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Con un compagno in diretta dal corteo contro l'economia di guerra
Né con la loro pace - Né con le loro guerre
Con chi si ribella.
Il 24 maggio la corte di Cassazione concluderà il processo per la giornata di lotta del 15 ottobre 2011. Se le condanne saranno confermate alcuni/e manifestanti entreranno in carcere con accuse pesanti tra cui devastazione e saccheggio.
In questi 11 anni di processi, condanne e carcerazioni abbiamo sempre raccontato quella giornata di ribellione come una boccata d'ossigeno.
Un'ulteriore fiammata di rabbia che si è unita all'eco di precedenti manifestazioni conflittuali e a quella delle rivolte che si propagavano in tutti i centri di espulsione per migranti. Stessa eco che giungeva dalle popolazioni insorte dall'altra parte del mediterraneo.
Contro la violenza dell’ordine costituito che si manifesta, ieri come oggi, con le pianificate crisi economiche, le devastazioni ambientali, la gestione dei confini e il feroce profitto sulle vite di sfruttati e sfruttate in moltx risposero all'appello per una giornata conflittuale.
Non solo collettivi, organizzazioni sindacali, movimenti territoriali e realtà autorganizzate ma moltx giovani provenienti da quartieri popolari e province sentirono che nella lotta c’è una possibilità di riscatto.
Ricordiamo gli arresti in piazza, l'invito alla delazione che correva su giornali e social network, la caccia al black bloc, le condanne pesanti che arrivavano dagli stessi organizzatori del corteo, la politica che invocava una nuova legge reale per l'utilizzo di armi da fuoco e l'introduzione di un reato associativo per le azioni di piazza, il reato di devastazione e saccheggio che piombava su decine di manifestanti...
Un monito rivolto a tutte e tutti: indignati sì, incazzati no.
Sappiamo che un paese in guerra ha un fronte interno di miseria, disciplinamento, violenza patriarcale e carcerazione sociale: è questa la pace sociale che tanto piace a chi governa.
È pace sociale anche la scia di morti e torture nelle carceri che hanno riguardato chi ha protestato, nel 2020, per non ammalarsi di covid in celle sovraffollate. Anche in questo caso decine i processi per devastazione e saccheggio che si sono aperti contro le persone detenute, ritenute responsabili delle rivolte avvenute in 31 galere d'Italia.
Venerdì 20 maggio invitiamo tuttx a partecipare allo sciopero generale contro la guerra e l'economia di guerra in uno spezzone complice e solidale con chi è a processo per il 15 ottobre 2011.
Appuntamento alle ore 10 a piazza della Repubblica.
Martedì 24 maggio, ore 10, presidio davanti alla corte di cassazione al fianco di chi è a processo.
TI RICORDI DEL 15 OTTOBRE?
CE RODE ANCORA ER CULO
le compagne e i compagni
Sentenza al processo del 15 ottobre 2011. Solidarietà ai condannati!
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Da piazzale Clodio la corrispondenza con un compagna che relaziona sulle condanne comminate, nella sentenza di primo grado, ad alcuni compagni.
Oggi alle 18, L38 Squat, via Giuliotti, Laurentino 38 sul reato di devastazione e saccheggio anche con interventi sui processi di Cremona per la manifestazione antifa del 24 gennaio 2015 e di Milano per il corteo No Expo del 1 maggio 2016.
Roma: presidio al Gianicolo per gli arrestati il 15
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Un buon numero di compagni e compagne si sono date appunatamento al gianicolo per portare un saluto ai ragazzi anche detenuti a regina coeli in seguito alla manifestazione del 15 ottobre.
Riflessioni femministe sul 15 Ottobre
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Racconti e riflessioni a più voci sulla giornata del 15 Ottobre. Violenza non violenza, autodifesa, solidarietà, delazioni, ragazze cattive, buone manifestanti...e molto altro...