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antifa

Maja, compagn antifa non binary, deportata dalla polizia tedesca in Ungheria

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Durata 12m 41s

In seguito al pronunciamento della corte d’appello tedesca, Maja, compagn non binary che era stata tratta in arresto lo scorso dicembre per l'accusa relativa a supposte aggressioni  a neonazisti a Budapest nel febbraio 2023, durante la giornata dell'onore, è stata prelevata nella notte tra il 27 e il 28 giugno dalla cella in cui era in custodia a Dresda in vista della traduzione in carcere in Ungheria che è avvenuta nella mattina del 28, poco prima del pronunciamento della corte federale che avrebbe rallentato l’estradizione.

L’assenza di tempestività della corte costituzionale federale non ha impedito alla polizia penale di intervenire immediatamente dopo il parere della procura berlinese e bypassare le istanze di tutela giuridica di una persona non binaria. Su questo meccanismo pendono forti sospetti di illegittimità considerata la sollecitudine delle istituzioni repressive nella consegna dell’imputat* nelle grinfie dello stato retto da Orban, in contraddizione con i principi di garanzia per l’imputat*.

Ora Maja si trova in regime di isolamento in un carcere maschile ungherese, con la possibilità di pochi minuti di telefonate e senza la possibilità di ricevere posta.

Ne parliamo con un compagno di Milano del gruppo informale riunito intorno al blog https://freeallantifas.noblogs.org che si propone di mantenere l'attenzione su Maja e coordinare azioni di solidarietà.

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Antifa Budapest: Corteo a Roma né prigione né estradizione

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Sabato 23 marzo a Roma c'è stato un corteo in solidarietà con Ilaria Salis, Gabriele e tutte le persone imputate per i fatti di Budapest. Il corteo è partito da metro Policlico, è passato nei pressi dell'ambasciata e poi è entrato nel quartiere di San Lorenzo dove si è concluso. Abbiamo raccolto diverse voci dal corteo lungo la giornata, sia all'inizio che durante il corteo.

Di seguito alleghiamo il comunicato che è stato fatto uscire per la giornata:

"La guerra inizia da qui
FREE PALESTINE",
questa la scritta lasciata a terra fra la sede dell'Aeronautica Militare e l'univerisità la Sapienza, durante il corteo "Ne prigione ne estradizione" del 23 Marzo. Circa 200 persone si sono ritrovate, a distanza di un mese e mezzo, a Piazza Sassari in solidarietà con Ila, Gabri e tuttx lx compagnx coninvoltx nei fatti di Budapest, nonché Anan e i compagni palestinesi arrestati di cui si richiede l'estradizione. In questo mese e mezzo sono accadute tante cose; se da un lato è calato il silenzio sulla questione di Budapest, dall'altro la repressione interna ha continuato a sferrare i suoi colpi a chi non ha abbassato la testa. Momenti di conflitto e dissenso politico non sono mancati, solo pochi giorni fa, ad esempio, delle studentx hanno bloccato il Senato Accademico manifestando la collaborazione fra l'Universitá e la guerra; compagne e compagni, invece, hanno bloccato un aereo contro le espulsioni a Torino.
Questa manifestazione era anche per loro, per tutti coloro che continuano a lottare, contro la guerra interna che fa lo Stato a chi continua a resistere, contro la guerra esterna di cui l'Occidente è protagonista.

Il 10 febbraio, il corteo è stato bloccato diverse ore in una stradina; ieri, voleva essere una giornata diversa, si voleva fare un corteo, porre delle questioni e comunicare per le strade di San Lorenzo, lasciando il segno dove si passasse. Non volevamo rimanere a casa da solx, non volevamo rimanere chiusx in una strada e così è stato. Abbiamo camminato insieme e lasciato il segno. Infatti, dopo esser passati davanti l'ambasciata ungherese (presso la Santa Sede) ed aver lasciato una scritta su strada a Piazzale Aldo Moro, il corteo è entrato nelle strade di San Lorenzo.

