MILANO: cariche al corteo antifascista
Migliaia di antifascisti e antifasciste a Milano non abbandonano la piazza nonostante le cariche della polizia.
Ascoltiamo un compagno presente al corteo.
Migliaia di antifascisti e antifasciste a Milano non abbandonano la piazza nonostante le cariche della polizia.
Ascoltiamo un compagno presente al corteo.
Oggi alle 14,30 è previsto a Milano il comizio di Casapound. Gli antifascisti e le antifasciste sono in corteo per le vie cittadine per impedire che i fascisti prendano parola
Corrispondenza dal corteo per Valerio Verbano, a 38 anni dal suo omicidio.
Due antifascisti in stato di fermo per il sanzionamento antifascista nei confronti del segretario provinciale (Palermo) di Forza Nuova. I due compagni sono accusati di "tentato omicidio".
L'esponente di Forza Nuova era stato pubblicamente schiaffeggiato nel centro di Palermo. Ricordiamo che Massimiliano Ursino è un noto fascista impegnato nel picchiare gli immigrati (fu già arrestato, nel luglio 2006, per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo).
Intanto la Palermo antifascista si prepara ad "accogliere" Roberto Fiore, questo sabato pomeriggio.
Ai nostri microfoni un compagno del centro sociale palermitano "Ex Carcere".
Ieri, domenica 18 febbraio, a Venezia oltre 2000 persone hanno contestato il comizio di Forza Nuova, come sempre protetta dalla polizia.
Il racconto di un compagno da Venezia, qui invece un approfondimento di Global Porject (con video).
Ieri a Napoli pesanti cariche della polizia contro gli antifascisti e le antifasciste in piazza per la presenza di Simone Di Stefano, ducetto di Casa Pound, presso l’hotel Ramada. Ventiquattro i fermi di polizia, decine di feriti e scene di - ormai - ordinaria repressione. Oggi (ore 16) all'Orientale di Napoli (Palazzo Giusso) si è tenuta un'assemblea per rilanciare la lotta antifascista e di classe.
Il racconto della giornata di un compagno napoletano.
Si terrà oggi l'udienza di convalida dell'arresto per un compagno che è stato fermato durante la carica della polizia che cercava di fermare gli antifascisti che hanno disturbato Sabato a Vallette-Lucento la mobilitazione dei fascisti in ricordo delle foibe. In questo week end importante per l'antifascismo, dopo i fatti di Macerata, è stato chiaro in tutte le città l'atteggiamento di polizia e istituzioni nel difendere la libertà di manifestare per fascisti e razzisti.
Aggiornamenti: domani mattina alle 1030 ci sarà l'udienza a porte chiuse con l'accusa di resistenza aggravata.
Aggiornamento di martedì: il compagno è stato rilasciato con obbligo di firma
★ CORTEO ANTIFASCISTA ★
TORNIAMO NELLE STRADE PER CONTRASTARE LE POLITICHE FASCISTE DI GOVERNO E I NEOFASCISMI DILAGANTI.
Mentre vengono chiuse le frontiere e costruiti lager in Libia, mentre lo sfruttamento diventa legge, mentre avanza la devastazione dei territori in nome del "progresso" e si chiudono gli spazi di libertà per chi non acconsente, Genova scende in piazza a gran voce per dire che la città che vogliamo è antirazzista, antisessista, anticapitalista, contro l'omofobia, solidale e accogliente.
COMBATTEREMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO,
LA REPRESSIONE NON CI FERMERA’!
3 FEBBRAIO 2018 ★ H 15
@ Piazza De Ferrari
Corrispondenza con un compagno di Verona antifascista per parlare del presidio di domani 6 Ottobre alle ore 20 in Piazza Santa Toscana a Verona.
Di seguito l'appello di convocazione:
FUORI CASAPOUND DA VERONETTA
Basta aggressioni!!!
Sabato 23 settembre si è verificata l’ennesima aggressione neofascista a Verona, l’ultima e la più grave di una serie di episodi che sono cominciati nel quartiere di veronetta da quando la sede dell’organizzazione politica Casapound ha deciso di aprire proprio qui, cinque mesi fa. Da allora il susseguirsi di violenze e minacce è andato crescendo.
La notte di venerdì 9 giugno tre ragazzi vengono aggrediti a freddo, in via San Francesco, da un gruppo di militanti di Casapound; a supportare l’azione intervennero pochi minuti dopo altri simpatizzanti, di cui uno brandiva nella mano un coltello.
