Sono passati 10 anni da quando sulla spiaggia di Focene, estrema periferia di Roma, Renato Biagetti, giovane ingegnere di 26 anni, veniva ucciso con nove coltellate all’uscita di una dance hall reggae da due giovani neofascisti della zona. Ucciso solo perché diverso, solo perché una zecca, solo perché estraneo a quel quartiere.
In questi 10 anni la storia di Renato si è intrecciata con tante altre storie, nelle piazze e per le strade, in tantissime iniziative. Non abbiamo mai smesso di raccontare la verità su quella notte, di chiamare le cose col proprio nome, di denunciare le responsabilità politiche di coloro che con i loro messaggi di odio e intolleranza hanno armato le mani di quei due giovani fascisti di periferia ieri, ma purtroppo ancora oggi, come ci dimostra la storia di Emmanuel a Fermo solo per citare l'ultimo grave episodio.
Ricordiamo Renato Biagetti assieme ad un compagno di Acrobax-Cinodromo.
Le corrispondenze effettuate oggi dal corteo antifascista, partito alle 10.30 circa da Colosseo per arrivare, dopo aver attraversato piazzale dei Partigiani, al centro socio-.culturale curdo Ararat.
Nella prima, una compagna della redazione di Onda Rossa ci racconta la composizione del corteo, tra strutture politiche, bandiere e striscioni.
Nella seconda, la compagna curda esprime tutto il suo entusiasmo per la celebrazione della festa della Liberazione.
Infine, nell'ultima, una compagna del liceo Virgilio di Roma ci racconta il punto di vista degli studenti medi romani.