Abbiamo comunicato con chi era per strada, con chi si affacciava alle finestre, interrompendo la normalità di un sabato sera. Passati davanti il Carrefour di via dei Sabelli, qualcunx ne ha segnalato la complicità con Israele e il genocidio in Palestina. Il corteo si è sciolto pochi momenti dopo.
In un momento di guerra esterna e interna, crediamo sia possibile e necessario continuare a coltivare l'agibilità politica, per rompere le righe a chi vorrebbe veder serrare i ranghi, per coltivare la solidarietà fra chi resiste, dall'ungheria alla Palestina.

Il 28 Marzo sarà una data importante per Ilaria, Gabri e tuttx le altrx.
La giornata di ieri è stata per loro e per tuttx le altrx che resistono alle barbarie del presente a cui va il nostro abbraccio solidale.


Scendere in strada autodeterminandosi è ancora possibile. Con l'auspicio di altri momenti simili, ci vediamo presto.

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Estradizione: approfondimento su antifa Budapest

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Durata 1h 10m 43s

Sono giorni che si parla di Ilaria Salis, principalmente delle sue condizioni detentive un po' meno della natura politica della repressione che sta subendo, del valore delle azioni delle quali viene imputata, come anche si parla meno degli altri e delle altre coimputati/e. Inizialmente diamo voce a un compagno di Milano che ci aiuta a ripercorrere tutta la vicenda e che ci parla della mobilitazione in solidarietà a tuttx lx compagnx. Con un aiuto esterno abbiamo raccolto la voce di persone che, fermate per strada, ci dicono la loro opinione sulla vicenda. Commentiamo in diretta sia questi audio che anche i giornali di oggi sulla vicenda. In conclusione non possiamo non menzionare, riguardo diritti violati e dignità umana, quanto accaduto nel cpr di ponte galeria pochi giorni fa.

Sabato 10 febbraio a Roma ci sarà una manifestazione in solidarietà con lx antifascistx imputatx

Martedì 13 febbraio si esprimerà il tribunale riguardo l'estradizione di Gabriele

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Aggiornamento antifa Budapest

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Durata 26m 16s

Di seguito ricondividiamo l'appello per il 13 gennaio

 

APPELLO PER UN CORTEO NAZIONALE ANTIFASCISTA A MILANO

13 GENNAIO 2024

Oltre al sempre più evidente inasprimento di politiche securitarie, misure di segregazione ed esclusione, meccanismi di controllo della popolazione, che negli ultimi decenni stanno caratterizzando la gestione del territorio definito Europa, assistiamo contestualmente al rafforzamento di posizioni di estrema destra. Gruppi neonazisti e neofascisti organizzati e con ampi margini di agibilità, fuori e dentro le istituzioni, proliferano sempre più.
Decenni di profonde crisi economiche e sociali, oltre ad aver messo in ginocchio la parte più povera e vulnerabilie della popolazione, hanno creato un terreno assai fertile alla propaganda di idee populiste, identitarie e fortemente reazionarie. Diverse forze politiche, più o meno istituzionali, stanno in questi anni raccogliendo i risultati di questa propaganda: dalla crescita del consenso registrata dai maggiori partiti di destra europei, come il Rassemblement National, la Lega e Fratelli d'Italia, l'AfD e Vox fino al successo delle manifestazioni di piazza fomentate dai fascisti. Il movimento per l'indipendenza della Macedonia in Grecia, l'infiltrazione dei fascisti in diverse piazze contro le restrizioni Covid-19, i recenti disordini in Spagna contro l'amnistia per i separatisti catalani o gli scontri razzisti scoppiati a Dublino sono solo alcuni degli esempi che ci vengono in mente.
In questo contesto di oppressione sempre più esplicita e invasiva e di brusco riassestamento del capitalismo globale, chi si organizza per resistere e combattere la violenza degli Stati, del capitale e quella dei loro cani da guardia di estrema destra si trova di fronte a una repressione sempre più estesa e aggressiva. In tempi cupi come quelli che viviamo, in cui i venti di guerra fischiano sempre più forti alle nostre orecchie, la repressione del nemico interno e la pacificazione sociale si manifestano come priorità di tutti i governi nazionali.