La sera di Martedì 13 giugno, due ragazzi in motorino vengono seguiti di corsa da un gruppo di neofascisti vicino all’università.
La sera dell’11 luglio tre giovani ragazzi che passeggiavano in via dell’artigliere, riconosciuti come appartenenti a movimenti libertari, vengono prima seguiti in macchina, poi a piedi e infine rincorsi e colpiti da due noti militanti dell’organizzazione.
Questi sono solo alcuni degli episodi, prima di arrivare a sabato 23 settembre.
Dopo mesi di minacce e aggressioni un gruppo di ragazzi decide di ricominciare a vivere il quartiere in maniera più attiva, anche organizzando dei concerti in una zona confinante alla sede di Casapound, in un locale dove storicamente si sono sempre trovati a suonare molti gruppi. Il primo concerto, con più di duecento partecipanti si svolge il 15 luglio, e il secondo, per l’appunto, a fine settembre.
La serata si svolge inizialmente in tranquillità, ma come in quella precedente, finito il concerto, un gruppo schierato di fascisti comincia ad avanzare verso i partecipanti. Intervengono le forze dell’ordine, che si interpongono tra i due gruppi; la situazione rimane tesa per un’ora, fino a quando i fascisti cominciano ad allontanarsi.
Poco dopo alcuni partecipanti al concerto decidono di spostarsi dal locale, ma appena imboccata via dell’Artigliere, da via Mazza, escono di corsa una dozzina di militanti di Casapound. Coprendosi il viso, aggrediscono con cinghie e bottiglie i giovani, insistendo con calci e pugni nonostante fossero già a terra.
Non c’è da meravigliarsi che anche in un quartiere come veronetta, possano succedere episodi come questo, dato che viene lasciato spazio a circoli fascisti.
Da molti anni ormai nella città di Verona grazie al razzismo e all’intolleranza verso il diverso, sempre più dilaganti, si è creato un clima favorevole a questi episodi. Giustificato anche da un processo di gentrificazione delle zone limitrofe al centro città, messo in atto dalla giunta Tosi e portato avanti dal neo sindaco Sboarina. Come sempre Verona insegna e anticipa la maggior parte delle mosse repressive, che poi si estendono su tutto il territorio nazionale, trovando perfetta applicazione con il nuovo decreto sicurezza di Minniti.
Una lotta contro il “degrado” in nome del “decoro”, iniziata sistematicamente una decina di anni fa, che continua a puntare il dito su gruppi di giovani bivaccatori, senza tetto, piccoli spacciatori, disoccupati, oziosi ecc.. conferendo sempre più potere alle forze dell’ordine, che non esitano a multare e a sgomberare violentamente i soggetti che si rifiutano di sottostare a queste imposizioni.
Ci troviamo di fronte ad un comune che censura presentazioni di libri con tematiche sessuali perchè ritenuti volgari, che recinta e impone orari a spazi pubblici e incentiva l’apertura di centri commerciali devastando zone verdi.
Chiunque protesti e si ribelli viene prontamento represso con denunce e limitazioni.
In questo contesto brevemente illustrato, sono invece liberi di muoversi svariati movimenti neonazisti, come Fortezza Europa, con la loro nuova sede nel quartiere di San Zeno, Verona ai veronesi, Casapound e Forza Nuova, poichè evidentemente contribuiscono al decoro e contrastano il degrado urbano, con metodi efficaci come: assalti e sassaiole sui migranti; ronde di intimidazione sugli autobus; presentatosi in determinati luoghi armati di cinghie e bottiglie con fare minaccioso; andando a caccia del diverso da menare, indipendentemente che lo sia per stile di vita, ideali politici, fede calcistica, o colore della pelle.
Queste sono le ragioni per cui abbiamo deciso di lanciare un primo momento di risposta forte e determinato. Un presidio aperto a tutte e tutti che scenda in piazza non solo per denunciare quanto accaduto nella notte di sabato 23 settembre, ma che possa essere l’inizio di un percorso da costruire assieme, contro tutti i fascismi.
Continuano le lotte all'interno del campus di Berkeley contro l'ingerenza fascista. Questo in un clima di diverse manifestazioni in USA dei suprematisti bianchi, culminata con l'uccisione di una compagna a Charlottesville. Ne parliamo con un compagno.