In collegamento telefonico con un compagno torniamo ad aggiornarci sulla situazione ad Atene nel quartiere di Exarchia e della risposta da parte di compagni e compagne. Di seguito il collegamento fatto in trasmissione a ridosso dell'inizio delle operazioni di sgombero.
Con un compagno in corrispondenza da Atene parliamo dell'operazione repressiva in corso a Exarchia dall'alba del 26 agosto.
Sgomberi, arresti, incursioni e perquisizioni descrivono la militarizzazione costante del quartiere ma si tratta di un attacco che lo stato ha pianificato da tempo.
Mentre si susseguono le iniziative di lotta analizziamo il contesto.
Per ricordare l'omicidio di Alexis Grigoropoulos avvenuto nel 2008 ad Atene da parte della polizia greca, ricordiamo Alexis con una corrispondenza dal nostro archivio.
Il nostro corrispondente ci racconta, dalla capitale greca, le fasi concitate degli scontri tra manifestanti e forze di polizia avvenute nel primo anniversario dall'uccisione di Alexis (7 dicembre 2009).
12 novembre 5 compagni ateniesi e 5 milanesi vengono arrestati per i fatti del corteonoexpo milanese del primo maggio scorso. A ciò si aggiungono cinque persone perquisite e indagate a piede libero.
Le accuse sono gravissime: devastazione e saccheggio oltre che di altri reati minori dal travisamento alla violenza, al tentato incendio. Ad atene la polizia greca esegue un mandato di cattura europeo richiesto dalla polizia italiana nei confronti di 5 studenti greci. Le autorità giudiziarie italiane richiedono l'estradizione dei cinque giovani per un processo in Italia. Sabato prossimo la Corte d’Assise greca deciderà in merito. Intanto forte è stata ed è la solidarietà del movimento greco: martedì scorso manifestazione sotto l'ambasciata italiana, corteo sabato 28 quando la magistratura greca deciderà.
Corrispondenza da Atene sulla lotta delle donne delle pulizie del Ministero delle Finanze licenziate a settembre 2013 e mai riassunte nonostante una prima sentenza a loro favore. 590 in tutta la Grecia in presidio da otto mesi, notte e giorno, davanti al Ministero. Al loro posto esternalizzazione con costi più gravosi e salari più bassi, 2 - 3 euro l'ora, a a lavoratrici straniere.
Il 18 settembre 2013 un camerata di Alda Dorata uccide Pavlos Fyssas, antifascista, rapper con il nome d'arte di Killah P, ad un anno dall'assassinio in Grecia molte iniziative politiche per ricordarlo. Ne parliamo con una compagna da Atene.
Un approfondimento con Dimitri Deliolanes, corrispondente da decenni di ERT, la radiotelevisione pubblica greca, dall'Italia e un altro giornalista della sede di ERT di Salonicco.
La chiusura dell'emittente a giugno, il licenziamento di 2600 lavoratori/trici, l'autogestione dell'emittente da parte dei/delle dipendenti ed infine lo sgombero della sede di Atene che non mette fine alla lotta.
A partire dalla questione di ERT riflessioni sulla situazione politica greca, le connessioni dei movimenti, le reazioni internazionali.
Un aggiornamento da Atene nella giornata di ieri, in cui si parla anche degli scioperi del trasporto marittimo in vista delle elezioni politiche del 6 Maggio.
Riceviamo e pubblichiamo l'appello degli e delle archeologi greci, contro la cessione di un pezzo della loro storia:
I monumenti non parlano, siamo noi che parliamo per loro!
Hanno resistito ai bombardamenti dell’esercito turco. Hanno subito il saccheggio del colonialismo inglese e di quello nazista. Ed ora rischiano di scomparire per l’avidità delle banche.
Micene, Olimpia, il Partenone, i musei e tutti monumenti greci sono preda di furti e della speculazione internazionale. Dopo aver ridotto alla fame la popolazione greca, il FMI e la BCE hanno imposto al governo di Atene di dimezzare i fondi del servizio archeologico nazionale, licenziare la metà del personale e ridurre i salari dei dipendenti.
Facciamo appello ai cittadini e cittadine del mondo che in questi giorni hanno solidarizzato con la lotta del popolo greco affinché difendano il patrimonio culturale e la memoria storica. Il destino dei popoli europei è comune e l’autoritarismo che sta schiacciando la nostra popolazione, la sua dignità e i suoi monumenti, si sta affermando in tutta Europa.
I monumenti non parlano, siamo noi che parliamo per loro!
Inviate una mail di protesta al primo ministro greco, o al ministro della cultura, oppure un fax al seguente indirizzo: 0030 210 9098603