In questo quadro generale, mentre l'Unione Europea sta valutando la possibilità di inserire i gruppi antifascisti nell'elenco di quelli indicati come terroristi, due compagni si trovano da febbraio 2023 in carcere in Ungheria. Entrambi sono coinvolti in un'inchiesta della polizia ungherese per degli attacchi subiti da alcuni neonazisti giunti a Budapest da tutta Europa durante il weekend del "Giorno dell'Onore". Ricorrenza in cui i nazisti commemorano l'annientamento della Wehrmacht tedesca avvenuto l'11 febbraio del '45 da parte dall'Armata Rossa durante l'assedio di Budapest.
Il castello accusatorio dei procuratori magiari non si limita però ai fatti accaduti a Budapest né ai giorni della commemorazione: nell'ambito di una sempre più fitta collaborazione tra Stati e polizie Europee, il tentativo degli inquirenti è quello di collegare le azioni avvenute in Ungheria ad un ben più ampio procedimento aperto in Germania a partire dal 2018: la cosiddetta inchiesta "AntifaOst" che vede imputati numerosi compagni e compagne tedesche accusate di aggressioni ai danni di esponenti di spicco del mondo neonazista tedesco. Il tentativo è quello di affermare l'esistenza di una fantomatica associazione criminale che avrebbe organizzato gli attacchi avvenuti in Ungheria.
Per questo motivo oltre a Ilaria e Tobias, detenuti a Budapest, la procura ungherese ha chiesto di spiccare 14 Mandati di Arresto Europei (MAE) nei confronti di altrettanti compagni tedeschi, italiani, albanesi e siriani. Molti di loro ad oggi non sono stati trovati.
Gabriele, un compagno di Milano, si trova, invece, agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni dal 22 novembre, a seguito dell'esecuzione di uno di questi MAE.
L'iter processuale che deciderà sulla sua estradizione dall'Italia all'Ungheria si concluderà verosimilmente nel mese di gennaio 2024, mese in cui a Budapest inizierà il processo contro Ilaria, Tobias e una terza compagna imputata insieme a loro. Sono accusati a vario titolo di aver preso parte agli attacchi e di essere membri o conoscere la supposta associazione che li avrebbe organizzati.

Il 13 gennaio scenderemo in strada non solo per  esprimere in maniera netta la nostra solidarietà e vicinanza ai prigionieri di Budapest così come a Gabriele e ai compagni che sono ricercati; vogliamo anche ribadire chiaramente che abbiamo scelto da che parte stare.
Abbiamo scelto di non delegare la lotta contro fascisti e nazisti a quegli apparati istituzionali democratici che non fanno altro che difenderli e legittimarli in nome di una millantata "libertà d'espressione". Siamo convinti che i fascisti vadano combattuti in maniera diretta, in questo momento storico più che mai. Rivendichiamo le pratiche militanti e crediamo necessario attuarle ad ogni latitudine per fermare i gruppi nazisti.
Anche nelle città italiane, se pur in maniera meno violenta che in altri contesti europei, i fascisti sono presenti e provano ad alzare la testa. Questi servi del capitale, finti ribelli utili solo a mantenere l'attuale l'ordine sociale, vanno fermati sul nascere!

Ogni giorno nelle nostre lotte, nei nostri percorsi, scegliamo di stare con chi si oppone ai padroni, chi è sfruttato, chi subisce la repressione, chi resiste alle guerre imperialiste e decide di rispondere, con chi non delega la propria libertà.
Scegliamo di schierarci contro i confini, che vengono controllati militarmente e chiusi impedendo a chi fugge dalla miseria di trovare un luogo più sicuro e di fatto mettendo a rischio la loro vita. 
Gli stessi confini che quotidianamente uccidono chi emigra sono, da sempre, terreno di repressione politica e controllo capillare del territorio. Di recente si sono affinati strumenti amministrativi, più veloci e, nella forma, “spoliticizzati”. Per fare solo qualche esempio, pensiamo ai compagni italiani trattenuti a Parigi e rimpatriati i primi di giugno in occasione della commemorazione di Clement Meric, o alle decine di compagni e compagne bloccate in frontiera con un'interdizione ad entrare nel territorio francese per la manifestazione No Tav in Val Maurienne a fine giugno, o ancora alle interdizioni apparentemente "a vita" di entrare in Francia notificate in seguito alla grande giornata di lotta contro il mega bacino di Saint Soline del 25 marzo. Se da una parte questi esempi ci mostrano un controllo del dissenso politico sempre più pesante e una collaborazione tra polizie Europee molto stretta, contestualmente assistiamo ad un utilizzo di strumenti come i MAE sempre più spregiudicato ed "efficace".
 Non ci faremo piegare dalla repressione, e non rinunceremo a spostarci in contesti di lotta anche lontani da dove stiamo tutti i giorni.
Siamo per l'agire in prima persona, non delegando le nostre lotte alle istituzioni e allo Stato che accolgono tutto ciò che rientra nel loro canone di democrazia e pacificazione tentando di ripulirsi la faccia con belle parole che solo parole rimangono. 
È possibile un mondo libero da fascismi e fascisti, sta a noi costruirlo.

