Prima trasmissione dopo le vacanze ,riprendiamo con una corrispondenza da Rieti per farci raccontare della due giorni organizzata per il 14 e 15 settembre con un aggiornamento particolare sulla lotta contro i "nuovi" impianti di risalita sciistici sul monte Terminillo.
Ultima puntata prima della pausa estiva, riflessioni su un anno di lotte e iniziative.
Intervento di un compagno dell'assemblea riapriamo Villa Tiburtina
Da studio una compagna del movimento per il diritto all'abitare fa il punto sulle lotte per la casa dall'accampata della Sibilla Aleramo alla discussione del DDL 1660/2024
Intervento di una compagna di Balia dal Collare sul percorso comune dei movimenti sociali, ambientali e per la salute verso il prossimo appuntamento del 13/7/2024 in provincia di Rieti. Illustra inoltre le molteplici battaglie ambientali che interessano i territori della provincia di Rieti (dall'acqua al gas fino alla devastazione del Terminillo)
Da studio riflessioni e valutazioni sul corteo del 6/7/2024 contro l'inceneritore e tappa del percorso comune dei movimenti,
Intervento di una compagna dell'Assemblea per la salute delle donne che fa un bilancio del lavoro dell'assemblea in questo anno politico
Infine rilancio degli appuntamenti per la Palestina e verso i 50 anni dall'assassinio di Fabrizio Ceruso (8/9/1974)
Partiamo da Santa Palomba con aggiornamenti sui piani di costruzione dell'inceneritore di Roma, ospitiamo poi una corrispondenza con una compagna dalla provincia di Rieti per parlare delle iniziative contro il raddoppio dell'acquedotto Peschiera. Chiudiamo con le notizie riguardanti la sospensione alla distribuzione dell'acqua nella città di Ciampino da parte di ACEA.
Con una compagna del collettivo Balia dal Collare parliamo della due giorni di confronto e attività al Lago di Paterno in provincia di Rieti il 15 e il 16 luglio, per dire no a tutti quei progetti che espropriano le comunità di una risorsa vitale come l’acqua, senza alcuna sostenibilità a lungo termine. L’obiettivo è quello di contrastare le politiche pubbliche che, rinunciando ai propri compiti di controllo e pianificazione, delegano alle multinazionali la gestione delle risorse naturali, favorendo la speculazione privata a danno dei territori e creando fratture tra le popolazioni locali.