di ror del mercoledì notte. fra chiassose attrezzature e cavi aggrovigliati - in esclusiva - si principia con un live set, preludio di chissà quale "folle idea". e, di infantile acida follia è guarnita la puntata. queste le filastrocche lisergiche elencate in playlist:

sonic youth - disconnection notice
velester - scariche elettriche disturbanti (ucronico live set)
syd barret - no mon's land
syd barret - octopus (takes 1 & 2)
pink floyd - flaming
jennifer gentle – electric princess
jefferson airplane - white rabbit
the residents - infant tango
nicotine alley - going to the city
suicide - johnny (2019 - remaster)
ty segall & white fence - please don't leave this town
ty segall & white fence -hey joel, where you going with that?
donovan - hurdy gurdy man
the black angels - the executioner
franco battiato - beta
eric burdon & the animals - san francisco nights
fuzz - end returning
vic chesnutt - debriefing
the international noise conspiracy - under a communist moon

Messico: repressione e nuovo corpo di polizia voluto da Obrador

Data di trasmissione
Durata 19m 39s

Un compagno del collettivo Nodo Solidale aggiorna sulla attuale situazione in Messico, con un'attenzione alla militarizzazione e alla repressione in atto e alla costituzione di un nuovo corpo di polizia affidato all'esercito istituito da Andrés Manuel López Obrador. Per fare questo Amlo, cioè per affidare la sicurezza a un apparato militare, ha dovuto fare una improbabile modifica alla costituzione. La Guardia Nacional invece che essere utilizzata per la battaglia contro i narcos, viene messa in campo contro la micro-criminalità.

In realtà la Guardia Nacional è stata dispiegata nella frontiera sud per limitare i flussi migratori dal Guatemala, creando un muro come dagli accordi con Trump per fare in modo di non aumentare i dazi doganali. Tutte le carovane sono state bloccate e le persone arrestate al confine sud messicano.

"Occasioni" - Per tornare a parlare di rivoluzione, tra lotte quotidiane e spinte utopiche

Data di trasmissione
Durata 31m 33s

Partendo dalla lettura di un testo pubblicato su Macerie abbiamo ritenuto interessante parlarne dai microfoni.
Riflessioni, spunti per un dibattito sempre aperto e necessario.

Che idea abbiamo della realtà che ci circonda? Quale conoscenza abbiamo dei problemi delle persone oppresse e sfruttate che vivono attorno a noi? In quale misura riteniamo che le lotte possano anche essere uno strumento per tentar di far fronte a questi problemi? E poi, al di là della semplice retorica, in che termini ci sentiamo oltre che compagni anche parte di quella classe sociale con cui vorremmo ribellarci?
Il presente ci pone delle sfide, e queste sono alcune delle domande cui urge rispondere, per provare a scalfire «quell’ombra di irreversibilità che il capitalismo ha gettato sulle nostre vite».
Il testo che vi proponiamo, scritto da alcuni dei curatori di questo blog, tenta di addentrarsi in quest’ordine di problemi.
Constatando la difficoltà per molti compagni, passata una certa età, di continuare a lottare, anche a causa dei problemi legati alla propria vita quotidiana, ci si è domandati se proprio questi problemi non possano diventare occasioni di lotta.
Dopo aver cominciato a guardare la realtà con questa lente, quali terreni di scontro si aprono all’orizzonte? Come portare avanti delle lotte parziali che avanzano delle rivendicazioni, nel tentativo di produrre delle rotture nella normalità abbastanza ampie e durature da potervi respirare dentro? Per arrivare infine a domandarsi, con quell’audacia immaginativa spesso schiacciata dall’esistente: come, a partire da tutto ciò, tornare a parlare di Rivoluzione?

14 aprile 1930: Majakovskij si suicida a Mosca

Data di trasmissione
Durata 38m 21s

Il 14 aprile del 1930 si toglieva la vita Vladimir Vladimirovic Majakovskij (1893-1930).

Queste furono le sue ultime parole:

«A tutti. Della mia morte non incolpate nessuno e, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto li detestava. Mamma, sorelle, perdontatemi: non è una soluzione (e non la consiglio ad altri), ma non ho vie d'uscita»

Radio Onda Rossa ricorda il poeta rivoluzionario con uno spettacolo andato in onda sui nostri microfoni all'interno della rassegna Radio Teatro: "La rauca gola del cuore - Collage Majakovskij", dall'opera di Vladimir Majakovskij, di e con Daniele Bernardi.


Nella foto: una manifesto di Radio Onda Rossa dedicato a Majakovskij.

C17: da oggi a sabato Conferenza di Roma sul comunismo

Data di trasmissione
Durata 22m 10s

Parte oggi la C17 - Conferenza di Roma sul comunismo, organzizata da una rete di ricercatrici e ricercatori italiane/i indipendenti e universitari, attiviste/i dei movimenti sociali, scrittrici e scrittori, editori, giornaliste/i.

Incontri, tavole rotonde e conferenze per discutere del comunismo nell'anno del centenario della Rivoluzione sovietica.

Tra gli obiettivi finali della conferenza c'è la scrittura di un nuovo Manifesto comunista o l'inizio di un processo che porti alla sua scrittura.

 

Ci presenta l'iniziativa Francesco Raparelli di Esc, con cui abbiamo discusso anche i contenuti teorici che animeranno le iniziative.

 

Per ulteriori info e per il programma consulta communism17.org/it/.

 

 

un saluto a Roberto Iannilli

Data di trasmissione
Durata 31m 11s

c'è chi scrive saggi, chi suona hardcore, chi compone liriche, chi "rappa" per la strada, chi disegna graffiti.

Roberto Iannilli, tracciava linee verticali da seguire sulla roccia. A cinque chilometri da casa oppure a cinquemila, portava sempre con se quelle "idee di rivolta che non sono mai morte". una attività - quella dell'alpinista, nel suo caso del "apritore" - che è suo modo un arte, una forma di espressione. le sue opere erano la creazione delle sue "vie di fuga". un breve saluto a lui da radio ondarossa.