LIBERTA PER ILARIA, TOBIAS E GABRIELE!

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE INQUISITE E LATITANTI!

LIBERTÀ PER TUTTI E TUTTE!

Compagni e compagne di Milano

Immagine rimossa.

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Atene antifascista

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Durata 13m 25s

Un compagno di Atene  racconta quanto accaduto in questi giorni nella città greca, invasa da un raduno internazionale di fascisti. A questo raduno diverse persone nel tempo hanno provato a contrapporsi nelle strade e nelle piazze. I gruppi fascisti, difesi dalla polizia, hanno fatto un agguato agli/alle antifascisti/e nella metro. Il compagno oltre a farci un quadro del clima che ha accompagnato questi giorni di lotta ad Atene, ricorda come la lotta antifascista è la lotta al fianco del popolo palestinese.

Venerdì 17: dibattito dal titolo "Il Camaleonte Reazionario"

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Insieme ad un compagno di Azione Antifascista Roma Est parliamo del dibattito che si terrà questo Venerdì 17 Febbraio, con la presenza di Elia Rosati, compagno e scrittore che ha trattato in varie pubblicazione il tema dell'estrema destra in Italia e non solo, alle 19.30 alla Libreria Todo Modo.

Il titolo del dibattito è "il Camaleonte Reazionario", e si riferisce alla capacità camaleontica che diverse formazioni e partiti di estrema destra hanno sviluppato in questi ultimi anni.

Riportiamo il testo di indizione del dibattito:

Le elezioni politiche dello scorso settembre hanno visto un forte astensionismo accompagnarsi alla vittoria, indiscutibile, di Fratelli d'Italia, formazione erede diretta dell'esperienza missina: la crisi della democrazia non avrebbe potuto esprimersi in maniera più esplicita.
La vittoria del partito di Meloni testimonia la capacità del neofascismo italiano di adattare la propria ideologia ai tempi, e trasformare le sue forme di comunicazione in base alle esigenze del momento; un'abilità che condivide con i suoi omologhi europei, e non solo come dimostrano le esperienza di Trump e Bolsonaro negli Stati Uniti e in Brasile.
Negli ultimi decenni i partiti fascisti sono diventati protagonisti del palcoscenico politico, e hanno imposto la loro linea ideologica fatta di discriminazione, complottismo e negazione dei diritti: i temi soliti, classici, del conservatorismo sono stati rimasticati e adattati al presente, intrecciandosi con una narrazione vittimista e infine presentati come risposta razionale e, allo stesso tempo, popolare e di pancia in grado di rispondere alla crisi economica e sociale che da circa due decenni caratterizza l'esistenza di tutti.
Strategie politiche, tattiche comunicative, linea ideologica: l'atteggiamento camaleontico rispetto ai problemi della quotidianità politica dimostrato dalle realtà della destra post-fascista ha consentito il successo delle loro parole d'ordine, la normalizzazione delle loro idee, e la loro crescita politica che negli ultimi anni sembra aver assunto un ritmo esponenziale.
Di tutto questo parleremo con Elia Rosati, ricercatore e studioso dell'estrema destra, autore di diversi libri dedicati a questo fenomeno, per capire meglio le ragioni di questo successo.
h. 19.00, c/o Libreria Todomodo, via Bellegra 46

Sofia, NO NAZIS ON OUR STREETS 2023

Data di trasmissione
Durata 25m 19s

Antifasciste e antifascisti bulgari invitano a a partecipare e a diffondere l'appello per la NO NAZIS ON OUR STREETS 2023 a Sofia, Bulgaria - la manifestazione del 25 febbraio contro il raduno neonazista internazionale che si svolge a Sofia ogni anno, da vent'anni.

