Lo scorso 8 maggio a Melfi è stata uccisa Maryna Novozhylova, 27 anni, con due colpi di pistola sparati da suo marito, guardia giurata di Melfi, che subito dopo si è tolto la vita.
Fin dai primi momenti di Maryna non si è parlato, quasi come se si volesse farla sparire nel silenzio. Per di più Maryna non è di Melfi, non è nemmeno italiana, nessuno ha cercato di difenderla, non ci sarà nemmeno nessun processo.
E' invece è poi partito il processo mediatico: la solita distorta narrazione della violenza ha cercato in tutti i modi di attribuire la colpa del gesto dell'uomo alla stessa vittima, salvandone da ogni responsabilità l'autore del gesto. Rivittimizzazione si chiama, Maryna è stata uccisa così due volte.
Per questi motivi, per ricordare Maryna vittima di femminicidio, per ribellarci a una strage senza fine che non può e non deve passare sotto silenzio, l'Associazione Telefono Donna di Potenza insieme a un gruppo di donne di Melfi, invita tutte e tutti, associazioni, sindacati, partiti ecce., a partecipare alla manifestazione che si terrà, a un mese dall'uccisione di Maryna, l'8 giugno, alle 19, presso la Porta Venosina di Melfi.
Indosseremo qualcosa di rosso, porteremo, da lasciare lì per 3 giorni presso la Porta Venosina, le nostre scarpe rosse, ascolteremo brani sul femminicidio, e altro ancora che vi diremo nei giorni prossimi.
228° puntata: doppio collegamento con due delegati FIOM, una compagna di Termoli e un compagno di Melfi, che ci raccontano gli scioperi fatti in questi mesi contro la politica aziendale che costringe i lavoratori, senza alcun motivo legato alla produzione, agli straordinari obbligatori di sabato e domenica. Ci informano anche che una commissione interna alla CGIL li starebbe accusando di essere incompatibili con l'organizzazione sindacale, a causa di un lavoro politico di connessione tra le vertenze di Melfi, Termoli e Cassino che da circa un anno portano avanti.
Collegamento con un compagno del SiCobas di Roma per un aggiornamento sulle vertenze in TNT e Carrefour (anche riguardo alla campagna di boicottaggio) e per un lancio dello sciopero generale di venerdì 18 marzo convocato da varie sigle sindacali di base (SiCobas, CUB, USI-Ait).
Tre giorni di incontri a Melfi , Napoli e Roma organizzate dal MFPR a partire dalle lotte delle operaie della Fiat di Melfi
Qui di seguito il comunicato:
NEI GIORNI 11 E 12 DICEMBRE: ALLA FIAT DI MELFI, A NAPOLI, A ROMA!
*VENERDI' 11 DICEMBRE *
Lavoratrici rappresentanti delle precarie in lotta delle cooperative di
Palermo, operaie e disoccupate di Taranto, lavoratrici della scuola in
lotta di Milano, lavoratrici del commercio de L'Aquila, studentesse, saremo
alle portinerie della FIAT SATA DI MELFI.
Andiamo per portare direttamente la nostra solidarietà alla battaglia che
le operaie stanno facendo sulla questione tute e a sostenere la denuncia
sul peggioramento delle condizioni di lavoro, pause, ecc. con i loro
pesantissimi effetti sulle donne; ma anche ad affermare che oggi proprio la
Sata dimostra che le operaie alla Fiat possono essere il "tallone di
Achille"di Marchionne e un esempio e incoraggiamento per tutte le
lavoratrici. In questo senso ciò che succede a Melfi ha un valore
nazionale, e deve avere un valore nazionale, perchè parla di dignità delle
lavoratrici, perchè è costruita con il protagonismo diretto delle operaie,
superando una visione di delega verso le direzioni delle OO.SS. che
soprattutto sulle donne sono spesso il problema e non la soluzione.
Andiamo per parlare e preparare insieme un nuovo "SCIOPERO DELLE DONNE" che
abbia il cuore tra le operaie delle fabbriche e le lavoratrici più
sfruttate, oppresse, discriminate; uno sciopero costruito dal basso con le
lavoratrici, facendo insieme una piattaforma (attraverso anche un'inchiesta
tra le operaie) e costruendo una rete tra i vari posti di lavoro e città.
Incontreremo le operaie che stanno portando avanti la battaglia sulle tute
e altro.
In serata dell'11 dicembre saremo a NAPOLI. Andremo, verso le 19, all’ex
Opg occupato "Je sò pazzo", per visitarlo e conoscere questa importante e
nuova esperienza.
Da parte nostra portaremo l'informazione diretta e il clima dalla Sata di
Melfi e parlaremo dello sciopero delle donne, il primo e quello in
costruzione - sappiamo che le compagne e i compagni di Je sò pazzo stanno
avviando un lavoro verso lavoratrici ultraprecarie dei servizi,
ristorazione, ecc. -
e del nostro lavoro, delle lotte di lavoratrici, disoccupate che stiamo
facendo.
Portare direttamente la solidarietà delle lavoratrici alla studentessa
vigliaccamente ferita e molestata dalla feccia di Casa Pound.
*SABATO 12 DICEMBRE*
Saremo a ROMA per la celebrazione/festa del 20° anniversario del Mfpr, per
incontrare lavoratrici, e in particolare le compagne con cui nel 2013
organizzammo la campagna nazionale preparatoria dello sciopero delle donne
(dai presidi del luglio sotto i ministeri, all'assemblea e corteo nelle
manifestazioni nazionali del 18 e 19 ottobre).
A Roma l'assemblea aperta dalle ore 16 si terrà nel contesto
dell’inaugurazione di una nuova libreria dell'usato e d'occasione
"Metropolis" in via Renato Simoni, 65 (vicino alla stazione Tiburtina) dove
vi sarà la musica del cantastorie Federico Berti (BO) e buffet.
A Melfi, a Napoli, a Roma, chiediamo a tutte le compagne, le associazioni,
collettivi di donne, le lavoratrici e donne in lotta, che possono -
soprattutto quelle che sono nelle zone del nostro viaggio - di venire, di
fare insieme questo "viaggio", per il nuovo sciopero delle donne.
Uno sporco lavoro di Panorama di venerdì 3 settembre riporta un'ipotetica intervista a impiegati e operai di Melfi che confermerebbero le accuse della Fiat di "sabotaggio".
Le interviste sono anonime, e non si presenteranno dal magistrato per testimoniare.
Sciopero a catena ieri negli stabilimenti fiat da Melfi a Pomigliano d'arco per rispondere alla repressione aziendale, respingere i licenziamenti di Melfi e Torino, chiedere il ritiro dei licenziamenti e le ripresa delle trattative sul salario. Il messaggio è chiaro : la fiat deve guardarsi dall'applicare contratti schiavistici e dall' utilizzare i licenziamenti come ricatto.
Ascolta la corrispondenza con Mimmo dei COBAS di Pomigliano d'Arco, presente alla mobilitazione di Melfi.