Di seguito le notizie e le informazioni che ha raccontato ai nostri microfoni una compagna bulgara.


1.Chi è il generale Lukov e cos'è la "LukovMarch"
2.Perché è importante la solidarietà internazionale
3.Chi siamo in Antifa Sofia/Antifa Bulgaria
4.Qual è la situazione attuale e cosa è successo l'anno scorso
5.Cosa è previsto per la manifestazione di quest'anno
6.In che altro modo potete sostenerci

1. Chi è il generale Lukov e cos'è la "LukovMarch":
La LukovMarch è una marcia neonazista con fiaccole e centinaia di
partecipanti che si svolge a febbraio a Sofia, la capitale della
Bulgaria, ogni anno dal 2003. Si dice che la marcia onori la memoria del
tenente generale, politico e ministro della Guerra Hristo Lukov
(1887-1943), sostenitore della Germania nazista durante la Seconda
guerra mondiale. Lukov fece pressione sul governo bulgaro per inviare
gli ebrei bulgari nei campi di sterminio in Germania. Il generale era un
leader dell'organizzazione ultranazionalista UBNL, che proclamava
antisemitismo, xenofobia, totalitarismo e fascismo. Fu ucciso da Violeta
Yakova, una donna di origine ebraica, membro della resistenza comunista
antifascista illegale di Sofia.

20 anni fa, nel 2003, la figura di Hristo Lukov è stata tirata fuori
dal cestino della storia per essere commemorata per la prima volta e da
allora ogni anno si svolge la marcia in suo onore.

I gruppi formali e informali dietro l'organizzazione della "LukovMarch",
insieme alla maggior parte dei partecipanti al corteo, rappresentano la
stragrande maggioranza dell'estrema destra bulgara e della scena
neonazista: l'organizzatore principale è l'Unione Nazionale Bulgara, il
partito ultranazionalista VMRO (che ha deputati al Parlamento europeo e
in precedenza faceva parte della coalizione parlamentare "Patrioti
Uniti" e del governo di Boyko Borisov fino al 2021), Resistenza
Nazionale (famosa per le manifestazioni omofobe e le aggressioni ad
attivist di sinistra), gruppi calcistici ultras neonazisti, la sezione
bulgara dell'organizzazione neonazista Blood And Honor e altri.

2. Perché la solidarietà transnazionale è importante?
Gli ultranazionalisti erano al governo. Le organizzazioni naziste
parlamentari ed extraparlamentari si stanno unendo incontrandosi,
marciando insieme, tenendo conferenze e mostrando una "solidarietà
internazionale (suprematista) bianca" più che mai per "proteggere
l'Europa", come sostengono, specialmente contro le persone migranti che
attraversano il confine con la Turchia per entrare in Europa. Questa
unione è evidente dal numero di sostenitori stranieri della LukovMarch
negli ultimi anni, tra cui: Spagna (La Falange), Germania (NPD, Die
Rechte, Der III Weg), Francia (Terre et peuple), Italia (CasaPound),
Austria, Croazia (Partito Neofascista), Polonia (National Revival),
Romania (Nova Dreapta), Ungheria, Svezia (Fronte Nordico), Russia
(Movimento Imperiale Russo) e persino dagli Stati Uniti.

Per anni la marcia neonazista è stata oggetto di proteste. Persino la
Direzione degli Affari Interni della capitale ha pubblicato dati secondo
cui la LukovMarch è un evento che coinvolge membri di gruppi
terroristici e criminali filo-nazisti come partecipanti. Dal 2014, il
sindaco di Sofia formalmente "vieta" la marcia, per poi lasciare che i
nazisti marcino con le loro torce, scortati da un gran numero di forze
di polizia. Nel frattempo, i partiti politici che hanno stretti legami
con le organizzazioni che stanno dietro alla LukovMarch ricoprono
diverse cariche nelle strutture di potere locali, nazionali ed europee,
anche ai vertici. Il loro discorso è promosso e amplificato dai media
mainstream, che lo utilizzano costantemente per fomentare paure e
divisioni servendosi senza filtri dei peggiori stereotipi razzisti,
sessisti e omofobi.

Quest'anno ricorre il 20° anniversario della LukovMarch e ci aspettiamo
una grande partecipazione internazionale da parte dei neonazi, perciò
speriamo in un'eguale partecipazione da parte dei nostri compagni e
compagne.

3. Chi siamo?
In Antifa Sofia/Antifa Bulgaria siamo un gruppo di persone con idee
prevalentemente anarchiche e antiautoritarie, che si oppongono a
strutture e organizzazioni di partito totalitarie. Ci siamo riunit nel
tentativo di fermare la LukovMarch e di opporci agli atti di violenza
dell'estrema destra.

4. Qual è la situazione attuale e cosa è successo l'anno scorso
A causa della pandemia, negli ultimi due anni non abbiamo potuto contare
sulla presenza fisica dei nostr compagn di altri paesi, ma lo stesso
vale per i nazisti bulgari, che non sono stati raggiunti dai loro amici
europei.
La marcia nazista LukovMarch del 2022 ancora una volta è stata
all'ultimo minuto vietata dal comune di Sofia, ma si è svolta comunque.
I nazisti hanno in realtà organizzato tre manifestazioni diverse per
tre diverse "cause patriottiche", con il piano di riunirsi e concludersi
insieme di fronte alla casa di Hristo Lukov. Anche se non sono state
ufficialmente annunciate come LukovMarch, in tutte e tre le marce si
gridavano gli stessi slogan e si inneggiava al generale Lukov.

Dal canto nostro, nonostante i numeri ridotti, il nostro corteo è stato
partecipato e determinato, capace di prendersi le strade nel freddo
pungente di febbraio e di spezzare il silenzio e il grigiore della
città. L'anno scorso abbiamo poi fatto un ulteriore passo: per la prima
volta siamo riuscit a bloccare la LukovMarch. Nonostante le forze di
polizia presenti in grandi numeri, un gruppo di compagn si è riunito in
strada e si è fermato davanti alla manifestazione neonazista con uno
striscione, cantanto e bloccando la strada, impedendo ai neonazi di
marciare.

5. Cos'è previsto per la manifestazione di quest'anno:
La manifestazione di quest'anno sarà il 25 febbraio. Come di consueto,
la data è scelta per farla coincidere con quella della marcia
neonazista e per questo la data è stata definita con poco anticipo.
Quest'anno cercheremo di avvicinare il nostro corteo al loro e
inizieremo nel pomeriggio/sera.
Nonostante il pochissimo preavviso, saremmo felicissim di avervi con noi
a Sofia in quella giornata. Non possiamo purtroppo coprire le spese di
viaggio o di alloggio, ma faremo il possibile per ospitarvi. Per questo
vi preghiamo di farci sapere il prima possibile se avete intenzione di
partecipare.
In base alle presenze, penseremo ad organizzare un evento post-corteo e
un'assemblea, per conoscerci e discutere delle nostre lotte e di come
intrecciarle.
Se avete domande o proposte, scriveteci!

6. In che altro modo potete sostenerci?
La cosa migliore è sensibilizzare l'opinione pubblica in tutti i modi
possibili! Condividete questo appello, organizzate informazioni/eventi,
condividete con i media, ecc. Inoltre, potete fare una donazione alla
nostra raccolta fondi:
https://preview.firefund.net/antifabg?stamp=1673517103.

Lottiamo insieme contro questo sistema costruito sullo sfruttamento, il
razzismo, il patriarcato e le discriminazioni costruendo reti di
solidarietà!

Ci auguriamo di ricevere presto vostre notizie e speriamo di vedervi il
25 febbraio!
Evento Fb: https://www.facebook.com/events/3341975939392237?ref=newsfeed

Antifa Sofia
 

 

Presidio antifascista 29 ottobre

Data di trasmissione
Durata 9m 5s

"Nel centenario della Marcia su Roma celebriamo un secolo di resistenza antifascista.

Il fascismo al potere è la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.

Contro il sistema patriarcale.

Per ricordare i compagni caduti nelle lotte antifasciste.

Contro il revisionismo storico.

No alla militarizzazione della società e alla guerra."

Sabato 29 ottobre piazza madonna di loreto presidio antifascista, ne parliamo con un compagno.